Emozione? Neanche l’ombra. Determinazione: totale. Abbraccia il babbo e dice: “La gara della finale a squadre non ho voglia di vederla. Andiamo a dormire”. Tra meno di un mese compirà 16 anni e stesera (a partire dalle 19.30 – Diretta Rai Sport Satellite ed Eurosport) ha già la possibilità di entrare nella storia. E’ il destino di Vanessa Ferrari, 1,43 di altezza per 36 kg di peso, che ad Aarhus, in Danimarca, può conquistare una medaglia nel Concorso Generale del Campionato del Mondo. Mai prima d’ora, infatti, nel cammino ultracentenario della ginnastica italiana, un’azzurra era andata così vicina ad un podio mondiale. Nel 2002 a Debrecen, in un’edizione sperimentale, Ilaria Colombo aveva conquistato una finale alla trave, senza nutrire però così valide aspettative di medaglia. Monica Bergamelli, la capitana di Vanessa, in nazionale come nella Brixia, giunse al 13° posto nell’All-around di Melbourne e quel piazzamento venne accolto da tutti con grande soddisfazione. La Ferrari si allena a Brescia in una palestra larga 10 metri e lunga 24. Il volteggio prevede una rincorsa di 25 metri. Con un metro di cavallo e sei di tappetino arriviamo ad un’estensione di 32 metri complessivi. Anche per questo motivo la ginnasta allenata da Enrico Casella non puntava ad una finale in questo apparato. Ma non finisce qui. La superficie calpestabile della pedana del corpo libero del suo impianto misura 10 metri per 10, quando quella regolamentare è 12x12. Senza la striscia di due metri che funge come via di fuga, se la ginnasta commette un errore, finisce contro il muro. In più il soffitto è molto basso e così Vanessa perfeziona le sue serie acrobatiche su una striscia facilitante lunga 17 metri, quanto la diagonale della pedana. Da settembre di quest’anno la Federazione Ginnastica d’Italia, in considerazione dei progressi della ginnasta, che fino al 2005 faceva parte del gruppo junior, ha deciso di far allenare la Ferrari nel Centro Tecnico Federale “Savino Guglielmetti”. Il collegiale di Milano è permanente – ogni settimana nelle giornate di giovedì, venerdì e sabato – e riguarda, oltre alla Ferrari, anche la Bergamelli e le due juniores della Brixia, appartenenti al Team Italia, Zanolo e Galante. A rotazione poi vengono in via Ovada anche Lorena Coza (A.G. Romana) e Carlotta Giovannini (Biancoverde Imola) - oltre naturalmente alle azzurre di Trieste (Benolli, Macrì e Bradaschia), che però possono contare su l’impianto più attrezzato dell’Artistica '81 – in modo da lavorare in gruppo e cementare lo spirito di squadra. Nonostante, dunque, le ataviche difficoltà di impiantistica del nostro Paese, il talento di un ginnasta può esplodere anche in situazioni di profondo disagio. Questo, per la bravura, va detto, anche dei nostri allenatori, che spesso lavorano, in ogni parte d’Italia, ai limiti delle possibilità umane, per amore della Ginnastica. La mamma di Vanessa, Galia, invece è di nazionalità bulgara e proprio perché, da bambina, aveva praticato un po’ di Ginnastica in una nazione che di questo sport ha una grande tradizione, tolse la figlia, quando aveva 7 anni, dalla palestra di Orzinuovi, dove riteneva si seguissero dei programmi troppo semplici, per iscriverla nell’attuale società di Brescia. “Quando la vidi per la prima volta – racconta Casella – le feci fare il normale test di spinta pliometrica che si fa fare a tutte le bambine per vedere quanto riescono a saltare. Mi resi subito conto che aveva doti fuori dal comune”. Non solo fisiche però, anche morali. Un aneddoto in particolare serve a descrivere la forza di volontà della campionessa lombarda. A maggio non aveva ancora recuperato la piena estensione di un dito dopo l’intervento alla mano. Il medico le disse che si poteva intervenire chirurgicamente per asportare le quattro viti, che le erano state precedentemente apposte. Vany per paura dell’anestesia ha iniziato allora una serie infinita di esercizi con una macchina che produce vibrazioni a 60 herz ed oggi è perfettamente guarita. Domani, dunque, nonostante infortuni e limiti logistici, l’iridata italiana ed europea a squadre, che stregò Almeria ai Giochi del Mediterraneo 2005 vincendo cinque ori ed un argento, partirà al volteggio come seconda nella rotazione più importante della sua giovane carriera. Alle 19.56 sarà la prima a salire alle parallele asimmetriche; alle 20.22 sarà invece l’ultima dell’ottetto alla trave, per concludere penultima al corpo libero, davanti alla Memmel, alle 21.00 circa, sulle note del “Nessun Dorma”, l’aria più famosa della Turandot pucciniana. Il binario è tracciato, la sbarra del passaggio a livello si abbassa, suona la campanella: il Diretto azzurro delle 19.30 è in transito. Si pregano le avversarie di rimanere oltre la linea di sicurezza.