Manila - ItalGAM baby sesta meraviglia del Mondo. Speranza e Ruggeri, sei finali in due! E questa è la notte delle Fate
I campionati del mondo juniores di Manila sono iniziati nel segno della Repubblica Popolare di Cina, oro davanti a Giappone e Stati Uniti, ma l’ItalGym ha comunque incantato sulle pedane della Marriott Grand Ballroom. Il mini terzetto azzurro è giunto sesto nella prima delle giornate di gare della rassegna iridata, superato dalla Francia, quarta e, per un gruzzolo di decimi, anche dalla Gran Bretagna. In un torneo mondiale di altissimo livello, Mazzola, Speranza e Ruggeri hanno fatto un figurone. Una piazza che statisticamente può apparire un passo indietro rispetto alle altre due edizioni del “mundialito”, dove, in entrambe, l’Italia fu terza, ma il livello tecnico della manifestazione di quest’anno non è per nulla paragonabile al passato. Simone è stato il trascinatore assoluto della nostra Under18, con il ginnasta siciliano capace di conquistare la finale a 24 dell’all around, e quelle di specialità a corpo libero, volteggio e anelli. Ma Riccardo, che rivedremo nei prossimi giorni, anche lui, nel concorso generale e sulla rincorsa dei 25 metri, non è stato certo da meno. I mondiali di Pietro, invece, si chiudono qui, però - attenzione! - l’apporto del brianzolo è stato fondamentale per la conquista della sesta posizione iridata. Ivan Rigon come previsto è rimasto in panchina, e la serenità con cui ha accettato lo scomodo ruolo, il suo supporto alla causa, sono stati molto significativi. E alla fine è come se avesse gareggiato, al fianco dei compagni.
Per la cronaca Giappone e Cina, impegnate nelle prime due suddivisioni, avevano già marcato la distanza dalle inseguitrici, duellando in una sfida a parte per la conquista del titolo assoluto 2025. L’ha spuntata per qualche decimo di punto la Cina (163.095), seconda ad Antalya nella precedente edizione, proprio dietro al Giappone, che aveva vinto pure a Gyor nel 2019. Quindi il sorpasso storico si è compiuto all’MGB, e i nipponici con 162.429 sono stati costretti ad abdicare, scambiandosi con i rivali la piazza d’onore. Sul podio è salita pure la compagine statunitense (162.329), per la prima volta a medaglia nel concorso a squadre del MondialBaby. E pensare che la squadra a stelle e strisce, ad un certo punto, si è trovata a battagliare per l’oro ma allo stesso tempo a respingere l’assalto dal basso di una sorprendente Francia, quarta a quota 161.762. D’altra parte i britannici, impegnati nel primo turno di lavoro, non avevano affatto impressionato, fermandosi al totale di 158.592, per loro abbastanza modesto e comunque attaccabile. Quando in serata, gli azzurri di Pamela Cauli, Nicola Ceccarello e Luigi Peroli sono entrati sul Field of Play nel quarto ed ultimo girone, i giochi per le medaglie erano già belli che fatti. Consapevoli, dunque, di non avere molto da perdere i nostri ragazzi hanno tirato fuori una prestazione magistrale.
Dopo una partenza a fari spenti sugli staggi pari (Speranza 12.866, Ruggeri 12.300 e Mazzola 12.666), alla successiva sbarra il terzetto FGI ingrana la marcia. In verità c’è l’errore iniziale di Pietro, che sbaglia l’infilata con mezzo giro (12.000), ma poi Riccardo (13.033) e un superbo Simone (13.533, prima riserva di specialità) riportano il veliero tricolore sulla linea di galleggiamento. Sulla pedana centrale, nella rotazione dopo, è sempre il siciliano, marchigiano di adozione, ad incantare con un 13.700, che gli consente di staccare il settimo ticket per l’ottetto di domenica. Fa bene anche l’alfiere della Sampietrina (13.00) ed ancora meglio quello della Victoria Fermo (13.300), che sfiora la finalissima all’attrezzo (terza riserva). Al cavallo con maniglie, al quarto giro di campo, la formazione con lo scudetto bianco-rosso e verde sul petto è costretta a rallentare. Speranza fa il suo, ma il tallone d’Achille del repertorio lo frena su un poco lusinghiero 12.066. Ruggeri mette i piedi a terra durante una combinazione e paga l’errore davanti all’attenta giuria internazionale (10.300). Ecco, allora, che entra in scena Pietro il Grande, o forse il Saggio, che non si lascia prendere dall’emozione e con un’esecuzione solida e conservativa riduce i danni, tenendo ancora calda la chance di compiere l’impresa. Gli ultimi due attrezzi l’ItalGAM di Nicola Costa li affronta come in una volata in discesa. Dal paese del Signore degli Anelli e dei suoi eredi illustri, a Manila forse ne è arrivato un altro. Il portacolori della New Sport di Catania, infatti, completa una routine da brividi, che sembrava di rivedere un piccolo Jury Chechi. La leadership provvisoria dell’americano Dante Reive (13.933), per un attimo, ha vacillato. Speranza dipinge sul castello un 13.866 che gli vale la seconda posizione in qualifica, con ampio margine sul terzo, il cinese Chengcheng Wang (13.366). Bravo anche Ricky Ruggeri che con 12.833 rafforza il nostro ranking, mentre il 12.066 di Pietro Mazzola non entra nel totale di squadra (la formula consentiva, infatti, di scartare il parziale più basso).
Al volteggio il trio italico, mette la freccia e chiude i conti con gli inseguitori. Sulla pedana lunga filippina il primo a partire è Pietro, e la promessa di Lissone (che adesso vive a Seveso) completa il suo Kasamatsu con un avvitamento e mezzo, seppur sporcato da un arrivo impreciso (13.200). Dopo il lombardo, gli altri due fanno il botto, in positivo, s’intende! Il marchigiano della Victoria, scoperto ed allenato da Oscar Stabile, mette in fila due salti di grande difficoltà che gli valgono una media del 13.783, terzo posto nel Q1 e “finalona” in carrozza. Il siracusano non vuole, ovviamente, essere da meno e ricalca in maniera perfetta il percorso del connazionale, strappando la sua quarta qualifica di giornata. Da annotare che entrambi hanno saputo far meglio dell’idolo di casa, Karl Jahrel Eldrew Yulo, fratellino di Carlos, doppio oro a Parigi 2024. Si è esaurita così, tra gli abbracci, la grande giornata della maschile. Fra poche ore (le 3.00 italiane) sarà la volta delle “fatine” fare il loro debutto sulle pedane della FIG, prontissime a ribadire il ruolo che l’Italdonne ha sempre avuto nel recente passato, a qualunque latitudine e in qualsivoglia competizione. Gamba dunque per Eleonora Calaciura, Anthea Sisio, Mia Proietti e Michelle Tapia: il futuro comincia adesso!
CLASSIFICA FINALE A SQUADRE GAM
QUALIFICA ALL AROUND INDIVIDUALE
LISTA DEI QUALIFICATI ALLE FINALI DI SPECIALITA'


