Sabato scorso, il 7 luglio, Claudia Manicone ha compiuto 12 anni. Tutti i compleanni sono importanti, questo però ha assunto un sapore speciale per la ginnasta dell’ A.G. Milano 2000, che pochi giorni prima ha bagnato con un 5° posto nella finale della Flanders Fliffis Cup il suo esordio internazionale. In Belgio Claudia è stata protagonista di un esercizio discreto per pulizia (media del 7.4) e caratterizzato da una difficoltà (8.1) tra le più alte, se si eccettuano le due russe, Glebova e Shostikova, rispettivamente oro e argento, che presentano routine con valori di partenza (11.2 e 10.8) assimilabili a quelle di alcuni senior. Questa prova è un'ulteriore conferma del fatto che la giovane milanese, dimostrando di saper affrontare e gestire l'emozione, potrebbe davvero ben figurare al prossimo mondiale per età. La Manicone, comunque, non era sola ad Ostenda. Insieme a lei c’erano gli azzurri impegnati nella tappa di World Cup. Altro quinto posto quello di Flavio Cannone che non riuscendo a lavorare preciso come suo solito non riesce neppure ad arginare il ritorno del campione olimpico di Atene 2004, l'ucraino Yuri Nikitin, alla seconda vittoria consecutiva in questa stagione di Coppa del Mondo. Davanti a lui anche i giapponesi Ueyama, vincitore della World Cup Final 2006, Ito e il veterano russo German Knitchev. Le prestazioni di Aloi e Crastolla, invece, sono state più grigie di quelle dei compagni di squadra. Entrambi al debutto nella manifestazione FIG hanno accusato forse troppa emozione. Dario ha concluso al 34° posto con dei punteggi all'esecuzione ben lontani dal suo standard ed una difficoltà di oltre un punto al di sotto del solito. Dopo questa esperienza, comunque costruttiva, il ginnasta lombardo può aspirare ad una repentina scalata di posizioni, procedendo nella preparazione, calibrata, come per Cannone, sull'appuntamento mondiale di novembre. Senza contare che, con i suoi 18 anni appena compiuti (auguri anche a lui!) è solo all'inizio della sua carriera internazionale. Altra storia per Stefano che non va oltre il 41° posto con una difficoltà ancora troppo bassa (11.4) ed un'esecuzione eccessivamente imprecisa. Per la cronaca, i due giovani azzurri hanno preso parte, per la prima volta, anche alla gara di sincronizzato. I 17 punti che li separano dal primo posto sono però indicativi del fatto che forse il loro esordio, in questa specialità, era ancora prematuro. Almeno l'audacia, però, è stata premiata perché, nonostante l'11° posto e l'abisso che li separava dai primi, Aloi e Crastolla hanno conquistato l'accesso alla finale per mancanza di nazioni partecipanti. Nella gara conclusiva il duo italiano ha migliorato il proprio punteggio totale di 1 punto e, complici alcuni errori altrui, ha conquistato una lusinghiera sesta piazza.
(F.Bel.)