A tre settimane dall’esordio stagionale nella tappa canadese di coppa del mondo, conclusa con il secondo posto ad un solo decimo dal vincitore, il cinese Dong, il fuori programma asiatico si conclude per Flavio Cannone con un’altra finale e un quinto posto. La prestazione dell’azzurro in finale è stata ancora una volta convincente ma qualche spostamento nella parte centrale dell’esercizio non gli ha consentito di andare oltre il quinto posto con un punteggio totale di 39.80 (difficoltà 15.9 – esecuzione media 7.9). A vincere di nuovo il cinese Dong Dong con una prestazione davvero impeccabile, seguito dall’altro cinese Lu Chulong e dal giapponese Nagasaki. Quarto il campione olimpico Yuri Nikitin (UKR). L’azzurro, comunque soddisfatto del risultato, ha dichiarato di dover lavorare in particolare sulla stabilità: “I cinesi in questo sono impeccabili, delle macchine. Non si spostano dalla croce nemmeno in un salto, ed è questo che ha fatto la differenza. In Canada sono stato più preciso e infatti a separarmi da Dong Dong era un solo decimo. Mi concentrerò ulteriormente sulla verticalità dei salti”. La gara dell’azzurro era iniziata venerdì 27 nella serata cinese, poco dopo mezzogiorno in Italia. Flavio era entrato in gara come primo atleta dell'ultimo gruppo. Il primo esercizio gli vale un punteggio totale di 30.3, vale a dire una media all'esecuzione superiore al 9.0 per la sua difficoltà "classica" di 3.1. Nell'esercizio libero l'esecuzione appare invece un po' meno brillante e i punteggi un po' inferiori a quelli a cui ci ha abituato. Media all'esecuzione 7.7, difficoltà 15.9. Il punteggio complessivo di 69.3 lo proietta però al 7° posto, e quindi in finale. A contendersi il podio nel Kunshan Gymnasium oltre al nostro Flavio Cannone, due cinesi, tra cui il vincitore della tappa di Quebec City Dong, il giapponese Nagasaki, il campione olimpico in carica Yuri Nikitin (UKR), il campione del mondo Russakov con il compagno di squadra Knitchev (RUS) e il giovane portoghese Diogo Ganchino che conquista a sorpresa, superando ben più quotati colleghi come il canadese Jason Burnett (detentore del record mondiale di difficoltà e fresco medagliato nella prova di Lake Placid di inizio aprile) e il danese Peter Jensen, la sua prima finale individuale di coppa del mondo.