Veronica Bertolini non ce la fa. Dopo le tre esecuzioni che le mancavano per completare l’All-around – la palla (24.200) l’aveva eseguita ieri nel concorso Junior Team – la ginnasta di Sondrio, con il totale di 96.325 si ferma al 14° posto, non troppo distante da quei primi sei che garantivano la qualificazione alla prima edizione dei Giochi Olimpici della Gioventù, in programma ad agosto a Singapore. L’azzurrina, che con la fune (24.300), il cerchio (24.050) e le clavette (23.775) di oggi è stata l’unica delle nostre esordienti a presentare tutti gli attrezzi, calcando, contando anche la finale alla palla, per ben 5 volte la pedana di Brema. “Ho provato una grande agitazione alla prima uscita,  - ci racconta la 14enne della San Giorgio Desio - perché quel risultato valeva anche per la squadra, poi ho cominciato a prenderci gusto. In verità ci ho messo un po’ a realizzare dove mi trovavo, circondata com’ero di ginnaste straniere. Se penso che fino a tre anni fa facevo la GPT (Ginnastica Per Tutti, la sezione non agonistica della Federazione). La mia preferita? Mi piace la palla della bulgara Kisse, anche se la Merkulova per presenza scenica è insuperabile. Mi dispiace per la perdita alla clavette. E’ la specialità che temo di più”. Accanto alla Bertolini c’è l’allenatrice, Elena Aliprandi, visibilmente soddisfatta dell’esperienza tedesca, vista pure la bella figura dell’altra sua allieva, Giulia Pala: “Mi dispiace un po’ per quella imprecisione alle clavette. Veronica si era fissata su quel movimento, e l’ha sbagliato. Comunque ho già deciso che si cambia esercizio, e soprattutto, musica. La nostra ce l’avevano anche altre ginnaste, e a me piace essere originale. Adesso però voglio concedere alle ragazze un po’ di riposo. Non più di una settimana però, perché dopo dobbiamo preparare gli Assoluti di Fabriano. Avendo vinto il campionato di categoria la Bertolini è ammessa di diritto. La sua storia è incredibile. Ha esordito in agonistica come junior di I Fascia e abbiamo dovuto fare un lavoro immane per recuperare il tempo perduto. Però lei è una tosta, dotata sia di mobilità sia di potenza, due requisiti indispensabili in questa disciplina, che le hanno permesso di arrivare fin qui. Basti pensare che quella di Brema è stata la seconda pedana internazionale della sua vita, fuori dell’Italia, dopo Portimao. I risultati sono sotto gli occhi delle Giurie UEG”.    

Allegati

CLASSIFICA QUALIFICAZIONI YOG