Tre minuti di riscaldamento. E’ la volta di Cassina a provare e il campione olimpico manca la sbarra. La tensione sale, anche sugli spalti dove ci sono i genitori, la sorella Mara e Cristiano, l’amico di mille avventure. Il ginnasta di Meda cerca la concentrazione, sa di avere gli occhi del mondo puntati addosso. Nella seconda rotazione, mentre gli azzurri erano al cavallo, il greco Maras aveva perso in una volta sola l’impugnatura e la speranza di una finale. Vlasios ed Igor sono amici ma come dirà in mixed zone, ci dispiace per lui ma meglio per noi. Dopo Angioletti, Morandi, Busnari e Pozzo, tocca a Cassina. E’ appena arrivato il punteggio di Enrico: 14.850 che punisce un tentennamento iniziale dell’aviere di Biella. L’attesa è stata più lunga del previsto. “Quando succedono queste cose è sempre dura per l’atleta che aspetta – spiega Maurizio Allievi – ma se poi va sempre così, la giuria può metterci anche di più”. Igor mette e toglie il paracalli decine di volte. Soffia sulla magnesia, regola alla perfezione i lacci sul polso e intanto immagina la strategia di gara. “Abbiamo deciso di togliere l’Endo con un giro prima dell’uscita – continua l’allenatore azzurro – perché i giudici non erano univoci sull’interpretazione del movimento. Vista la difficoltà dell’attrezzo certe volte è saggio eliminare qualche rischio inutile”. Allievi tira su il suo pupillo e lo lascia appeso al suo destino. I tre salti fanno tremare il National Indor Stadium, poi arriva il lavoro alla sbarra, con due mani, poi una. L’uscita è buona, il 16.00 finale altrettanto. “Sono contento di aver fatto il mio esercizio. Rispetto ad Atene, dove inseguivo il sogno della vita, qui avevo voglia di riscattare un lungo periodo di appannamento. Le sensazioni dei giorni passati erano buone, avevo sempre eseguito salti molto ampi. Ma la sbarra del campo gara è leggermente diversa da quelle di allenamento e così ho preferito tenere un po’ più corte le braccia per non rischiare di perdere la presa. In altri termini ho pensato più a prenderla che alla compostezza del corpo”. “Igor, in finale, può arrivare tranquillamente a 16.2 – continua Allievi – Prima che salisse ho teso leggermente i tiranti dell’attrezzo e gli ho detto di essere più corto, visto l’errore in prova. Ci tengo, comunque, ad elogiare tutta la squadra e mi dispiace tanto per Angioletti, che ha fatto bene il salto più difficile ed ha sbagliato quello più facile, che poteva regalargli una finale meritata al volteggio. Alberto ha tirato il suo programma al cavallo ma ha perso un decimo in uscita e a questi livelli non puoi permetterti la minima sbavatura. Secondo me Coppolino agli anelli poteva tranquillamente stare sopra al 16.00. Infine Pozzo, ha perso di un soffio due grandi occasioni. Al corpo libero è arrivato abbondante nell’ultima diagonale e alla sbarra ha sbagliato il movimento prima del salto più difficile”. Purtroppo Enrico ha provato il tutto per tutto, alla ricerca del punteggio più alto sul collegamento al Gaylord (doppio salto con mezzo giro e impugnatura palmare), che, tra l’altro ha eseguito benissimo. “Ci può stare – conferma l’aviere di Biella – non ho sbagliato per paura o per stanchezza, ma perché ho cercato il colpo grosso. Non ho rimpianti, c’ho provato! Sono all’Olimpiade ed è un dovere dare il massimo. Al corpo libero la storia è diversa: lì sì che ho sentito la pressione, eravamo al primo attrezzo, e alla fine ero affaticato, più di braccia che di gambe. Purtroppo i tre passetti in chiusura hanno pregiudicato una prova nel complesso buona. Ora spero di entrare nella finale a 24, poi sarà una battaglia. Ad ogni modo, ragazzi!, che colpo d’occhio quando siamo entrati. Nonostante fossero le qualificazioni il Palazzetto era quasi pieno. Il risultato di squadra non era importante, eppure ognuno di noi ha sentito il dovere di tirare fuori tutto, anche negli attrezzi che non erano i nostri”. In attesa della conclusione del Concorso I e dei verdetti definitivi ci gustiamo l’ottima prestazione di Morandi e Coppolino agli anelli. La conferma di una scuola italiana che continua a mantenere la propria prestigiosa posizione nel ranking mondiale. Matteo, pur con un saltino all’arrivo, porta a casa un 16.025 confortante. Staccato di 25 millesimi Andrea, più instabile del compagno nelle posizioni ma sicuro nell’uscita.

Le sei rotazioni degli azzurri: TOT. 355.500

CORPO LIBERO:
Alberto Busnari 13.525
Andrea Coppolino 14.025
Matteo Morandi 14.175
Enrico Pozzo 14.800
Matteo Angioletti 14.250
Totale Italia: 57.250

CAVALLO CON MANIGLIE:
Andrea Coppolino 12.925
Matteo Morandi 13.700
Igor Cassina 13.800
Enrico Pozzo 14.325
Alberto Busnari 15.125
Totale Italia: 56.925

ANELLI
Enrico Pozzo 14.250
Matteo Angioletti 15.625
Matteo Morandi 16.025
Andrea Coppolino 15.975
Igor Cassina rinuncia
Totale Italia: 61.875

VOLTEGGIO
Andrea Coppolino 14.825
Enrico Pozzo 15.700
Matteo Morandi 16.100
Matteo Angioletti 16.500 – 15.275 (media 15.887)
Igor Cassina rinuncia
Totale Italia: 63.125

PARALLELE
Andrea Coppolino 13.675
Igor Cassina 14.125
Enrico Pozzo 14.750
Alberto Busnari 14.625
Matteo Morandi 13.725
Totale Italia: 57.225

SBARRA
Matteo Angioletti 13.575
Matteo Morandi 13.850
Alberto Busnari 14.375
Enrico Pozzo 14.850
Igor Cassina 16.000
Totale Italia: 59.075