Al PalaDesio di Largo Atleti Azzurri d’Italia sono tornate ufficialmente a volare le farfalle mondiali. In un bilaterale con la Svizzera, soltanto apparentemente privo di insidie, le campionesse di Emanuela Maccarani hanno mostrato per la prima volta il nuovo programma con i 5 cerchi. “Non abbiamo avuto molto tempo per provarlo – ci racconta l’allenatrice di Rho – perché Elisa Blanchi ha recuperato dall’infortunio al piede sinistro da una ventina di giorni e Angelica Savrayuk è stata bloccata dagli orecchioni”. L’esercizio si articola in modo sublime sulle note di Vangelis. Il brano scelto dalla Maccarani, lo scorso novembre, appena ripresi i lavori dopo la più che meritata pausa post Miè, è tratto dalla colonna sonora di Alexander, il colossal del 2004 diretto da Oliver Stone. Si incomincia con Angy in terra, incastrata tra i cerchi in verticale, l’uno dentro l’altro, come un albero motore in un cingolato d’argento. Le altre, in coppia, aspettano il via della musica per sprigionare una routine piena di sorprese, rischi e colpi di scena, che lasciano gli oltre mille spettatori dell’impianto brianzolo letteralmente senza fiato. 2 minuti e mezzo di lanci altissimi, collaborazioni, riprese, salti ed invenzioni coreografiche ai limiti delle leggi di gravità. L’impressione generale è quella di un gruppo che ha raggiunto una tale maturità agonistica da rendere apparentemente semplice ogni cosa. “Naturalmente – riprende Emanuela – se abbiamo cambiato è stato per cercare di migliorarci. E credo che le ragazze siano sulla buona strada per riuscirvi. Certo, la concorrenza è molto agguerrita, non penso, infatti, che le nostre avversarie siano restate a guardare. Il programma con i nastri e le funi è rimasto lo stesso che ci ha portato all’oro mondiale di specialità. Martedì partiremo per Portimao, dove ci attende una tappa di Coppa del Mondo a dir poco complicata, viste le esperienze negative delle passate edizioni. Saranno presenti le Nazionali più forti e noi saremo quella da battere, un’occasione di confronto fondamentale sulla strada di Brema”. La giuria presieduta da Irina Deleanu, medaglia di bronzo con la fune ai Mondiali del 1992 ed attualmente presidente della Federazione Rumena di Ginnastica Ritmica, ha premiato la performance delle italiane con un 27.575, tre decimi in più rispetto al punteggio che valse l’argento in Giappone. Tutt’altro che rassegnate al mero ruolo di sparring partner, le elvetiche – 12esime, lo ricordiamo, nell’All-around nipponico - si sono difese con un 24.700, che ai Mondiali avrebbe significato non solo la finale, ma addirittura il 5° posto, davanti ad Israele. Sul ritmo trascinante della canzone popolare rumena, Duj Duj, eseguita dalla band folkloristica Fanfare Ciocarlia, che mischia la tradizione slava alle sonorità delle pellicole di Bollywood,  Lisa Tacchelli, Chantal Bretingher, Capucine Jelmi, Natalya Kohn, Carol Rohatsch e Nadine Stucki hanno messo in evidenza interessanti progressi, malgrado qualche imprecisione di troppo nella seconda esibizione, quella con i due attrezzi. Con “The Story Of Mumble Happyfeet” del celebre compositore di colonne sonore John Powell, le giovani Elvetiche non sono andate oltre un più modesto 23.250, totalizzando il punteggio complessivo di 47.950. Di ben altro spessore, come erano lecito attendersi, le funi e i nastri della Santoni e compagne. Il 26.325 maturato sul “Piccolo Mondo Antico” di Nino Rota appare fin troppo avaro, pur volendo essere severi per una veniale perdita, rispetto al trasposto suscitato dalle azzurre fin sugli spalti. Il 53.900 finale è lontano 5 decimi dal punteggio d’oro del Sol levante, ma in questa fase della preparazione, praticamente all’esordio stagionale, è un punto di partenza da sottoscrivere con grande ottimismo. “Tra gara ed esibizione – conclude la Maccarani – le ginnaste hanno messo insieme quattro prove in poco tempo. Sono soddisfatta del loro rendimento. Questi sono gli esercizi con cui affronteremo sia gli Europei sia i Mondiali, poi ricominceremo tutte con gli attrezzi del prossimo biennio”. Parallelamente alla competizione a squadre senior viaggiavano i team juniores, sotto osservazione per la rassegna continentale e la conseguente qualificazione ai Giochi Olimpici della Gioventù, in programma questa estate a Singapore. L’Italia di Valeria Schiavi (FU 24.200), Giulia Pala (CE 24.850), Veronica Bertolini (PA 22.650) e Chiara Di Battista (CL 25.750) si è imposta con il totale di 97.450 sulle pari età d’Oltralpe – Lisa Rusconi (FU 20.400; PA 20.025), Nicole Turuani (CE 21.225) e Stephanie Kalin (CL 21.000) – ferme a quota 82.650. Dalla somma delle prove d’Insieme seniores e individuali giovanili il distacco tra le azzurre e le transalpine è ancora più impietoso, con le nostre davanti di 21 punti: 151.350 contro 130.600. Alla premiazione, insieme al presidente della San Giorgio ’79 Pier Giorgio Caspani – la punta dell’iceberg di un’organizzazione impeccabile in ogni sua componente – sono accorsi il Consigliere Federale Ermes Cassani, il Vice Presidente del C.R. Lombardia Giorgio Ricci, il Sindaco di Desio Giampiero Mariani e l’Assessore allo Sport Antonio Zecchin, onoratissimi, come il resto dei presenti in tribuna, di applaudire le farfalle tricolori. Molto apprezzate anche le esibizioni delle ginnaste fuori gara, da Alessia Marchetto a Olga Sganzerla, da Andreea Stefanescu a Federica Febbo, fino all'idolo di casa, Camilla Patriarca, impegnate per una verifica tecnica, sotto lo sguardo attento della DTN Marina Piazza, con il nastro e la palla.  Deliziose, infine, le promesse dell’agonistica sangiorgina seguite da Elena Aliprandi e Donatella Paleari: le piccole Giulia Cantoni, Chiara Loro e Asia Marostica hanno chiuso la manifestazione desiana lanciando un messaggio chiaro ed inequivocabile: la ritmica italiana procede la sua inarrestabile marcia verso un futuro sempre più roseo.   

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