
Berlino - Il Romanzo Continentale di Chiara Gandolfi
Domani, ore 13.30, parte l’avventura azzurra a Berlino. Qualificazioni femminili, il cosiddetto Concorso I sui quattro attrezzi, decisivo per determinare la composizione di tutte e cinque le finali della rassegna europea. La Max-Schmeling Halle, splendido impianto della parte Est, al di là del muro, è pronta ad accogliere il pubblico del Vecchio Continente per la 4ª edizione dei Campionati individuali di Ginnastica Artistica. Nell’avveniristica struttura, bella e funzionale, farà il suo esordio assoluto la romana Chiara Gandolfi, classe 1995, scoperta e cresciuta da Francesca Cavallo, ma espressione del Centro Tecnico Federale di Roma, dove si allena con Mauro Di Rienzo e Chiara Ferrazzi. In verità, oltre alla stellina della Olos Gym, debutterà tra i senior anche Carlotta Ferlito, che però ha già una certa esperienza internazionale, dopo l’exploit ai “piccoli” Giochi Olimpici di Singapore. Esperienza che le permette di ostentare una sicurezza da veterana. Chiara, invece, ha gli occhi brillanti dell’Alice nel paese delle meraviglie. Per lei, questa avventura tedesca non rappresenta soltanto l’occasione per entrare stabilmente a far parte del giro della Nazionale, ma è anche un riscatto dopo due sfortunate stagioni: “Lo scorso hanno ho avuto la frattura scomposta della falange dell’alluce sinistro – ci racconta in Hotel, mentre aspetta il suo turno per i trattamenti fisioterapici del mitico Salvatore Scintu, sempre presente nelle trasferte dell’Italia ginnica – Mi feci male in allenamento, nell’uscita dalla trave, dopo la prima giornata di Serie A1”. E senza di lei il suo club non riuscì, purtroppo, ad evitare la retrocessione nella serie cadetta, tanto per dire l’incidenza che ha questa ginnasta nell’ambiente capitolino. “Nel 2009, invece, accusai una sublussazione del bacino – continua la Gandolfi, guardandosi indietro – e i due incidenti, insieme, mi hanno praticamente fatto saltare il treno delle convocazioni juniores. Senza i test di Jesolo e i collegiali mi sono giocata la possibilità degli Europei giovanili di Birmingham. Non è facile venire catapultati direttamente nella squadra senior. Per fortuna ho trovato un ottimo gruppo e il sostegno delle mie compagne”. A cominciare da Vanessa Ferrari con la quale divide la stanza all’Hotel Park Plaza. Una romana e l’altra di Brescia, eppure parlano la stessa lingua, quella della ginnastica di alto livello. “Vany è forte, in pedana e anche nella vita di tutti i giorni. Da una come lei c’è solo da imparare. Però mi sento anche con le ragazze della Olos, il resto della banda. Ilaria Bombelli e Giorgia Campana si sono raccomandate di non far arrabbiare Mauro (Di Rienzo, il tecnico federale al seguito di Chiara, ndr). Qui verranno Francesca (Cavallo, ndr.) e mia madre Emanuela. Con loro sugli spalti sarà ancora più emozionante”. In verità la Gandolfi non è proprio alle primissime armi. Rispetto alle Gymnasiadi di Doha, dove chiuse sulla piazza d’onore con la squadretta, e agli EYOF di Tampere, finalista all-arounder, il podio dell’Europeo dei grandi fa un certo effetto. “Più che paura – ci svela l’azzurrina, iscritta al secondo anno di Ragioneria – ho avuto tanta grinta. Ero troppo contenta di esserci e nella prova podio, con il passare del tempo, mi caricavo come una pila elettrica. Non mi ha fermato neppure la caduta alla trave. Sono risalita subito ed ho concluso il mio turno, cercando di rubare qualche segreto ad Elisabetta Preziosa, una specialista di questo attrezzo. A corpo libero e volteggio mi sono piaciuta molto, poi ho sbagliato di nuovo il giro in cubitale sugli staggi. E da un po’ che mi accade, ma in qualifica voglio che sia tutto perfetto”. Tolto il pensiero del podium training, comincia a salire la tensione per il Concorso di ammissione di mercoledì: “L’obiettivo è quello di fare una bella figura, poi se arriva qualcos’altro tanto meglio”. Romanzo Criminale, il film preferito del trio Gandolfi-Bombelli-Campana, insegna: “Dio perdona, ma la banda no!”.