LONDRA - CASSINA, UNA SBARRA MONDIALE
Igor Cassina completa un ottimo esercizio e con 15.500 si qualifica per la finale mondiale di domenica, ad un solo punto dal leader provvisorio, il cinese campione olimpico Kai Zou (15.600). “Sono contento, non posso nasconderlo – ha dichiarato a caldo l’azzurro – e infatti non l’ho fatto, alzando le braccia al cielo, come se avessi già vinto qualcosa. Questo accade quando, dopo tante delusioni, si decide di vivere l’attimo. Mancano ancora tanti specialisti e la finale è sempre un’incognita, ma, intanto, io sono felice di giocarmela”. Nelle ultime tre grandi manifestazioni, ai Giochi di Pechino, agli Europei di Milano ed oggi a Londra, cambiano i nomi dei finalisti eccetto quello dell’idolo di Meda, che, a 32 anni, continua a confermarsi tra i migliori otto di questa specialità. “L’approccio con l’attrezzo è sempre diverso – ci spiega, entrando nello specifico, come solo un cultore della materia sa fare – Qui, per esempio, ho trovato una sbarra con oscillazioni più lente. Mi tocca aspettarla e questo rallenta un po’ il mio ritmo abituale. Dopo il primo salto, il famoso Cassina, mi sono trovato più vicino del normale al ferro e così, in corsa, ho deciso di invertire l’ordine degli altri due salti, il kovac raccolto con l’avvitato”. Una scelta presa in una frazione di secondo, che denota la lucidità e l’esperienza di questo atleta straordinario. “I punteggi sono stati tutti bassi – continua Igor – ma l’importante è che siano omogenei. Vincere l’oro con un 16.00 o un 14.00 farebbe poca differenza, basta stare davanti agli altri. Adesso in finale ho qualche margine di miglioramento. Facendo due avvitamenti in uscita, anziché l’unico di questa sera, potrei guadagnare un decimo. La concorrenza è fortissima e la sfida finale sarà, come sempre, un terno al lotto. Il mio numero è un po’ che non esce. Nel frattempo sono contento per il mio fan’s club. Una ventina di ragazzi, quelli del bar di Meda, il Non solo caffè, che mi seguono ovunque. Sono felice, per me e per loro”.