Da domani al 24 settembre Mosca sarà teatro del 22° Campionato d’Europa di Ginnastica Ritmica, che doveva disputarsi a Portimao ma che poi, per una defaillance della federazione portoghese, è finito nelle mani russe. Rispetto all’edizione precedente, che si disputò sempre sulle rive della Moscowa, insieme alle individualiste, senior e junior, ci saranno anche 19 squadre impegnate nel concorso d’insieme (Competition I – C1). I migliori otto gruppi di ciascun attrezzo si sfideranno poi nelle finali di specialità ai “5 nastri” e ai “3 cerchi e 4 clavette” (Competition III – C3). A Riesa (Germania), nel 2003, le ragazze della Maccarani conquistarono un bronzo storico nella classifica generale, bissato poi con l’esercizio ai 3 cerchi e 2 palle. Con queste due medaglie l’Italia interruppe una lunga astinenza, che durava dagli Europei di Goteborg del 1990 ed aprì un ciclo straordinario che avrebbe portato all’argento dei Giochi di Atene e all’oro dei Mondiali di Baku. Oggi abbiamo una squadra rinnovata per due sesti ma forse più convinta di allora dei propri mezzi. Il gap con le scuole dell’Est è stato sensibilmente ridotto ed è per questo che pur sapendo di andare nella tana del lupo la Santoni e compagne non hanno alcuna intenzione di fare da agnelli sacrificali. Lo staff tecnico federale ha impiegato tutta l’Estate per preparare le azzurre ad affrontare non solo le 108 avversarie in pedana, ma anche una giuria prevedibilmente casalinga ed un pubblico ostile. Le italiane ormai sono temute e quando i tifosi hanno paura dagli spalti possono piovere anche i fischi, oltre ai consueti peluche. Il mondiale di Calcio docet! Più forti di tutto, dunque, anche dell’ambiente. “La notizia è che non partiremo per prime – ci dice la DTN Marina Piazza – Il sorteggio, che ai Giochi di Atene e ai Mondiali in Azerbaijan, ci aveva costrette a fare da apripista, questa volta è stato benevolo”. L’Italia, infatti, apre ai nastri per ottava (alle 17.15, ora italiana) e sarà la penultima ai cerchi e clavette (h 18.50). In entrambe le rotazioni, per il gioco delle alternanze, avrà il 16° turno di pedana. “Io e le mie compagne – ci confida la Elisa Santoni - abbiamo lavorato senza sosta negli ultimi tempi per rappresentare al meglio i colori azzurri. Nelle due routine di gara sono stati aggiunti nuovi elementi di difficoltà rispetto al passato e gli automatismi, tra noi, sono quasi perfetti. Fino a qualche anno fa sarebbe stato impossibile anche solo puntare al podio. Oggi siamo le vice campionesse olimpiche e le squadre dell’ex blocco sovietico ci temono e ci rispettano. Abbiamo portato con noi L’orso Olly, che ci fu regalato da una mamma prima di Atene e “Nonlosò”, l’elefante gigante che avevamo a Riesa. Perché questo nome? Semplice, quando me lo diedero Eva D’Amore (ex ginnasta, oggi tecnico dello staff azzurro, ndr.), mi chiese come si chiamava ed io risposi: non lo so! Da allora questi due peluche ci accompagnano sui podi del mondo. Più razionale l’allenatrice Emanuela Maccarani, che in Germania, tre anni fa aprì un ciclo vincente che sembra inesauribile: “Le palestre di riscaldamento del Centro Sportivo “Druzhba” hanno i soffitti troppo bassi. Noi facciamo dei lanci molto alti e questi limiti strutturali, che a certi livelli non dovrebbero presentarsi, ci disturbano un po’. Certo, vincere qui avrebbe un gusto speciale. Vi ricordate Rocky contro Ivan Drago, nel match di Mosca? Anche se la temperatura atmosferica è ancora mite e l’Estate vive i suoi ultimi scampoli, nel palazzetto domani troveremo un ambiente glaciale. Le ragazze devono pensare solo a fare bene l’esercizio – continua la Maccarani, che proprio ieri ha festeggiato il suo 40esimo compleanno - Poi toccherà alla giuria assegnare il titolo continentale. La squadra ha inserito due nuovi elementi, la Spinelli e la Pasinetti, che già da un po’ si allenavano con noi a Desio. A Genova in World Cup Matilde è andata molto bene, nonostante fosse alla sua prima esperienza internazionale con il gruppo. Francesca è quasi una veterana. Ad Andria, nel pre-europeo con Francia e Spagna, hanno fatto entrambe un’ottima figura”. In altri termini, quando il manico è buono, cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Le ginnaste, intanto, sono cariche ma serene. Qualcuna, addirittura ha voglia di scherzare. Sul divano dell’Hotel Salut, in Lenin Avenue 158, scatta il momento delle scommesse: “Se vinco l’oro mi tatuo una matriosca sull’ombelico” dice la Pasinetti; “io mi faccio il piercing” – rilancia la Falca – “ed io i capelli rossi” – le fa eco la Blanchi. Più sobrie la Santoni e la D’Ottavio che si promettono il terzo buco all’orecchio, e la Spinelli, intrigata da un’acconciatura particolare. Naturalmente è un gioco e si rimangiano subito tutto. Le mamme e le allenatrici sono lontane e non sentono. La gara è vicina, invece, e l’unica cosa che non rinnegano e quel “Se vinco l’oro…”

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