
Tallinn - Sofia Raffaeli, argento al cerchio e clavette di bronzo. Brava Tara! La FGI tutti i giorni a medaglia in due Europei
Dal 26 di maggio all’8 giugno, vale a dire dal primo all’ultimo giorno di due Europei consecutivi, a Lipsia, in Germania, con l’artistica, maschile e femminile, e a Tallinn, Estonia, con la ritmica, individuale e a squadre, la Federazione Ginnastica d’Italia ha vinto, nelle giornate che le assegnavano, sempre almeno una medaglia. Questo dato, probabilmente ineguagliato e insuperabile (al massimo potrà essere replicato) da altre scuole ginniche continentali, viene confermato anche nella domenica di chiusura, con due squilli individuali nelle finalissime per attrezzo. Due medaglie vinte dalla ginnasta più rappresentativa, Sofia Raffaeli, ma che in un certo senso valgono anche per le compagne Tara Dragas e Alice Taglietti, che si sono distinte ognuna a modo suo, e che seguono la splendida affermazione di gruppo, nel Team Ranking. Perchè, a parte nella final eight d'Insieme nel misto, l'Italia c'è sempre stata anche in tutte le finali e ha espresso la sua scuola, suscitando grande ammirazione.
TU SI ‘NA COSA GRANDE
La mattina di Tallinn ha l’argento in bocca. Nella prima delle finali di specialità, in programma nell’ultima delle giornate di gare agli Europei in Estonia, Sofia Raffaeli sale sulla piazza d’onore del cerchio grazie al punteggio di 30.050 (D. 13.5 – E. 8.200 A. 8.350), ottenuto sulle note, ormai iconiche di “Tu si ‘na cosa grande” di Domenico Modugno. La poliziotta di Chiaravalle, cresciuta nella Ginnastica Fabriano, è seconda soltanto alla bulgara Stiliana Nikolova, che con il personale di 30.300 (D. 13.9 E. 8.200 A. 8.200) succede alla connazionale Boryana Kaleyn, vincitrice dell’edizione di Budapest 2024. Terza con 29.850 (D. 13.7 – E. 8.000 – A. 8.150) la reginetta all around, l’ucraina Taisiia Onofriichuk. Per la Raffaeli, quarta nel Concorso generale di ieri, si tratta della decima medaglia continentale, la quinta “silver” nella sua straordinaria carriera di individualista. Sofia, per la cronaca, ha eguagliato la diciannovenne bulgara nell’esecuzione, sono state le più pulite, e l’ha superata nell’artistico di un decimo e mezzo. Purtroppo la nota D più bassa di quattro decimi ha fatto la differenza.
NON È SEMPRE NATALE
Un vecchio detto recita, non è sempre Natale. E infatti, al ritmo lunare di “Making Christmas”, colonna sonora di “The Nightmare Before Christmas”, capolavoro di Tim Burton, l’azzurra Raffaeli conclude la final eight alla palla in quinta posizione con 28.150 (D. 11.8 – E. 8.050 – A. 8.300), malgrado un’ottima esecuzione, la seconda dell’ottetto, e un’espressività da premia Oscar, che scontano però le minori difficoltà rispetto alle medagliate (tutte oltre il 12.3). In testa, dunque, ci finisce ancora la bulgara Stiliana Nikolova, che dopo quello al cerchio si aggiudica anche il titolo con la palla, con 29.800 (D. 13.3 – E. 8.100 – A. 8.400), succedendo proprio a Sofia, che vinse nel 2024, in Ungheria. Argento per la tedesca Anastasia Simakova che con 28.700 (D. 12.8 – E. 7.900 – A. 8.000) si tiene alle spalle, di un decimo, l’israeliana Meital Maayan Sumkin, terza a quota 28.600 (D. 12.3 – E. 7.900 – A. 8.400). Ai piedi del podio l’ucraina Onofriichuk (28.350).
RAFFAELI, CLAVE DI BRONZO
L’ex formica atomica, ormai un gigante tra i piccoli attrezzi, aggiunge anche il bronzo delle clavette alla sua personale collezione, nella quale, tra l’altro, a livello europeo mancavano proprio i terzi posti. L’11/o podio europeo della sua carriera arriva con un 29.400 (D. 13.2 – E. 8.100 – A. 8.100) sulla melodia struggente di “Cu ti lu dissi”, nella versione di Redi Hasa e Maria Mazzotta. Terza affermazione consecutiva per la bulgara Nikolova, la quale, nonostante il pari merito con l’ucraina Onofriichuk a quota 30.400, prevale per l’esecuzione migliore di 50 millesimi, 8.050 contro 8.000 della stella di Kiev, costretta sulla piazza d’onore. Purtroppo l’altra italiana in gara, Tara Dragas, perde l’attrezzo su un rischio, e finisce in sesta posizione con 27.250 (D. 12.1 – E. 7.350 – A. 7.800), dopo aver collezionato un 29.850 in qualifica e un 29.350 nella finale all around, dove ha chiuso quinta.
SOFIA E TARA TRA LE STELLE IN “NASTRO-NAVE”
L’Europeo baltico di Sofia Raffaeli e Tara Dragas si conclude con un ulteriore paizzamento tra le etoile continentali del nastro, una accanto all’altra, sugli stessi gradini del completo. Per la Fiamma Oro marchigiana, infatti, arriva un legno che sarebbe amaro solo se ci scordassimo che siamo appena all’inizio di un nuovo ciclo olimpico. La campionessa del mondo 2022 saluta con un 28.750 (D. 12.4 - E. 8.050 – A. 8.300) con la dodicesima esecuzione pressoché perfetta in tre giornate di gare, costruita questa volta sulla base de El tango de “Roxane dei Police”. La nota E di Sofie è seconda soltanto a quella di Darja Varfolomeev, che però si aggiudica l’oro grazie ad una D molto più alta. Tutte le inquiline del podio dell’Unibet Arena avevano la difficoltà superiore al 13.2 ed è stato questo l’elemento discriminante di una giornata dove chi ha rischiato di più, non sbagliando, alla fine ha prevalso. L’olimpionica tedesca, nell’unico ottetto senza l’asso pigliatutto Nikolova, ritorna sotto i riflettori grazie al suo imperiale 30.650 (D. 13.9 – E. 8.350 – A. 8.400). Niente da fare per le inseguitrici, l’israeliana Meital Maayan Sumkin, seconda con 29.550 (D. 13.2 - E. 8.000 – A. 8.350), e l’ucraina Taisiia Onofriichuk (D. 13.2 – E. 8.000 – A. 8.300). E nemmeno per la nostra Dragas, che sporca un po’ qualche passaggio ma comunque si attacca sul petto un’altra bella coccarda, una quinta piazza dalla quale ripartire per tentare la scalata di quel poco che ancora manca per una premiazione importante. Il suo 28.150 (D. 12.6 - E. 7.600 – A. 8.000) su “Cria da Ivete”, ritmo sudamericano già bello che pronto per i Mondiali di Rio de Janeiro, grida a gran voce che Tara brilla come le stelle!