Potremmo chiamarla “la maledizione del 5° posto”. A Tampere, in Finalandia, infatti, Andrea Foti, non riesce ad andare più su del quinto gradino, nelle finali di specialità degli EYOF. Il 13.100 alla trave, il 13.800 alle parallele e il 13.475 al corpo libero collocano la promessa della GAL nella stessa posizione, sempre a metà strada, nelle rispettive classifiche, tra la medaglia di bronzo e l’ultima ginnasta. Dopo il 7° posto nel Concorso Generale di giovedì con il totale di 53.700 (VO 13.850; PA 13.700; TR 13.950; CL 12.200), l’azzurra non è proprio riuscita a lasciare il segno nelle sfide tra le migliori otto di ciascun attrezzo. La regina All-arounder, la russa Victoriva Komova, che con 57.300 (VO 14.750; PA 14.200; TR 14.350; CL 14.000) aveva regolato brillantemente la pratica Racea, argento con 55.800 (VO 14.500; PA 12.550; TR 14.800; CL 13.950), il giorno seguente è riuscita a superare altrettanto di netto l’avversaria soltanto sugli staggi asimmetrici, con un 15.00 tondo, contro il 13.950 di Elena Amelia. Lo stesso punteggio ottenuto dalla britannica Hibbert, mentre l’altra italiana, Chiara Gandolfi, già 15ª nel CII con 50.850 (VO 13.500; PA 13.250; TR 11.200; CL 12.900) alle parallele non è andata oltre il 6° posto, proprio dietro Andrea, con 13.450. Per il resto la rumena ha reso “pan per focaccia” alla Komova, strappandole mezzo oro sulla trave – in virtù del 14.650 pari merito, davanti all’olandese Van Gerner, terza, proprio come nel giro completo (55.200), con 13.800 - e il titolo al volteggio, nonostante un errore nel primo salto (14.00). La Racea, al termine della seconda rincorsa dai 25 metri trova, infatti, un’esecuzione strabiliante e con un 14.975 e la media di 14.487 chiude la porta in faccia a Chahdi Ouazzani, seconda con 14.200, davanti alla coppia della madre Russia, Komova-Malikova, in ex aequo a 14.175. Ci penserà proprio la Malikova a vendicare la connazionale con un 14.125 al corpo libero, che toglie alla Racea, staccata di 75 millesimi, il gusto del terzo oro di giornata. Il bronzo va all’altra rumena, la Haidu (13.900). Tra i maschi, dopo l’affermazione del russo David Belyavskiy sui sei attrezzi con 82.150 (CL 14.100; CM 14.050; AN 13.600; VO 14.650; PA 12.900; SB 12.850), bissata dall’oro al corpo libero (14.225) e agli anelli (13.875), da segnalare lo strapotere britannico sugli altri attrezzi con Sam Oldham, primo al cavallo con maniglie (13.775) e alle parallele pari (13.775) e Maximillian Bennett, il più bravo alla sbarra (13.350). Al volteggio si è imposto, invece, il belga Tomas Thys (14.962).