Terminate le quattro suddivisioni della prima giornata l’Italia chiude al terzo posto, dietro la Cina e la Romania. Nel Concorso generale guida la Nistor con 61,600 davanti a Vanessa Ferrari (60.550) e Sandra Izbasa (60.350). Più staccate le cinesi Yang e Xiao.
Ecco le voci dei protagonisti azzurri:

Enrico Casella:
Abbiamo fatto bene. Le ginnaste sono state bravissime. C’eravamo prefissati di raggiungere i 234 punti e abbiamo portato a casa 425 millesimi in più. Adesso tocca agli altri. La giuria è stata giusta anche se un po’ stretta, soprattutto al corpo libero. Speriamo che continui con questo metro fino alla fine. Avevano qualche acciacco, ma questa è una squadra compatta, che riesce a far fronte alle difficoltà con carattere ed esperienza. Vanessa ha voluto provare ugualmente il suo esercizio al corpo libero, rischiando qualcosa. Per noi, però, era troppo importante. Con il suo Thsukahara avvitato abbiamo portato a casa un mezzo punto in più che potrebbe risultare decisivo. La Ferrari oggi ha fatto un salto di qualità. In passato, quando non stava al meglio, non mi aveva dato delle buone risposte. Oggi, invece, pur dovendo spingere al massimo, è riuscita a fare ugualmente la gara, sopportando un male al piede che in passato l’avrebbe condizionata. Quindi, nell’incertezza di fare bene l’esercizio, la sua voglia di provarlo comunque rappresenta un valore aggiunto alla sua prestazione. L’errore alla trave, invece, fa parte del gioco. Tutte le ragazze sono state brave. A cominciare dalla Bergamelli, che pur dovendo aprire in ogni attrezzo, ha preso la squadra per mano come una vera capitana. La sua trave meriterebbe un monumento. Con Silvia abbiamo provato a guadagnare qualcosa al corpo libero ma non è andata bene. Ad ogni modo, anche lì, ci ha pensato Monica a tener su la squadra. Al volteggio siamo stati eccezionali. Sicuramente risulteremo tra le migliori. Su 16 esercizi complessivi finire a 6.75 dalla Cina è un ottimo risultato.

Vanessa Ferrari:
Ora che la gara è finita il piede mi fa un po’ male. Ho cominciato a sentire fastidio appena scesa dalla pedana del corpo libero. A quel punto, però, sapevo di dover fare solo il salto al volteggio, ho stretto i denti ed è andata molto bene. Abbiamo deciso di eseguire l’esercizio completo al corpo libero dopo il warm up. Alla trave, invece, ho sbagliato e basta. Non c’entrano né le mie condizioni fisiche né l’attrezzo che traballa. Mi è capitato altre volte di commettere quell’errore e purtroppo l’ho rifatto qui. Io cerco di essere perfetta ma non sono una macchinetta.

Federica Macrì:
L’esperienza in queste gare conta tantissimo. Noi tutte guardiamo a Monica (Bergamelli ndr.), che ci infonde tranquillità prima di salire in ogni attrezzo. Sto sbagliando poco e sono molto soddisfatta. Non ho fatto benissimo alla trave però, comunque, sono riuscita a tirar fuori un esercizio tranquillo. Questo è un attrezzo che sul podio è sempre un po’ più traballante e poi, durante un mondiale, ci si mettono pure le gambe a tremare. Al corpo libero pensavo di ricevere di più ma va bene così, anche perché non ero in perfette condizioni.

Francesca Benolli:
Sono molto contenta della mia esecuzione al volteggio. E’ la prima volta, dopo il grave infortunio del 2005, che faccio una gara importante. Mi sono anche un po’ emozionata. Qui ho puntato tutto sulla qualificazione della squadra ma più avanti mi dedicherò anche al secondo salto, per centrare un’altra finale, dopo quella d’oro di Debrecen. Si, Francesca Benolli è tornata.

Monica Bergamelli: Sembrava di essere sulla “Gigia”, un piccolo pezzo di trave della palestra di Brescia attaccato, con le catene, ad un supporto. La “Gigia” oscilla e noi la usiamo per fare preparazione fisica e lavorare sugli equilibri. Dopo le cadute nella prova podio, mi portavo dietro un bel po’ di paura, ma alla fine la trave è stato l’esercizio che mi ha soddisfatto di più. Il trucco è stato quello di non pensare all’attrezzo ma al mio programma, facendo una cosa alla volta. E ricordandomi della Gigia. Ero agitata, prima della gara, perché sentivo la responsabilità di salire per prima in tutti gli attrezzi e di far bene per tranquillizzare le altre che venivano dopo di me. Abbiamo lavorato tanto, eravamo pronte, con tanta voglia confrontarci con le altre e alla fine siamo uscite soddisfatte.

Lia Parolari:
Alle parallele ho recuperato proprio l’ultimo movimento. Stavo per cadere. Alla fine è uscita una buona prova e sono soddisfatta. Come al corpo libero, mentre devo migliorare alla trave. Ora mi sento più leggera, prima della gara ero molto agitata.

Silvia Zanolo: Mi aspettavo di fare meglio ma il fastidio alla gamba mi ha impedito di allenarmi come avrei voluto, sia a Brescia prima di partire, sia negli ultimi giorni, qui a Stoccarda. La musica era troppo bassa. Tutte noi abbiamo esercizi bellissimi al corpo libero ma con questo volume erano poco coinvolgenti. Peccato.

Classifica per Nazioni:
1.Cina 241.175
2.Romania 239.875
3.Italia 234.425
4.Ucraina 231.425
5.Germania 231.125
6.Messico 214.200
7.Polonia 206.700
8.Corea 206.325

Concorso generale
1.Nistor 61.600
2.Ferrari 60.550
3.Izbasa 60.350
4.Yang 59.700
5.Xiao 58.425
6.Hindermann 58.325
7.Brinker 57.925
8.Kozich 57.725
9.Macrì 57.575
10.Holenkova 57.500
11.Abel 56.725
12.Zgoba 56.625
13.Bergamelli 56.450