Wei YANG conserva in Germania il titolo del Concorso Generale Individuale maschile conquistato ad Aarhus nel 2006. E’ la quarta volta che un ginnasta cinese si aggiudica la corona mondiale e con questa medaglia la Cina porta a due ori ed un argento il palmaress di Stoccarda. Yang, che era entrato in finale con il punteggio più alto (93.925), ha resistito all’attacco dell’idolo di casa Fabian Hambuechen, nonostante una rovinosa caduta alla sbarra proprio nell’ultimo esercizio. Il tedesco, con una prova eccezionale, è arrivato ad un decimo e mezzo dall’oro. Questo argento, comunque, rappresenta pur sempre un record per la Germania, che dopo il bronzo a squadre di ieri può festeggiare la prima volta di un ginnasta tedesco sul secondo gradino di un podio mondiale. Prima di Fabian, infatti, l’unico a poter vantare una medaglia era Andrea Wecker, bronzo a Birmingham (Inghilterra) nel 1993. Hiroyuki Tomita, campione del mondo nel 2005 a Melbourne ed argento nella scorsa edizione di Aarhus 2006, ha chiuso addirittura al 12esimo posto, dopo una prova da dimenticare, conclusa con un tonfo alla sbarra. A tenere alto l’onore nipponico ci ha pensato Hisashi Mizutori, terzo con 91.400. L’azzurro Enrico Pozzo ha chiuso al 15esimo posto con 89.375, migliorando di una posizione la sua classifica rispetto alle qualificazioni di martedì. E’ stato un anno eccezionale quello dell’aviere di Biella. Dopo aver vinto lo scudetto con la Libertas Vercelli a Bassano del Grappa, il Campionato Italiano Assoluto ad Ancona, il 12° posto nell’All Around continentale ed il 6° nella finale del corpo libero ad Amsterdam, il ginnasta piemontese, una volta assicuratosi il biglietto per Pechino insieme alla squadra con il 10° posto di martedì, ha bagnato il suo quarto mondiale con una prestazione di livello. “Per me questo piazzamento rappresenta la classica ciliegina sulla torta – ha detto Enrico ai microfoni della RAI – L’obiettivo olimpico era prioritario, quindi questa mia affermazione personale era soltanto un di più. E’ andata bene e quindi ora posso dire che è stata la migliore annata della mia carriera”. Pozzo, in confronto alla gara del Concorso I, si è migliorato al corpo libero, agli anelli e al volteggio, mentre ha fatto un passo indietro alle parallele e alla sbarra. Proprio in quest’ultimo apparato dovrà, dopo domani, affrontare un’ altra finale. “E’ vero, ho preso un paio di decimi scarsi in meno per un passo in uscita e un errore sul primo elemento, ma per il resto mi sembra di aver fatto anche meglio del 4 settembre. Spero di trovare l’esercizio perfetto in finale. Ho ancora negli occhi l’impresa olimpica di tre giorni fa. La vecchia guardia più invecchia e più è buona, come il vino. In molti ci davano per spacciati e questo forse ci ha dato una carica in più. Questo gruppo è insieme dal 2001, forse non sarà un buon segnale in termini di ricambio generazionale ma finché otteniamo questi risultati riusciamo a nasconderlo bene. Ora tocca a Vanessa. Lei è molto carica, anche se ha commesso due piccoli errori. Se la conosco bene questi problemi faranno da molla per centrare un’altra medaglia mondiale. In bocca al lupo Vany”