Birmingham - Quattro passi verso un sogno...
Pronti…via! E Andrea Foti getta la spugna per un problema tendineo-muscolare alla coscia, che si portava dietro da un po’. Non è proprio il modo migliore per cominciare un Europeo. Ma per quanto è vero che le sventure al maschile si son poi trasformate in buone nuove, così anche la piccola Italdonne riesce a decidere il proprio destino, finendo meritatamente alle spalle della Romania, staccata di tre decimi e spiccioli. Le fantastiche quattro - Giulia Leni, Carlotta Ferlito, Francesca Deagostini e Erika Fasana – si sono pure tolte lo sfizio di batterle, le quotate Rumene, proprio nel primo attrezzo, là dove l’emozione avrebbe dovuto piegare di più le gambe. Invece il 39.750 azzurro tra gli staggi di Birmingham è stato il parziale più alto, fino ad ora, di tutta la gara. Un paio di cadute alla trave ci hanno riportato subito con i piedi in terra, ricordando a tutti che non si può regalare una come Piggy alle avversarie. “Mi è scivolato il piede sul salto in avanti – ci racconta Francesca con le lacrime agli occhi - mi dispiace da morire, perché volevo entrare in finale. E’ stata un‘esperienza meravigliosa, talmente bella che tornerei subito in pedana. Magari potessi rifare la trave!”. L’altro errore porta la firma di Giulia Leni, e fa male all’economia di un gruppo così contato. Ma è con gran lena che il cammino delle Italiane riprende, grazie alla spinta di Erika e Carlotta. Secondi con 40.275 sulla trave del NIA, 5 decimi dietro la Iordache e compagne. Al corpo libero le ragazzine di Paolo Bucci e Laura Rizzoli fanno il loro. La Romania, d’altra parte, era stata spaziale, e senza Andrea noi non avevamo davvero il propellente necessario per uscire dall’orbita. Anche se la Fasana, novello Icaro, ha sfiorato con le sue alucce, senza scioglierle affatto, il trio della Federazione di Bucarest. D’accordo, complessivamente ci becchiamo un paio di punti in faccia, ma non senza darle. Le padrone di casa dell’Inghilterra, per esempio, continuano a guardarci le terga. Il 40.950 finale è un altro signor contributo per una causa che si fa sempre più con-vincente. Il volteggio è una corsa lunga 25 metri verso un risultato che, per come si era messa, sembrava compromesso. Qui è ancora Erika a prendere per mano le altre, eseguendo un avvitamento e mezzo, il salto più sicuro, per il bene della squadra, e poi il doppio per il suo. Che poi è anche quello di noi tutti, di tutti coloro che domenica mattina hanno voglia di divertirsi. Ebbene il 40.475, stavolta, non ci basta per battere la Spagna, oltre naturalmente alla solita Romania. Però – c’è sempre un però in questa rassegna piena di sorprese - il 161.450 è buono per avvinghiare la piazza d’onore e tenercela stretta almeno fino all’ultimo giro di valzer, quello con la Russia e la Francia, che sta per iniziare. “In una vetrina così – ci spiega Paolo Bucci, rincuorato dal carattere messo in campo dalle sue ginnaste – con le aspettative che ci sono e il pathos della competizione, le ragazze hanno mantenuto la concentrazione, non si sono lasciate abbattere dall’infortunio muscolare di Andrea. Certo con lei in campo forse avremmo potuto rompere le scatole anche alle Rumene. Peccato per quei due banali errori alla trave”. A livello individuale, quando manca soltanto una suddivisione – composta, oltre che dalle Russe e dalle Transalpine, da Bielorussia, Islanda e Svezia – abbiamo al momento la Fasana dentro in tutti gli attrezzi, seconda nel Concorso Generale, davanti alla Ferlito, che, a sua volta, è sicura alla trave e sta già preparando le valigie per Singapore. Giulia Leni, terza alle parallele, subito dietro ad Erika, farà invece certamente compagnia alla comasca, il prossimo 2 maggio, mentre Francesca Deagostini è appesa ad un filo del corpo libero.“Pensavo di essere molto più agitata – chiosa Ery con il suo solito sorrisetto simpatico – invece mi sono trovata subito a mio agio. Quando abbiamo saputo della Foti ci siamo guardate in faccia e dopo esserci rassicurate l’una con l’altra siamo entrate convinte dei nostri mezzi. Questo risultato è anche per Andrea!”.