Carlotta Giovannini non tiene in piedi il secondo salto e chiude la sua prima finale olimpica, confermando il sesto posto delle qualificazioni. Dietro l’imolese due nomi illustri come Jade Barbosa e Anna Pavlova. La russa (bronzo ad Atene), in particolare, si è resa protagonista di un nullo nel secondo salto, considerato all’indietro come il primo. “Lei arriva con il corpo leggermente piegato da un lato – spiega Casella - Ce n’eravamo accorti tutti già agli Europei di Clermont Ferrand, anche le giurie che avrebbero potuto correggerla prima”. La Giovannini, partita per ultima, ha messo un piede fuori dalla linea nella prima esecuzione ed ha mancato il salto avanti raccolto con un avvitamento e mezzo. “Era da qualche giorno che non le veniva – continua il DTN azzurro - ma visto l’andamento della gara le ho consigliato di pensare a divertirsi e nient’altro. Carlotta è una ragazza potente con piccole imperfezioni tecniche, sulle quali siamo riusciti a lavorare finche siamo stati in Italia. Qui, senza facilitazioni, abbiamo pensato a consolidare”. Anche la campionessa del mondo, l’idolo di casa Cheng Fei, arriva scarsa sul secondo salto e cade mani e ginocchia sul materassino, ciò nonostante finisce sul gradino più basso del podio, dietro l’immortale Chusovitina, argento, e la U.J. Hong. La coreana, alla quale è stato visto fare un triplo avvitamento durante la prova podio, con un doppio e mezzo, e partendo entrambe le volte da 6.50, conquista un oro meritato. Rimane a bocca asciutta, invece, la Sacramone, alla ricerca di un immediato riscatto dopo i disastri del concorso a squadre. “Ma avete visto che roba? – dice l’imolese in mixed zone, riferendosi al livello delle prime quattro – Io ho fatto quel che potevo”. Forse Otta, come la chiamano le compagne, ha pagato l’emozione dell’esordio e a svelarlo è un aneddoto di Casella. “Quando eravamo dietro, nel warm up, mi si avvicina e mi dice: Guarda Enrico ci sono tutte ginnaste famose. Io non posso fare a meno, allora, di farle notare che se è lì è famosa anche lei”. A parte la tedesca, che non potrà durare in eterno, Carlotta si conferma la migliore ginnasta europea, assieme alla svizzera Kaslin. Un bel biglietto da visita per la competizione continentale di Milano. “Sono contenta – continua la Giovannini – anche se ora voglio cercare di potenziare i miei salti. Le altre, sbagliando, prendono 5.6, 5.7, che sono quasi le mie note di partenza. Posso migliorare, dopo però un po’ di vacanza”.

CLASSIFICA VOLTEGGIO
1. U.J. Hong PRK 15.550 (A 6.50) – 15.750 (A 6.50) 15.650
2. O.Chusovitina GER 15.725 (A 6.30) 15.425(A 6.00) 15.575
3. F.Cheng CHN 16.075 (A. 6.50) – 15.050 (A 6.50): 15.562
4. A.Sacramone USA 15.750 (A 6.30) – 15.325 (5.80): 15.537
5. A.Kaslin SUI 15.400 (A. 6.30) 14.700 (A 5.50): 15.050
6. C.Giovannini ITA 14.925 (A 5.80) – 14,175(A. 5.90) 14.550
7. J. Barbosa BRA 14.725 (A 5.80) – 14.250 (A 5.60) 14.487
8. A.Pavlova RUS 15.625(A 6.50) 0.000 (A 0.00) 7.812