Giacarta - Asia D'Amato riparte in quinta: "Se ci credi, lo puoi fare!". Melnikova torna sul trono, come nel 2021
Asia D’amato è tornata, ottenendo il suo miglior piazzamento all-around in carriera. L’agente delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, tredicesima in qualifica con 51.498, nella finale a 24 migliora il suo totale di otre due punti e con il punteggio complessivo di 53.532, sui quattro attrezzi, si piazza al quinto posto, a poco più di un punto dal podio iridato di Giacarta. La ventiduenne di Genova, seguita in campo gara da Marco Campodonico, parte in trave sotto gli occhi della giudice italiana Carmen Basla, entra in rondata flick e, malgrado un piccolo sbilanciamento dal costale, come martedì scorso, chiude in doppio carpio un’ottima routine da 12.900 (D. 5.400 - E. 7.500), quasi mezzo punto in più rispetto al 12.466 del Q1. Al successivo corpo libero, sulle note di “Rise from Underworld”, esegue un’ottima acrobatica, dopo l’inizio in doppio teso, il Tabak pulito in seconda, per poi salutare in doppio raccolto su un altro 12.800 (D. 5.200 - E. 7.600) e con mezzo punto guadagnato sul 12.300 dell’ammissione. La rincorsa prosegue sui 25 metri, dove Asia aggiunge altri 13.966 (D. 5.000 - E. 8.966), grazie al suo Yurchenko con 2 avvitamenti. Tutt’altro salto rispetto al volteggio da 13.566 di due giorni fa. Gran finale alle parallele asimmetriche, uno dei suoi cavalli di battaglia: D’Amato comincia con il Nabieva collegato al Pak, prosegue con lo Shaposhnikova collegato al Tkatchev ed esce in doppio avanti, stavolta non tocca lo staggio nella gran volta di petto, prima di entrare in cubitale, e così con 13.866 (D. 6.000 - E. 7.866) arriva a ridosso delle quattro di testa che si stavano giocando il titolo.
“Se ripenso agli anni passati in riabilitazione, anche solo qualche mese fa, mai avrei immaginato di poter essere qui – ha dichiarato la bionda ligure, quarta a squadre ai Giochi Olimpici di Tokyo e vice campionessa iridata al volteggio, nel 2021 – Essere la quinta ginnasta al mondo dopo tutto quello che ho passato non ha prezzo, sono felicissima, come se avessi vinto la medaglia, ed ora faccio davvero fatica ad esprimermi. Ho dato tutto quello che potevo, non sono ancora al top della forma e vedermi così in alto, dopo tre infortuni gravi, è incredibile, veramente. Ci tengo a ringraziare tutte le persone che mi sono state accanto, dalla mia famiglia ai miei allenatori, il mio ragazzo Stefano, i fisioterapisti, quelli che mi hanno rimesso in piedi, le Fiamme Oro e la Federazione Ginnastica, perché senza di loro non sarei arrivata fino a qui”.
Abbracci e congratulazioni da parte di tutta la delegazione, alla quale si è aggiunto anche il Presidente federale Andrea Facci, sempre al seguito delle Nazionali FGI. “Asia ha passato momenti veramente difficili – ci racconta il DTN dell’Italdonne Enrico Casella, soddisfatto, quasi commosso - ha saputo lavorare con una caparbietà unica. Prima di partire per l’Indonesia aveva fatto solo due attrezzi alla Coppa Campioni, tra l’altro con l’uscita in salto teso, e poi le due gare agli Assoluti di Quartu Sant’Elena. Dopodichè si è ritrovata catapultata su una pedana mondiale. La prima giornata, lo sapevamo, è stata complicata, ne è venuta fuori bene ed oggi ha estratto gli artigli. È una combattente, una che non mola mai, ci aspettavamo qualcosa del genere ma non così tanto. Questa ginnasta è un valore aggiunto per tutta la squadra. A casa, all’Accademia di Brescia, ne ho altre che ci aspettano. A Giacarta abbiamo portato tre giovani esordienti, Giulia Perotti, Chiara Barzasi ed Emma Fioravanti, che hanno circondato Asia di affetto e lei, per tutta risposta, ha dato l’esempio, da vera capitana. Ecco, io spero che questo spirito di gruppo possa esserci d’aiuto per il cammino che ci porterà a Los Angeles 2028”.
Il titolo del concorso generale femminile va alla favorita della vigilia, la russa Angelina Melnikova che con 55.066 si tiene alle spalle la statunitense Leanne Wong, staccata appena di un decimo, sulla piazza d’onore con 54.966. Il bronzo va alla cinese Zhang Qingying, che con 54.633, toglie a Kaylia Nemour la gioia di regalare all’Algeria il primo podio mondiale della sua storia, lasciando la ex francese ai piedi del podio con 54.564. “Il messaggio che voglio mandare a tutte le ginnaste che si trovano davanti a delle difficoltà – ha concluso Asia D’Amato in conferenza stampa - è quello di crederci sempre e di andare avanti, perché impegnandosi, come ho fatto io, torneranno più forti di prima”.