Udite udite! Le Farfalle della Ritmica, campionesse del Mondo in carica, sono ancora le migliori. Niente nuove, buone nuove, direbbe qualcuno. Ma se qualcun altro muoveva dubbi in proposito, dopo gli ultimi controversi verdetti di World Cup, sabato sera è stato ammutolito. La Santoni e compagne si aggiudicano, infatti, il Concorso Generale del premondiale cagliaritano con il totale di 55.575, lasciandosi alle spalle le rivali russe, ferme a quota 53.875. Terze le transalpine con 49.175. In quel punto e 7 di distacco, insomma, c’è l’abisso di una storia che vorremmo raccontarvi dal principio. Malgrado la bella giornata estiva il pubblico sardo non ha fatto mancare il proprio sostegno alle ginnaste azzurre impegnate al Palarockefeller di Cagliari nella terza edizione della SardinianCup. Al cospetto del Presidente Federale Riccardo Agabio, del Sindaco Massimo Zedda e di circa 1.500 spettatori, le rappresentanti di Russia, Francia ed Italia si sono confrontate in un triangolare di altissimo livello, organizzato dal Presidente del Comitato FGI Sardegna, Stefania Soro, e dal suo infaticabile staff. Presenti, in tribuna autorità, anche il Presidente del Coni regionale Gianfranco Fara, l’Ing. Francesco Romussi, Direttore dell'Area Gestione Patrimonio e Consulenze Impianti Sportivi della Coni Servizi Spa, l’Assessore allo Sport della Regione Autonoma Sardegna Sergio Milia e il delegato provinciale Sabina Contu. La gara inizia con le nostre individualiste impegnate alla palla e le russe con il cerchio (la Francia ha portato soltanto il gruppo). L’olimpionica ed iridata Eugenia Kanaeva si presenta con un perentorio 28.800 Dopo la prima rotazione già comandava con quasi 8 decimi di vantaggio sulle connazionali Merkulova, regina di Singapore 2010, e Kondakova. Più staccate la Lukonina e una fallosa Dmitrieva. Convincente la pluricampionessa assoluta Julieta Cantaluppi, che esordisce con un bel 27.00, tondo tondo. Parte altrettanto bene la teatina Federica Febbo con un doppio 26.475. Nel cambio attrezzo, infatti, la musica non cambia. La ginnasta di Germana Germani concede il bis, Julie alza l’asticella di 15 centesimi, la zarina di Omsk (28.413) resta inavvicinabile, pur cedendo qualcosa per una piccola incertezza, e la piccola Alexandra (27.850) si conferma unica inseguitrice, visto che le altre russe continuano a stentare. Distanziate, ma comunque, all’altezza di un palcoscenico tanto competitivo, Alessia Marchetto, stabile intorno al 25, e Valeria Schiavi. Ebbene, al terzo giro, un nastro dispettoso sfugge dalle mani della Cantaluppi (26.450), lo stesso accade con una clavetta a Kanai che è brava però a mascherare l’errore con il piede e a strappare 29100 punti, roba da capogiro. Daria Kondakova con 28.300 torna ai suoi livelli e incomincia la rimonta, rosicchiando un paio di decimi alla Merkulova. La Dmitrieva, invece, continua a volare basso e deve guardarsi le spalle dalla nostra Febbo, che continua a crescere (26.825). Al suono della campanella le stelle sono ormai alte nel cielo Per guardare quella di Evgenia bisogna alzare lo sguardo fino al 29.550. Il personale più alto di giornata che, a dire la verità, la 21enne della Gazprom ottiene nonostante qualche piccola sbavatura. Dietro, intanto, Dasha completa l’aggancio. La ginnasta di Sochi, allenata da Irina Viner, presente con tutto il suo seguito nel palazzetto di Cagliari, strappa un 28.8 e, approfittando del crollo della Merkulovaal al nastro (26.600), chiude pari merito a quota 110.625. Sarà però seconda in funzione dei parziali. Ai piedi del podio Super Julie (107.650), proprio come ricalcitranti finiscono ai suoi piedi le due clavette, dispettose al termine di un esercizio (27.050) da brividi, che la Comasca, marchigiana d’adozione, aveva affrontato - sotto gli occhi di Kristina Ghiurova, oro mondiale alla fune nel 1979 - con la solita grinta e un maneggio da prestigiatore. Federica, invece, chiude con il botto. Il suo 27 è l’acme di un’ottima prestazione. Con il totale di 106.775 la scugnizza di Chieti finisce ad un soffio dalla quotatissima Dmitrieva e davanti ad una spenta Lukonina. Chiudono le altre due italiane. Alessia e Valeria, seguite a bordo pedana da Marisa Verotta e Letizia Rossi, pur non riuscendo ad incidere, portano a casa un bagaglio di esperienze fondamentale per il prosieguo delle rispettive carriere. E siamo finalmente sul fronte del Concorso d’Insieme, dal quale eravamo partiti con la news più bella. Grazie a due esecuzioni da applausi – strepitoso il recupero di una palla da parte della Savrayuk in perfetto stile Buffon – l’Italia conquista il gradino più alto del podio All-around. Un risultato che acquista ancora più significato alla luce del valore delle rivali. Le russe, bisogna dirlo, hanno due routine meravigliose e difficilissime, dove però è anche facile sbagliare. Ed è quello che è accaduto soprattutto con le 5 palle, quando una ginnasta è stata costretta ad inseguire l’attrezzo fuori pedana, ricordando un po’ l’episodio con il cerchio di Miè. La giuria, presieduta da Daniela delle Chiaie e da Marina Piazza è stata inflessibile, dando a Cesare ciò che è di Cesare, come dovrebbe sempre accadere. Nelle prove di specialità, infatti, la Russia non sbaglia, mentre le azzurre restano avviluppate al nodo di un nastro. Finisce così con un oro per noi e due per loro (anche se il nostro è quello che brilla di luce olimpica). Bronzo costante per una Francia spettatrice inerme di un duello più grande di lei. La SardinianCup – frutto della somma tra i punteggi di squadra e quelli delle migliori tre individualiste – prende, inevitabilmente, la strada di Mosca, in virtù, soprattutto del 115.863. Il pubblico appagato da una serata vacanziera diversa e da uno spettacolo per palati raffinati, così stonato vicino al concertone di Alessandra Amoroso, lascia l’impianto con il sorriso. Si spengono i riflettori. Le atlete tornano al lavoro nelle rispettive palestre. Appuntamento a Montpellier, sull’altra sponda del Mediterraneo, quando si farà sul serio.

Allegati

CLASSIFICHE SARDINIANCUP 2011