Uno sport fatto di classe ed eleganza, cucito ad arte sulle sette note del pentagramma, in un’atmosfera sospesa tra il sogno e la realtà, non poteva trovare una cornice migliore della fiabesca Brema. Ben lungi dall’essere quel centro industrializzato della Germania settentrionale che molti immaginano, fulcro di quella alleanza commerciale del tardo medioevo passata alla storia come Lega Anseatica, la sede dei 26. Campionati d’Europa di Ginnastica Ritmica è famosa, più che altro, per la favola dei fratelli Grimm: “Die Bremer Stadtmusikanten”. I Musicanti di Brema hanno caratterizzato a tal punto il folclore di questa cittadina che una statua, realizzata dallo scultore Gerhard Marcks e raffigurante i quattro animali della storia, né è diventato l’emblema principale. Per far conoscere ai nostri più giovani tesserati la trama ideata da Jacob e Wilhelm Grimm, entrata a far parte della tradizione popolare tedesca, e per far respirare loro il clima di surreale attesa che si sta vivendo, in attesa di ammirare le magie della pedana, pubblichiamo un breve riassunto di questa splendida novella, tratto da Wikipedia: “Un asino, un cane, un gatto e un gallo, tutti e quattro vissuti in diverse fattorie, una volta invecchiati vengono cacciati via e trattati male dai loro padroni. Ad uno ad uno abbandonano il proprio territorio e scappano via insieme, decidendo di andare a Brema per vivere senza padroni e diventare musicisti. Sulla strada per Brema i quattro animali scorgono una casa abitata da alcuni briganti. Essendo affamati, pensano di mandarli in fuga per poter ottenere del cibo. Perciò, dopo essersi posizionati l'uno sopra la schiena dell'altro, intonano uno strano concerto emettendo i propri versi. I briganti, non sapendo da dove provenissero quei rumori e credendo che ci fossero dei fantasmi, fuggono via a gambe levate, liberando così la casa agli animali, che si rifocillano e riposano lì per la notte. Il mattino seguente, i briganti ritornano sul posto e mandano uno di loro per controllare la casa. Non essendoci luce, il brigante va in cucina per accendere una candela e vede gli occhi del gatto brillare nell'oscurità, scambiandoli per carboni ardenti. Allora avvicina la candela verso il gatto, ma il felino gli salta addosso e gli graffia la faccia, dopodiché l'asino gli tira un calcio, il cane gli morde una gamba e il gallo lo becca spingendolo verso la porta e strillando. Tornato indietro dai suoi compari, il brigante racconta loro di essere stato malmenato da un'orribile strega che lo ha graffiato (il gatto), da un uomo che lo ha ferito con un coltello (il cane), da un mostro che lo ha colpito con un bastone (l'asino), e da un diavolo che urlava sopra il tetto (il gallo). Alla fine i briganti abbandonano definitivamente la casa e i quattro animali vivranno felicemente lì per il resto della loro vita”.