
LONDRA - MIXED ZONE
"All’inizio ero tranquilla, si fa per dire – ci racconta Serena Licchetta, ancora scocciata per il suo errore – Probabilmente sarei arrivata ultima anche senza cadere, però ci tenevo a fare bella figura. Ho mancato l’Endo in cubitale, una rotazione in avanti che mi ha compromesso lo slancio per il salto successivo, il Comaneci appunto. E pensare che avevo fatto la foto con la grande Nadia Comaneci dieci minuti prima nella palestra del warm up. Non mi aspettavo di stare tra le migliori 8 al mondo, però una volta che c’ero avrei voluto godermela di più. Se potessi rifare la finale domani cercherei di andare su più spavalda. Stasera darò qualche consiglio a Betta, stiamo in stanza insieme e parleremo a lungo di questa esperienza. Comunque, quando sono scesa dalla pedana la mia allenatrice, Barbara Spagnolo, mi ha detto, brava lo stesso, ma a me non basta. Ho voglia di riprovarci il prima possibile".
“Non è stato facile entrare per primo – svela Matteo Morandi ai microfoni di Andrea Fusco su Rai Sport Più - Senza riscaldamento sull’attrezzo, così, a freddo, ci vuole un po’ per trovare la concentrazione giusta. Io ce lo messa tutta e c’ero pure riuscito, controllando l’esercizio abbastanza bene. Se non sposteranno la disposizione degli attrezzi nei prossimi tre anni potrò immaginarmi questi anelli tutte le notti, così da arrivare prontissimo per i Giochi Olimpici del 2012. La parte da rivedere subito, in palestra, è la prima croce verticale e, naturalmente l’uscita. Il problema è che quando la provi, in allenamento, non sei stanco come alla fine di una gara del genere. Ripeti il movimento anche diverse volte al giorno, ma poi in competizione è tutta un’altra cosa”