Il Presidente della Federazione Ginnastica d’Italia, il prof. Riccardo Agabio, a proposito della mancata qualificazione di Igor Cassina alla finale della sbarra del Campionato del Mondo di Artistica è convinto che “non sia opportuno trovare giustificazioni, in quanto i nostri atleti sapevamo che, a certi livelli, avrebbero pagato anche il minimo errore. Siamo rimasti tutti sorpresi dell’esito delle qualificazioni di Cassina – ha aggiunto Agabio - ma c’era da aspettarselo che la giuria, sempre pronta ad esaltare il grande gesto atletico del campione, non si sarebbe tirata indietro nel punire la più piccola imprecisione. Per il nostro atleta è stato senza dubbio un passo falso, a cui saprà reagire cominciando fin da subito ad allenarsi sul nuovo salto, il Cassina 2, con il quale tornerà, di certo, a convincere tutti”. Il Presidente della FGI conclude entrando del merito di quanto accaduto a Nikolai Kryukov, retrocesso dalla 6ª alla 13ª posizione dopo aver denunciato un clamoroso abbaglio preso dalla giuria tecnica sul coefficiente di difficoltà del suo esercizio: “Voglio rivolgere un plauso alla Federazione Internazionale e, soprattutto, al Presidente Grandi per l’immediatezza con cui si è affrontato il problema, evitando un altro caso come era avvenuto ad Atene, ma non posso non prendere atto che se non fosse stato per il fair play del ginnasta russo il tedesco Hambuechen avrebbe subito un torto clamoroso dai giurati di Melbourne. L’uso delle riprese televisive in questo caso si è dimostrato utile ma è auspicabile che non si faccia un uso smodato di questo strumento in futuro”. Infine il prof. Agabio si è voluto unire al coro di condanna, sollevato dal membro del Comitato Olimpico britannico Matthew Pinsent, nei confronti di quelle federazioni che trattano le giovani ginnaste come cavie da laboratorio: “Oltre al crimine in se per se odioso e deprecabile, questi abusi rischiano di arrecare un danno gravissimo per l’immagine della Ginnastica. L’attività di controllo in questo caso spetta al CIO, per quanto riguarda l’Italia posso solo dire che il principio del «risultato a tutti i costi» non è mai stato nel nostro stile. Basti pensare al caso di Francesca Benolli, la campionessa europea al volteggio, infortunatasi a giugno ed ancora a casa in via di riabilitazione. Nessuno le ha mai chiesto di accelerare i tempi di recupero per partecipare a questi mondiali. La sua guarigione sarà per la Ginnastica azzurra la medaglia più bella”.