Carlotta Ferlitto non si ferma più e conquista la medaglia di bronzo al volteggio con la media di 13.700, precedendo di appena 38 millesimi di punto la nipponica Natsumi Sasada. La ginnasta della GAL Lissone, a sua volta, è arrivata ad appena un decimo dall’argento, finito al collo della spagnola Maria Vargas (13.800). Campionessa olimpica giovanile di specialità sui 25 metri l'inarrivabile russa Viktoria Komova con il totale di 15.312. Per l’azzurrina allenata da Paolo Bucci, Claudia Ferrè e Tiziana Di Pilato, si tratta della seconda medaglia di bronzo personale, dopo quello ottenuto nel Concorso Generale. “Peccato, avevo il secondo posto a portata di mano – ci dice la Ferlito in mixed zone – Purtroppo ho fatto due passi lunghi sia sullo Yurchenko avvitato (la prima delle due esecuzioni pagata 13.900 dalla giuria YOG) che su quello teso (13.500), malgrado entrambi i salti siano stati alti e dinamici. Quando sono partita non mi aspettavo di salire così spesso sul podio. Adesso c’ho preso gusto”. Carlotta, che per età e prestazioni nella suo sport è forse quella che ha più chance di partecipare ai Giochi di Londra dell’intera missione presente a Singapore, deve ancora affrontare due finali per attrezzo, la trave e il corpo libero di domani. “La trave è un terno al Lotto, può succedere di tutto - prosegue la 15enne siciliana – io ho una motivazione particolare, voglio cancellare il ricordo della caduta agli Europei di Birmingham. Se sarò appagata dopo due medaglie già vinte? Macché, l’appetito vien mangiando”.  Appena il tempo di rifiatare e “Carlo”, come la chiamano le compagne, chiude in settima posizione alle parallele asimmetriche. Tra gli staggi della Bishan Sports Hall aveva ottenuto il medesimo punteggio dell’olandese Tess Moonen, 12.275, che le è finita davanti per i parziali. Adesso la piccola della Lissonese è l’atleta più decorata di tutta la delegazione CONI, insieme al ranista Flavio Bizzarri (oro nei 200 rana, bronzo nei 100) e potrebbe rimanerlo da sola, incrementando ulteriormente il suo bottino nelle due finali ancora a disposizione. “Sono caduta su una gran volta che si impara a due anni – ci racconta Carlotta, che senza quell’errore poteva addirittura ambire all’argento nella specialità per lei notoriamente più ostica – Dal prossimo anno dovrò competere con le senior, quindi da settembre si torna al lavoro per aumentare le difficoltà degli esercizi. L’obiettivo è entrare tra le prime otto squadre ai Mondiali di Tokyo, così da strappare subito il biglietto per Londra. Un modello? Mi piace tanto la Komova (la russa che ha Singapore ha vinto finora tre ori su tre, ndr.) e mi ispiro a Nastia Liukin e Shawn Johnson, due campionesse con il sorriso. Anche io rido sempre”. Ne ha ben donde.