Alle 14.30, ore locali, è il turno della finale All-around individuale. Di scena le ginnaste della seconda parte della classifica di qualificazione, dal 13° al 24° posto. Ecco la cronaca della competizione, che si è appena conclusa. Pronti, via! Parte Monika Mincheva, subito protagonista di un fuori pedana con la fune, poi la spagnola Rodriguez al cerchio e un’ottima Ledoux alla palla. La francese va in fuga, in testa alla graduatoria. Julieta Cantaluppi (D. 7.975 A. 8.450 E. 8.250), purtroppo, perde il nastro a metà esercizio. “Di solito non cerco scuse – dirà in mixed zone – però, stavolta c’era più aria del solito, soltanto in campo gara, Altrimenti non mi spiego il motivo per cui il nastro mi sia venuto addosso. E mi è rimasto pure attaccato al tallone del piede, peggio di così!”. Sbaglia anche Alina Maksimenko, che deve inseguire il cerchio. Così come la georgiana Samukashvili e l’ungherese Dora Vass . Accompagnata da un tripudio l’esecuzione con la fune della giapponese Mai Hidaka. L’idolo di casa agguanta Delphine Ledoux ed ora sono in due a comandare, pari merito. Pulito, anche se non eccelso, il cerchio di Anna Alyabyeva. Mojca Rode fa il suo con la palla, mentre la bella Carolina Webber lascia cadere il nastro in terra, sul walzer del Danubio Blu. Secondo giro. E’ una maledizione! La Mincheva perde il cerchio proprio sul finale. L’attrezzo rotola mestamente fuori pedana. Sensuale e ben fatta la palla della Rodriguez. Il nastro intenso della Ledoux si prolunga leggermente oltre il termine della musica. L’argento di Pescara 2009 perde la leadership a vantaggio della spagnola. Per poco, però, perché una strepitosa fune proietta la nostra Julie (D. 8.300 A. 8.800 E. 8.550) davanti a tutte le altre. “Prima di entrare mi ero detta – ci svela – la cavolata della giornata l’ho fatta, adesso basta! Nel rischio finale ho sentito il boato delle tribune”. Senza infamia e senza lode la georgiana Samukashvili con il cerchio, mentre la Maksimenko, dopo averci fatto trattenere il fiato con la palla, perde l’attrezzo proprio in chiusura. Nulla da dire su Neta Rivkin, molto attenta e plastica con il nastro. L’israeliana, infatti, vola al secondo posto, a mezzo punto dall’azzurra. Un po’ confusionaria la fune della Vass. La nipponica manca una semplice infilata con la gamba nel cerchio, che le scappa via. Non basta l’incitamento di tutta la Sun Arena per farle conservare il vertice. Per lei c’è la piazza d’onore provvisoria. L’impresa della Cantaluppi con la corda comincia a prendere forma. La kazaka Alyabyeva tira fuori una palla davvero buona e fa tremare Julieta, ancora prima per 75 millesimi. Sulle note di Caruso la slovena Rode, purtroppo, si lascia sfuggire il nastro, proprio in apertura. La fune della Weber, ben eseguita, chiude il secondo giro del gruppo B. Si ricomincia. Finalmente la Mincheva mostra le sue qualità con un’ottima palla. La Rodriguez, nonostante la magia di Whitney Houston, pasticcia con il nastro. Due perdite gravi la affossano in classifica. Discreta, invece, una combattiva Ledoux, che chiude una fune non difficilissima. Et voilà, che cerchio Julie! La campionessa di Fabriano presenta alla Giuria il programma in tutto il suo splendore (D. 8.050 A. 8.600 E. 8.700), a parte, come ci racconterà lei stessa “lo spavento su un rischio”. La Maksimenko miete consensi con il suo tango di Roxane al nastro. La Rivkin risponde alla fune. Non fa altrettanto la Vass, opaca al cerchio. Piace sempre di più, invece, e non soltanto agli spettatori locali, la Hidaka, che, alla palla, dimostra di essere una ginnasta completa. Non lascia traccia il nastro della Alyabyeva. La lascia, al contrario, ma sulla pedana, la fune della Rode. Mojca sporca con una perdita, proprio in apertura, un’esecuzione tutto sommato interessante. Tre D per il cerchio della Webber: divertente, dinamico e difficile. Benché pagata poco, l’austriaca recupera lo scivolone nell’attrezzo precedente. Un nastro mediocre della Mincheva inaugura la quarta ed ultima rotazione. Fune e Flamenco per una graffiante Rodriguez, ma non è la Cid e si vede. Lanci altissimi ed energia per la Ledoux al cerchio, ma, anche qui, il maneggio della Cantaluppi è un’altra cosa. E la regina dei Giochi del Mediterraneo lo dimostra alla palla, chiudendo la partita, con una prestazione impareggiabile (D. 8.300 A. 8.750 E. 8.650), lavando la macchia della svista in qualifica. “Ad essere sinceri – confessa – questa volta non l’ho proprio fatta, la ripresa con le gambe in rovesciata. Ho deciso di saltarla pochi istanti prima. D’altra parte, nel pre-gara, mia madre (Cristina Ghiurova, la sua allenatrice) mi aveva detto di togliere quello che non mi sentivo di fare. Li per lì le avevo risposto di non condizionarmi con questi consigli negativi, ma aveva ragione lei. Prima di entrare ho incrociato la squadra italiana, mi hanno incitato ed io ho pensato, che bello, con loro, avrò ancora più tifo. Sono molto orgogliosa dello scenè capovolta, un movimento che faccio soltanto io al Mondo”.  Il nastro della Samukashvili passa senza provocare sfaceli. L’ucraina Maksimenko, invece, saluta il caloroso pubblico di Miè con una routine degna della sua scuola, ma il ritardo accumulato in precedenza non le consente di acciuffare l’Italiana, davanti di 8 decimi. Lo stesso discorso vale per una strepitosa Rivkin. L’israeliana gioca il jolly al cerchio, supera Alina, ma resta alle spalle della Cantaluppi per un paio di decimi. Anonima la palla della Vass. Sarà la suggestione del tifo da stadio ma la giapponese Hidaka continua a piacerci, anche con il nastro, verde come la speranza di vincere questa prima parte di finale a 24. Speranza che muore sul terzo gradino provvisorio. L’Alyabyeva con la fune scala qualche posizione, mentre la Rode sbaglia anche al cerchio, ben al di sotto, purtroppo, delle sue potenzialità. La Webber mette il punto sulla gara. Per un’ora almeno Julieta Cantaluppi, che è riuscita a scavalcare l’Alyabyeva e la Rivkin, rispettivamente, 15^ e 16^ in qualifica, è la nuova Campionessa del Mondo. “Il tabellone, al momento dice così – commenta, felice ai nostri taccuini. Magari a tutte le altre viene un grosso mal di pancia e la classifica rimane così. Scherzi a parte, diciamo che, se non sbaglia nessuna, finisco al 13° posto. Direi che è una bella rivincita per una 24enne che, neppure due anni fa è stata buttata fuori dalle Olimpiadi di Pechino. Quell’esperienza a Patrasso mi ha insegnato che non si finisce mai di migliorare. In questi due anni ho capitalizzato l’esperienza negativa della Grecia e adesso vi dico che, al prossimo mondiale voglio entrare tra le migliori 10. L’età non conta, se il fisico te lo consente. L’esperienza, a mio parere, rende una ginnasta più bella. Dedico il mio piazzamento, qualunque sia, all’Italia. Che stagione, ragazzi! Il 2009 è da incorniciare, la migliore annata della mia carriera”.    


































































































































 


GINNASTA


 


FUNE


CERCHIO


PALLA


NASTRO


TOTALE


CANTALUPPI Julieta


ITA


25.650


25.350


25.700


24.675


101.375


RIVKIN Neta


ISR


24.950


26.350


24.775


25.050


101.125


HIDAKA Mai


JPN


25.000


24.850


25.150


25.075


100.075


MAKSIMENKO Alina


UKR


25.825


23.600


24.775


25.350


99.550


ALYABYEVA Anna


KAZ


24.425


24.650


25.600


24.475


99.150


WEBER Caroline


AUT


25.175


24.900


24.750


24.225


99.050


LEDOUX Delphine


FRA


24.325


25.000


25.075


24.475


98.875


MINCHEVA Monika


BUL


24.850


24.300


25.375


23.825


98.350


SAMUKASHVILI M.


GEO


23.875


23.950


24.975


24.300


97.100


RODRIGUEZ Carolina


ESP


24.350


24.550


25.025


22.450


96.375


RODE Mojca


SLO


24.175


24.325


24.100


22.475


95.075


VASS Dora


HUN


23.850


21.925


23.800


23.725


93.300