Seconda giornata di gare. Le 130 individualiste, divise in quattro gruppi da una trentina ciascuno, rispetto al programma di ieri si sono scambiate gli attrezzi e l’ordine di salita in pedana. All’Italia, dunque, dopo la fune, oggi è toccato il cerchio, non più al pomeriggio, bensì in tarda mattinata. Ad aprire c’era sempre lei, la più giovane della compagnia: la Stefanescu parte in quarta con un ritmo tribale di Randal Mayer. L’esercizio scivola via pulito e preciso, strappando anche qualche applauso dal timido pubblico giapponese, fino a circa la metà, quando, per un lancio troppo arretrato Andreea non trova l’attrezzo, che, purtroppo, finisce in terra. Da questo momento l’azione della ginnasta di Spoleto appare meno fluida e in chiusura prende il cerchio con una gamba sola, anziché due. Il punteggio di 23.375 è frutto di un 7.375 di Difficoltà, e un 8.000 sia per l’Artistico, sia nell’Esecuzione. “E’ vero, potevo fare meglio – dichiara la 15enne allenata da Laura Bocchini, che con la prova odierna chiude la sua prima avventura mondiale – E’ stata un’esperienza indimenticabile, sotto ogni punto di vista. Voglio mandare un grande saluto a Daniela Malusardi e, soprattutto, a Julia Baicheva che mi ha montato la routine del cerchio. Da adesso in poi farò il tifo per le mie compagne e per Federica che prende il mio posto nei prossimi due attrezzi. Io spero di aver dato il mio contributo alla squadra. Questa è un’Italia molto giovane, siamo un gruppo di esordienti guidate da una stella come la Cantaluppi. L’obiettivo principale, qui, era quello di farci conoscere dalle Giurie, abbiamo tutto il tempo, durante il quadriennio, per scalare la classifica”. Intanto stasera la Stefanescu è attesa da un altro appuntamento davvero speciale, quello con il Tricolore durante la Cerimonia d’Apertura alla Sun Arena. “Siamo molto orgogliosi – ci conferma la sua allenatrice, parlando a nome de la Fenice di Spoleto e del suo Presidente, Lorella Bartoli - Andreea portabandiera significa tante cose, un po’ per le sue origini rumene ma soprattutto per la beffa di Torino 2006. Lei ama tantissimo il nostro Paese e avrebbe voluto difendere i colori italiani negli Europei casalinghi. Un cavillo dell’ultimo momento nella sua pratica di naturalizzazione le tolse quel sogno, che adesso può riscattare rappresentando la Ginnastica italiana, l’Umbria e la sua società in un Mondiale Senior, dall’altra parte del pianeta. L’errore al cerchio? Ha buttato via almeno un punto e mezzo, ma a questi livelli lo devi mettere in conto. Al di là della tecnica l’aspetto più delicato è quello psicologico. E sulla tenuta di gara, sulla concentrazione si migliora soltanto accumulando esperienze importanti. Questo è stato, per entrambe, un esame enormemente formativo. Qui si impara anche durante le pause, guardandosi in giro”. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità e su un brano tratto dalla colonna sonora ideata da John Powell per “Hancock” - il film sull’ indolente supereroe interpretato da Will Smith - Chiara Ianni occupa il centro della scena, tutt’altro che svogliata, anzi sicura più che mai dei suoi mezzi e dell’importanza del momento. Con il cerchio la teatina fa ciò che vuole, sinuosa e prorompente al tempo stesso. “Ho fatto meglio del solito eppure di solito prendo di più – è la sintesi perfetta della 17enne di Torre dei Passeri, che alla fine raccoglie appena un 23.800 (D. 7.350; A 8.200; E. 8.300) - Al massimo avrei potuto evitare la piccola penalità che mi sono beccata per aver concluso dopo la fine della musica, ma stiamo parlando di uno 0.050!”. Mentre Egle Abruzzini, l’ex presidente del Comitato Tecnico Internazionale, consiglia a Chiara, salutandola in mixed zone, una maggiore espressività ed una scelta più aderente delle musiche, la sua allenatrice Germana Germani non può fare a meno di complimentarsi con la sua ginnasta: “Per me è già un miracolo che sia qui. Il calvario della fascite plantare con l’infiammazione del sesamoide accusata dopo i Giochi del Mediterraneo ci ha concesso di tornare in palestra solo ad agosto. Nonostante il mese in meno di lavoro rispetto alle altre la Ianni ha tirato fuori il solito carattere. Ci manca un punto? Può darsi, ma considerando che è riuscita a debuttare in un Campionato del Mondo, malgrado l’infortunio di giugno, per me è comunque una grande vittoria”. Chiara, nei prossimi due giorni, è attesa ancora da due prove per completare l’All-around: la palla e il nastro, gli stessi attrezzi dell’altra creatura dell’Armonia d’Abruzzo, Federica Febbo, che, come abbiamo spiegato, subentra alla Stefanescu nel trio del Concorso a squadre, con la speranza di centrare una storica finale di specialità. “Non vedo l’ora – chiosa la Germani – Fede è carica come una molla. Questi giorni di attesa l’hanno gasata. Prova e riprova i due programmi da molto tempo, finalmente domani avrà il suo palcoscenico”. “Non ho nulla da perdere – conferma la 16enne di Chieti, che, da juniores, si fece conoscere vincendo il bronzo continentale al nastro, un anno fa – Sono tranquilla, molto più tranquilla rispetto a Torino. Lì c’era il palazzetto strapieno di nostri tifosi, non potevo deluderli. Non che lo debba fare qui, però, adesso, sono più interessata ad accumulare informazioni per crescere ancora. Abbiamo aumentato le difficoltà ed ho avuto in ritiro tutto il tempo per assimilarle. Certo, se poi vedo i punteggi che danno a certe ginnaste vado un po’ in confusione. Per esempio, se avessi fatto io l’esercizio della Garayeva mi sarei beccata almeno tre punti in meno”. Ultimo allenamento per lei, in serata, al Toba Gymnasium, poi, alle 17.04 (ora locale) di mercoledì 9 si comincia a fare sul serio. Intanto è il turno della Cantaluppi. Julieta maneggia il cerchio con la solita maestria. Il suo esercizio, costruito dalla mamma, Cristina Ghiurova, su una musica folcloristica azzera, “Azerbaijansko Narodno”, è farcito di difficoltà, eppure l’oro di Pescara 2009 lo porta a compimento con ritmo e naturalezza, facendo risultare semplici anche i passaggi più articolati. “Sono una perfezionista – ci confessa in sala stampa, mentre riceve le congratulazioni del presidente mondiale Bruno Grandi – vorrei ripetere continuamente quello che, in allenamento, mi riesce sempre più spesso. Sono entrata sapendo di avere una commissione ostile, con giudici di nazioni storicamente non molto amiche dell’Italia, eppure meno di 25.325 (D. 8.125; A. 8.550; E 8.650) non sono proprio riusciti a darmi. Tiriamo avanti, sono solo a metà dell’opera. Un bacio forte a tutta Fabriano”. La nostra Daniela Delle Chiaie, membro del Comitato Tecnico della FIG, ci riferisce di aver ricevuto tantissimi complimenti dalle giudici per le due interpretazioni di Julie: “A dire di molte è stata la corda più bella. Ad ogni modo è stata tutta la squadra azzurra a suscitare un piacevole interesse, comprese le «nouvelle», le debuttanti Chiara ed Andreea”. E’ vero, l’impressione generale è quella di un gruppo omogeneo, che non ha mostrato alcun segno di paura. Rispetto al trio, più maturo, di Patrasso, il quartetto di Miè sembra, in prospettiva, avere maggiori margini: “Il traguardo finale è la qualificazione olimpica – chiudono in coro le tre allenatrici – e con la freschezza delle piccole e la guida della Cantaluppi, che le altre seguono con rispetto e ammirazione, possiamo guardare a Londra 2012 con fiducia”. Per i piazzamenti individuali e di squadra dobbiamo aspettare la conclusione della seconda parte della gara, tuttora in corso, che vede, tra i punti di maggiore interesse la sfida al vertice tra la Kanaeva, alle prese con la fune, e la Bessonova al cerchio.


IL CERCHIO AZZURRO

Andreea Stefanescu 23.375 (Difficoltà 7.375 - Artistico 8.000 - Esecuzione 8.000)

Chiara Ianni 23.800 (Difficoltà 7.350 - Artistico 8.200 - Esecuzione 8.200)

Julieta Cantaluppi 25.325 (Difficoltà 8.125 - Artistico 8.550 - Esecuzione 8.650)