Niente di nuovo sotto il sole, seppur levante. Fin dalla primissima sessione della giornata inaugurale, scorrendo i fogli delle classifiche parziali, al comando c’è stata sempre lei, la Madre Russia: nel Concorso per Nazioni, davanti alla Bielorussia (78.575) e all’Ucraina (77.350) e in quello Individuale, con, nell’ordine, Eugenia Kanaeva (28.775), Daria Kondakova (28.250) e Olga Kapranova (27.950). I punteggi al cerchio delle tre individualiste concorrono a formare l’84.950 che proietta la corazzata russa ben al di sopra delle due dirette inseguitrici, entrambe impegnate alla fune. La Bessonova, seconda a Melitina Staniouta nella graduatoria di questo attrezzo, addirittura 5ª nel computo generale, accusa già un ritardo di oltre 1 punto e mezzo dalla Campionessa Olimpica. Bene l’Italia, che entra in gioco nella seconda parte della gara, sempre alla funicella, con due debuttanti assolute, la Stefanescu e la Ianni, e con la regina del Mediterraneo, Julieta Cantaluppi, alla quarta esperienza mondiale. L’apertura tocca ad Andreea. Su un bel mix latino la 15enne di origini rumene riesce a nascondere l’emozione, calcando la pedana con personalità, e alla fine rompe il ghiaccio con un rispettabile 24.250 (Difficoltà 8.250; Artistico 8.000; Esecuzione 8.000), buono per il 22° posto sui 67 odierni della specialità. “Avevo un po’ paura – ci confessa in mixed zone la stellina de La Fenice di Spoleto – ci tenevo a far bene anche per aprire la strada alle mie compagne. Sapete, la prima impressione è sempre molto importante nel giudizio complessivo di una squadra. A parte un equilibrio sbagliato sul finire del programma sono molto soddisfatta della mia prova. Mi sono tolta un peso, anzi mezzo, perché adesso mi aspetta il cerchio. Quello come niente scappa via”. Mentre lo dice, però, dai suoi occhi non traspare una vera preoccupazione. La Stefanescu, al contrario, ci è sembrata ben preparata e completamente a suo aggio in un contesto di altissimo livello, come conferma la sua stessa allenatrice, Laura Bocchini. Domani poi l’attende un’altra straordinaria esperienza. Essendo la più giovane della spedizione azzurra, come da tradizione, porterà la bandiera italiana durante la Cerimonia d’Apertura. Un’emozione del tutto particolare, un grande privilegio, per lei che, a causa di un ritardo burocratico nella pratica di naturalizzazione, non riuscì, lo ricorderete, ad ottenere i documenti in tempo per gli Europei di Torino, dai quali rimase tristemente esclusa. E serena è anche la Ianni, benché non sia riuscita a bloccare il primo lancio. “In altre occasioni mi sarei depressa – ci spiega, sorridendo – Sono fatta così, quando commetto un errore, poi ne risente tutto il resto dell’esecuzione. Questa volta, come se non bastasse, è accaduto nell’attrezzo di apertura, che mi dà sempre più ansia degli altri, eppure ho reagito bene. Si, sono contenta della mia prova. Mi dispiace soltanto che non ci fosse tifo, quando il palazzetto è pieno riesco a caricarmi meglio. A dire il vero c’era più gente a Chieti, nel premondiale di luglio”. Gli spalti semideserti non hanno tuttavia impedito alla teatina di conquistare un discreto 24.450 (Difficoltà 8.050; Artistico 8.200; Esecuzione 8.200), che, al termine della prima rotazione, le vale la 27 piazza provvisoria, in un All-around, che, non dimentichiamolo, al momento conta 127 atlete. “300”, invece, era il titolo del film di Zack Snyder dal quale la tecnica dell’Armonia d’Abruzzo, Germana Germani, ha estrapolato la colonna sonora di Tyler Bates sulla quale montare la fune di Chiara. A proposito di coreografie le tre azzurre non hanno mancato di salutare, con grande trasporto, Manola Rosi e Francesca Frassinelli, due tecniche della Nazionale che ne hanno seguito la preparazione fino al giorno prima della partenza: “Non sono qui con noi – aggiunge la Cantaluppi – ma è come se ci fossero. Se tutti, infatti, ci ripetono di non averci mai visto così in forma il merito è anche loro”. Julieta, appunto. La terza ed ultima italiana a calcare il quadrato della Sun Arena di Miè. La sua routine, stracarica di difficoltà, si è snodata sulle trascinanti note di una ballata ebraica tratta dallo show di Neshka Robeva. I pochi presenti non hanno restituito dall’accompagnarne le evoluzioni con il battito delle mani, peccato, però, che la giuria di difficoltà non abbia altrettanto apprezzato il suo maneggio. Il valore di 8.375 assegnato a Julieta non le rende pienamente giustizia, mentre l’8.650 nell’Artistico e l’8.700 dell’Esecuzione sono più aderenti alla realtà. Con il personale di 25.725 la stella della Ginnastica Fabriano occupa, per questa sera, l’ottavo ed ultimo gradino qualificante per la finale alla funicella. Un gradino però che è destinata a lasciare al passaggio delle russe. Malgrado ciò resta la soddisfazione di aver battuto e di precedere, in 15ª posizione, nomi del calibro di Liubou Charkashyna (25.675), Monika Mincheva (25.525), Aliya Yussupova e, soprattutto, Delphine Ledoux, l’argento francese di Pescara 2009. L’esito dei Giochi del Mediteranno non era stato bugiardo. La Cantaluppi, attualmente, è la migliore interprete dell’Europa Occidentale, unico baluardo (un po’ come accadeva all’iberica Cid) contro lo strapotere delle scuole dell’Est. “Va bene così – taglia corto Julie, consapevole, al fianco delle compagne più giovani, di dover dare l’esempio – Di solito il primo attrezzo lo sbaglio sempre, invece, a parte un giro e un paio di salti, ho tirato fuori il meglio del meglio. A metà esercizio ho fatto pure un bel recupero sul rischio delle capovolte e l’infilata finale, quella nel cerchio di corda, è stata perfetta”. Acquisito l’ultimo punteggio l’Italia si ritrova ora 8ª con 74.425, non troppo distante da quel 7° posto che fu nostro sia a Patrasso che a Budapest e che oggi è, speriamo, momentaneamente preso da Israele con 75.750. “Rispetto al passato c’è molta più concorrenza – ci spiega la Cantaluppi, presente nelle due precedenti edizioni: nel 2003 con la Laurito, la Marchesi e la Zacchilli, nel 2007 ancora con Romina, che ritroverà anche in Giappone tra le farfalle di Emanuela Maccarani, e la Zancanaro – Ad esempio il Kazakhstan è cresciuto molto. Ma anche questa Italia non scherza. Siamo forti e puntiamo a migliorare noi stessi, vogliamo il sesto posto. Per quanto mi riguarda, l’obiettivo principale resta la finale a 24, quella finale che mi tolsero in Grecia, due anni fa”. Si ricomincia alle 10.00 (ora locale) ad attrezzi invertiti. Il cerchio delle italiane è previsto intorno alle 12.34. Nel pomeriggio sarà il turno dell’Ucraina, con la Bessonova obbligata a rincorrere, e di Russia e Bielorussia impegnate alla fune. In serata le finali della prima coppia di specialità, in diretta TV, su Rai Sport Più, a partire dalle 12.00 italiane.

Allegati

CONCORSO PER NAZIONI - 1° GIORNO,CONCORSO GENERALE INDIVIDUALE DOPO UN ATTREZZO