
Cluj Napoca - Le Farfalle vincono sempre, squadra di bronzo! Raffaeli sperimenta, Dragas vicina alla perfezione
Sono Farfalle infrangibili. Quando sembrano cadere, in realtà non vanno in frantumi ma rimbalzano sul podio successivo. Era accaduto a Milano, la scorsa settimana, è successo di nuovo a Cluj Napoca, dove la squadra italiana, undicesima nell’all around, quarta in qualifica nel misto, ha scalato il fatidico gradino per festeggiare la medaglia di bronzo con il punteggio di 25.200. Al Forum di Assago, Paris e compagne, a secco nel completo e con le 3 palle e i 2 cerchi, avevano poi vinto l’oro con i 5 nastri, nel tripudio generale; in Transilvania è accaduto il contrario, le nostre ragazze hanno sbagliato la prima routine per poi salire sul podio nella seconda, alle spalle della Spagna, leader a quota 27.300, e della Polonia, seconda con 26.650. È evidente che le sei ginnaste di Mariela Pashalieva e Valeria Carnali stanno ancora prendendo le misure, con l'intento di mettere a fuoco entrambe le routine, malgrado formazioni variabili, causa infortuni, e una concorrenza crescente (basta guardare non solo le polacche, davvero straordinarie, ma anche finlandesi, estoni e ungheresi, che ormai non sono più una sorpresa).
Al momento le azzurre sono sempre riuscite a centrare almeno un obiettivo - dall’European Cup di Baku alla rassegna continentale di Tallinn, dalla finale casalinga della World Cup alla Challenge in Romania - il gruppo dell’Accademia di Desio è l’unico a non essere mai tornato a mani vuote, a dimostrazione di una qualità di fondo che aspetta soltanto di esplodere. Che i pianeti si allineino a Rio de Janeiro, al posto giusto nel momento giusto, è ciò che ci auguriamo tutti, tenendo sempre presente però che da settembre si ricomincia da zero, con nuovi attrezzi, musiche e coreografie.
Lo stesso discorso vale, a livello individuale, per Sofia Raffaeli la quale, dopo i fuochi d’artificio meneghini, pare aver interpretato la trasferta a Cluj come uno "stress test", in modo da registrare i punti deboli dei suoi forti automatismi in vista del ben più importante appuntamento agostano, Oltreoceano. La stella di Chiaravalle, dopo aver sfiorato il bronzo al cerchio con un 28.700, a due decimi da Liliana Lewinska, terza con 28.900, ha perso per due volte la palla su altrettanti rischi, finendo in fondo all’ottetto con 23.900, ed ha sbagliato anche il rischio conclusivo della final eight al nastro, dove ha chiuso quinta con 26.850. Sette giorni fa abbiamo visto qualcosa di molto vicino alla perfezione, che oggi evidentemente non ha funzionato.
Ci si sta avvicinando alla perfezione, con una progressione impressionante, Tara Dragas. Il talento friulano, sesto con un 28 tondo al cerchio - dove si è imposta l’israeliana Meital Sumkin con 29.300, davanti a Darja Varfolomeev (29.150) – si è preso prima il bronzo alla palla, con 28.400 – dietro all’olimpionica tedesca (29.700) e a Taisiia Onofriichuk (29.500) – e poi l’argento alle clavette con 29.100, secondo soltanto all’idolo ucraino, oro a quota 30.550. Da domani si torna a lavorare tra le quattro mura dell’Accademia brianzola, con i piccoli attrezzi che batteranno al tempo di musica e otto ginnaste “unbreakable” che prepareranno la resa dei conti carioca.