Il day after della neo campionessa del mondo non è stato poi così diverso dagli altri giorni. Sveglia alle 7.30. Colazione alle 8.00 a base di latte e cereali. Un po’ di raffreddore gli ha disturbato il sonno – dice, ma forse il film della gara gli è passato così tante volte sotto le palpebre socchiuse che anche senza il naso chiuso sarebbe stata comunque una lunga notte. A titolo precauzionale lo staff medico gli prescrive un paio di aspirine. Alle 8.50 la Ferrari e compagne prendono la navetta per la NRGi Arena. “Ieri sera aveva finito molto tardi per gli esami dell’antidoping – racconta il suo allenatore Enrico Casella – pertanto le avevo lasciato la scelta se allenarsi con le altre o raggiungerci più tardi. Alle 09.00 però c’era la possibilità di provare la parallela sul podio (il campo di gara, ndr.). Non mi sembrava fondamentale, anche perché, il giorno prima gli attrezzi li aveva girati tutti nel concorso generale, eppure Vanessa ha insistito per andare”. Niente festa dunque, neanche dopo un risultato storico. Non si “bigia” la palestra. L’allenamento inizia blando. Un po’ stretching e di attivazione muscolare. Ogni tanto si fa sotto una ginnasta straniera che le fa le congratulazioni. Il cellulare del responsabile stampa suona in continuazione. L’Italia è in fermento. Vany, però, è sulla sua pedana a provare l’acrobatica del corpo libero. In quel quadrato 12 metri per 12 tutto ciò che ti circonda diventa un brusio lontano. Fa eccezione la telefonata del Ministro dello Sport Giovanna Melandri che le fa i complimenti e le dà appuntamento a lunedì per la consegna dei Collari d’Oro al Coni. Alla cerimonia saranno presenti anche il Presidente del Comitato Olimpico Italiano Gianni Petrucci e quello del Consiglio Romano Prodi. Tutti pronti a stringere la piccola mano di Vany, che intanto pensa solo alla finale di questa sera. Qualche prova sullo stagio della parallela che alle 20.30 la vedrà contrapposta all’agguerrita Liukin e poi tutti alla palestra numero 1, dove c’è la trave. La Ferrari ha voglia di provare anche perché in gara non ci saranno più i 30 secondi di warm up a disposizione dei ginnasti per acclimatarsi all’attrezzo prima di salirvi in gara. “Si sale a freddo e conterà molto l’esperienza, che la Ferrari, al suo primo mondiale, di certo non può avere. Per questo ci teneva ad allenarsi stamani”. Dopo le ripetute sugli apparati Vanessa si è dedicata alla preparazione fisica e alla mobilità articolare. Alle 12.00 a pranzo nel refettorio del Palazzetto. Alle 12.30 la navetta riporta la squadra in albergo per qualche ora di riposo. Alle 17.30 si cena. Presto! Anche perché alle 18.20 si torna alla NRGi Arena. Intanto da un sito rumeno rimbalzano alcune dichiarazioni dell’allenatore della Izbasa: “In tutta la storia della ginnastica non è mai successo che una ginnasta che cade vinca il titolo mondiale – ha dichiarato Forminte. Evidentemente qui ad Aarhus bisognava cadere dall’attrezzo per diventare campione del mondo”. Sull’argomento era già andato Casella e ci ritorna nelle interviste odierne con la carta stampata e le TV nazionali: “Se la seconda e la terza dell’All-around senza sbagliare sono finite dietro vuol dire che Vanessa Ferrari era stata talmente superiore negli altri tre attrezzi da potersi permettere un errore alla trave. La sua caduta, complessivamente, le è costata 9 decimi in meno e pertanto se la matematica non è un’opinione il suo complessivo senza quello sbaglio avrebbe portato a sfiorare i 62 punti”. Della serie: se non ci battono quando sbagliamo…Intanto arriva la notizia del nuovo forfait della Memmel. Chellsie, ancora dolorante alla spalla dopo la caduta dallo staggio di mercoledì durante la finale a squadre, non ce la fa neppure oggi. Con lei la gara perde una sicura protagonista, dal momento che era entrata nell’ottetto con il terzo personale Al suo posto dovrebbe gareggiare la Priess. A chi tocca tocca. La Ferrari salirà per ultima in pedana, intorno alle 21.00. Poi sarà la volta della gara agli anelli. A seguire le premiazioni. (Diretta Rai Sport Satellite ed Eurosport)