Consueto appuntamento di Coppa del Mondo con la Ritmica a Corbeil Essonnes. Il torneo, quest’anno, ha visto la partecipazione di 68 ginnaste, divise in 3 gruppi di lavoro, per 28 nazioni partecipanti. L'Italia era rappresentata dalla riconfermata campionessa italiana Julietta Cantaluppi (CariFabriano) e da Martina Alicata Terranova (Aurora Fano), accompagnate dalle rispettive tecniche Kristina Ghiourova e Nani Londarizde e da Manola Rosi, con funzioni di capo Delegazione. Le ginnaste italiane, entrambe inserite nel gruppo A, hanno effettuato, come previsto dal programma di gara, il passaggio alla fune e al cerchio nella giornata d’esordio, sabato 10; alle clavette e al nastro domenica 11 maggio. Julie, causa una perdita d'attrezzo rilevante, non ha ottenuto al cerchio una valutazione adeguata alle sue potenzialità e alle difficoltà presentate. Nonostante ciò ha mantenuto la sua solita determinazione, affrontando la fune con grande professionalità ed esperienza. Determinata e concentrata fin da subito, il giorno successivo la stella di Fabriano ha "sfoderato" una eccellente prova alle clavette: precisa nelle difficoltà, pulita nell’esecuzione, decisa, grintosa e completa di tutte le parti e originalità, è riuscita ad esaltare le sue qualità e le grandi doti di maneggio nel valore artistico. Risultato? Una meritata ammissione al magico ottetto della finale di specialità. Con una buona performance anche al nastro la Cantaluppi confermava la sua stabilità, chiudendo il Concorso Generale in 19ª posizione con 62.600. Peccato che nella gara decisiva, nell’elite delle clave di World Cup, Julietta sia incappata in un piccolo errore, che però non le ha tolto la soddisfazione di una storica passerella su un teatro d’autore come quello francese. “In effetti non ricordo negli ultimi anni, ma potrei sbagliare, che una ginnasta italiana sia riuscita a qualificarsi per una finale di attrezzo, a me è riuscito guadagnando un 17 davanti ad un pubblico fantastico. E’ stata una giudice a cena a comunicarmi che per la prima volta non sarei stata una semplice spettatrice nell' ultima giornata di gara, ma che potevo battermi con le 7 migliori clavette. Una grande soddisfazione che mi mancava da tempo e che spero mi dia la possibilità di riprovarci agli Europei. Sto curando da mesi, meticolosamente, la mia preparazione e come previsto sto entrando in forma ora, come testimoniano i successi agli Assoluti e la gara di Corbeil Essonnes. I prossimi obiettivi? A parte il sogno di Torino c’è da difendere il titolo italiano d'Insieme della Ginnastica Fabriano e poi mi metterò davanti alla televisione per seguire i Giochi di Pechino, mancati per pochi centesimi di punto. Peccato!” Per quanto riguarda Martina, possiamo dire che ha eseguito tutto il suo programma con grande attenzione, senza particolari falli, evidenziandosi in un contesto altissimo come un’atleta dalle qualità fisiche e tecniche sopraffine. Dotata di grande leggiadria e leggerezza naturali, elegante e sempre composta, la piccola Siciliana ha eseguito le sue quattro routine con stabilità e concentrazione, mostrando, seppur molto giovane, un equilibro psicologico non comune nella conduzione della gara, tra difficoltà corporee di alto valore tecnico, perfettamente in linea con quanto proposto dalle ginnaste delle prime posizioni. Ovviamente ancora acerba nel valore artistico, l’Alicata è già ben proiettata nella categoria senior, come dimostra la sua 25 posizione (60.575). Ottimo biglietto da visita, con tanto di apprezzamento degli addetti ai lavori per la spontaneità con la quale ha affrontato il salto dalle giovanili. Entrambi i piazzamenti delle azzurre vanno ponderati con la presenza, davanti a loro, della terza e della quarta ginnasta russa, nonché delle terze di Ucraina e Bulgaria, come prevede la classifica della coppa del mondo. Con la regola delle due per nazione avremmo scalato quattro gradini per ciascuna. Per la cronaca All-around e ben 3 finali sono andate ad una sempre più convincente Kanaeva, capace di incantare giudici e spettatori con esecuzioni al limite della perfezione ed un programma pregno di difficoltà e maestria. Argento del “Generale” alla diva Bessonova, meno precisa della rivale russa, ma con una maturità espressiva degna delle grandi regine della pedana. Al terzo posto la connazionale Godunko. Fulminea come al solito, l’ucraina ha tirato fuori una serie di prestazioni intense, rischiose ed esplosive, pagando in nome dello spettacolo qualcosa in più delle avversarie in termini di pulizia. “Tutte e tre le sfidanti al vertice – ci racconta Manola Rosi - hanno presentato almeno un esercizio musicalmente ricercato, molto apprezzato dai presenti: un brano classico degno delle soliste del Bolscioi Eugenia, più legata alle proprie origini Anna, con una danza folcloristica ucraina e una "pièce" dei cosacchi del Don per Natalya”. Delle altre ginnaste acclamatissima la spagnola Cid, che ha estasiato il Palazzetto, quasi come un idolo di casa, con prove convincenti (tranne alle clavette) sia nel concorso generale che nella finale al cerchio, dove, tenendo testa a tutto l'Est, è riuscita a salire sul gradino più basso del podio. Apprezzate anche l’israeliana Risenzon e la giovane russa Pichuzhkina, mentre sono apparse troppo fallose le azere Garayeva e Gurbanova. Alla fine della competizione, poi, quattro squadre invitate dall'organizzazione hanno dato vita ad una serie di meravigliose esibizioni: Con Italia, Russia, Cina e Bulgaria, al di là del divertimento si cominciava a "respirare" l'aria del grande appuntamento olimpico. Le farfalle tricolori, come al solito, non hanno disatteso i loro estimatori. Presentandosi con eccellenti prestazioni la Santoni e compagne hanno "letteralmente" stregato gli spalti transalpini. A proposito della squadra. Le ragazze di Emanuela Maccarani (coadiuvata per l’occasione da Valentina Rovetta) dal 16 al 18 maggio p.v. saranno impegnate in Bielorussia con le individualiste Chiara Ianni (Armonia d’Abruzzo) ed Olga Sganzerla (Comense 1872) - seguite dalle tecniche Germana Germani e Sara Botta e dalla giudice Paola Berardino - per la tappa di Minsk “BelSwissBank”.

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