Varna, la terza città della Bulgaria, dopo la capitale Sofia e Filippopoli, ospiterà dal 20 al 24 aprile, la XXII edizione dei Campionati d’Europa di Trampolino. 591 atleti in rappresentanza di 20 nazioni si alterneranno sulle pedane del Palace of Culture and Sports, tra le gare sul tappeto elastico, il Tumbling e il Double Mini Tramp, maschile e femminile. La Delegazione Italiana, guidata dal Consigliere Federale Giuseppe Cocciaro, è composta dai ginnasti senior Dario Aloi (Milano 2000) e Flavio Cannone (G.S. Esercito Italiano), reduci dall’ottimo bronzo di Gand nel Syncro di Coppa del Mondo, e dagli junior Leonardo Titone (Diavoli Rossi Marsala) e Claudia A. Manicone, l’altra rappresentante di quella Milano 2000 che a Salemi, lo scorso fine settimana, si è cucita sul body lo scudetto 2010. Oltre ai convocati del DTN Fulvio Vailati, impegnato a Birmingham per gli Europei di Artistica, il gruppo azzurro in partenza per il Mar Nero si completa con i tecnici Antonino Colicchia, Luigi Meda e con i giudici Eleonora Natali e Sabrina Saresin  A livello individuale i grandi favoriti sono sempre gli stessi: la veterana Irina Karavaeva tra le donne se la vedrà soprattutto con Anna Dogonadze Lilkendey. Per quanto riguarda gli uomini, l'ucraino Yuriy Nikitin proverà a difendere il suo titolo dall’assalto del francese Grégoire Pennes, del compagno Oleksandr Chernonos, di Viachaslau Modzel e Mikalai Kazak, con un occhio al danese Peter Jensen e al sempre insidioso Henrik Stehlik GER. Nel Sincronizzato, oltre alle solite coppie, visto quanto accaduto in Belgio, anche l’Italia potrà giocarsi le sue chance per il podio, senza dimenticare che Cannone, in World Cup, anche da solo era arrivato ad un passo dal bronzo. Nell’edizione precedente, quella di Odense 2008, il campionedi Ponte S.Pietro aveva chiuso in 11ª posizione, mentre il duo Aloi-Crastolla non era andato oltre la 14ª piazza. L’augurio, soprattutto per Flavio, è che possa ripetere, se non migliorare, l’exploit di Metz, quando nel 2006, sui trampolini francesi, riuscì a centrare la finale, collocandosi sul 5° gradino, subito dietro i grandi interpreti di allora.