Manila - Mai perdere... la Speranza. Simone vince due argenti mondiali ma cerca ancora l'oro. Proietti sfiora il podio al volteggio
Dovevano essere i campionati del mondo della speranza, sono diventati i campionati del mondo di Simone Speranza. Un doppio argento che vale oro per lo juniores siciliano, classe 2007, unico atleta capace di vincere due medaglie nella prima giornata delle finali di specialità. Una coppia di titoli da vicecampione del mondo che fa del diciottenne di Siracusa uno dei grandi protagonisti del terzo “mundialito” FIG. Il verde come la speranza, il bianco come la tuta Freddy e il rosso, come la rabbia di Simo per non aver stoppato il triplo in uscita agli anelli, che gli sarebbe valso l’oro. È mancato l’Inno di Mameli, è vero, però quel Tricolore, nato a Reggio Emilia, sede del concomitante Grand Prix della Ginnastica 2025, è salito due volte sul pennone dell’impianto filippino, grazie ad un piccolo ginnasta, d’età e di statura, destinato a diventare grande, forse immenso.
“Sono contento e come potrei non esserlo con queste due meravigliose medaglie al collo – ha spiegato in mixed zone il talento della New Sport, secondo lo scorso anno a Rimini con la nazionale Under 18 - Il podio del corpo libero, devo essere onesto, non me l‘aspettavo. Ero entrato in finale con il settimo punteggio e puntare ad uno dei primi tre posi mi sembrava impossibile. Invece, alla fine, se scorro la classifica e vedo che sono giunto secondo a 67 millesimi dal primo, un po’ di rammarico mi viene. Ma vi giuro che va benissimo così. Rabbia è quella che provo per l’arrivo dell’esercizio agli anelli. Se avessi stoppato come faccio sempre, in gara e in allenamento, l’oro sarebbe stato mio. Dante Reive mi ha fatto i complimenti a fine competizione, lui è arrivato primo con merito, ma io ho sbagliato. Mi servirà per il futuro. Per adesso mi godo questa doppia piazza d’onore che voglio dedicare alla mia famiglia, per i sacrifici che fa per permettermi di allenarmi nel migliore dei modi, al mio allenatore, ai miei compagni, con il quali c’è grande sintonia, e alla Federazione, grazie alla quale sono qui oggi a vivere questo bellissimo sogno. Ma non è finita, perché domani, assieme a Riccardo (Ruggeri, n.d.r.) abbiamo una finale al volteggio nella quale vogliamo essere ancora protagonisti”.
Il pomeriggio nella Marriott Grand Ballroom era iniziato benissimo per i colori azzurri. Speranza, che al corpo libero si presentava da underdog, esegue un esercizio quasi stellare, perde qualche decimo qua e là, ma il suo 13.766 (5.300 - 8.466) è secondo soltanto al totale di Lambin Yang, leader a quota 13.833. Quando mancava ancora l’ultimo ginnasta, il campione all around Arsenii Dukhno, tutto faceva presagire la conquista del bronzo ed invece, il russo, grandissimo favorito della vigilia con il suo 5.9 di partenza, combina un bel pasticcio sul quadrato targato Taishan e finisce fuori gioco. L’oro va al cinese, l’argento al siculo con la frangia bionda e la terza piazza all’idolo di casa, Kje Yulo (13.733). È festa grande per la delegazione di Alessandro Zanardi. Tocca poi al settore femminile, con Mia Proietti che, dopo due salti di ottimo spessore, i migliori sino ad ora esibiti dalla romana, riesce soltanto ad accarezzare il sogno della medaglia. Alla fine delle sedici esecuzioni, la ginnasta dell’Heaven è quarta con una media del 13.483 (13.900-13.066), a soli 83 millesimi da un bronzo che avrebbe stra-meritato. Sul podio sono salite l’americana Lavienna Crain (13.683), la nipponica Misa Nishiyama (13.633) e la rumena Alexia Blanaru (13.566).
Alle 17.02 del pomeriggio inizia la finale agli anelli. Apre il francese Nael Sakouhi che esegue un esercizio di normalissima fattura che gi viene valutato con 13.133 punti (4.500 - 8.633). Il lituano Nedus Grinkis finisce faccia in giù sul materasso e sarà ottavo ed ultimo (12.133), mentre in pedana sale Speranza. Il suo valore di partenza (5.000) è il più alto fra i finalisti. Aiutato dal coach Luigi Peroli a prendere la migliore presa possibile, sotto il castello dell’MGB, il campione allenato all’Accademia di Fermo inizia la sua performance alla perfezione. I primi due movimenti di forza, la croce e la rondine, sono eseguiti splendidamente, nessuna penalità. La routine scorre via senza intoppi fino all’uscita. Quel salto triplo che in qualifica e nel concorso generale gli era valso persino il bonus, stavolta non si inchioda. Passone in avanti per riprendere l’equilibrio e tre decimi da pagare sul conto della giuria. Esce 13.666 (5.000 - 8.666) che rimane un gran bel punteggio, ma l’americano dal nome del Sommo Poeta, Dante, reciterà, ultimo a salire, la celeberrima frase, lasciate ogni Speranza, voi ch'entrate. Prima erano passati senza insidie i vari Nao Ojima (12.766), Eijun Yasui (12.666), Chengcheng Wang (13.466) e lo stesso fenomeno russo Arsenii Dukhno (12.966), battente bandiera AIN, ovviamente. Il ginnasta a stelle e strisce, che era stato il migliore anche nel Q1, chiude l’ottetto e la giornata. Reive ha una nota D inferiore a quella di Simone (4.600) ma la sua performance è pulita, precisissima nell’esecuzione, impeccabile. L’uscita gli vale il “bonus stick” di un decimo e con punti 13.866 fa suo il piatto iridato, pieno di gettoni d’oro. Speranza incassa il colpo, anche perché, come si dice, la speranza non va mai persa, e promette battaglia, per domani, al volteggio. Con lui ci sarà il connazionale Ruggeri, mentre un’altra azzurra, un'altra siciliana, Eleonora Calaciura, avrà la sua chance al corpo libero.


