Roma, 6 ottobre - Venerdi’; 7 ottobre a Baku (Azerbajian) ai mondiali di Ritmica e’ il giorno della squadra azzurra. Le viceampionesse olimpiche fanno il loro esordio alle 11 (ora italiana) con ambizioni importanti. alla luce dell’ultima tappa di “World Cup” di Dusseldorf in settembre, medaglia d'oro in entrambe le finali, (5 nastri e 3 cerchi/4 clavette) seguite da Bulgaria e Bielorussia.
Il sestetto composto da Blanchi, Masseroni, Falca, D’Ottavio, Santoni e Vernizzi, punta al podio. Ai Giochi di Atene furono precedute solo dalle fortissime russe. Sarebbe un'impresa storica gia’ bissare il risultato delle Olimpiadi ma “possiamo farcela- dce l'allenatrice azzurra Emanuela Maccarani, alla vigilia dell'esordio in pedana - le ragazze hanno una preparazione tecnica oltre che grinta e determinazione da vendere”
Intanto “gli allenamenti procedono senza sosta - spiega da Baku una delle ginnaste, la pugliese Marinella Falca - fino ad oggi abbiamo avuto la possibilita’ di allenarci in varie palestre, riscontrando qualche difficolta’ nella logistica. Non tutte le strutture sono idonee a consentire un agevole svolgimento dell’esercizio, poiché dotate di solai troppo bassi per il lancio dei nostri attrezzi. Per fortuna abbiamo avuto modo di provare le coreografie nel campo di gara ufficiale dei mondiali e qui e’ andata notevolmente bene”.

Ore ed ore a provare le coreografie e poi subito in albergo, pur non mancando brevi momenti di relax “in cui andiamo un po' in giro per Baku. - prosegue la Falca - “Qui in Azerbajan e’ tutto completamente diverso dall’Italia, ci siamo trovate di fronte ad uno scenario di un film degli anni '50, la gente poi sembra riservata almeno nell’aspetto e nel modo di porsi”.

Alla vigilia dell'esordio la tensione e’ tanta, ma c'e’ la consapevolezza di essere pronte a dare il massimo “Speriamo di fare bene - conclude la Falca - ce la metteremo tutta come nostro solito per arrivare domenica in finale e poi puntare al traguardo massimo”.
Marinella Falca on lo dice per scaramanzia, ma l'obiettivo e’ chiaro.