Abbiamo incontrato i due eroi della giornata, con ancora al collo le splendide medaglie, appena conquistate. Tra una foto e l'altra, ne è uscita fuori una bella intervista che riportiamo qui di seguito, nella speranza che anche in Italia arrivi l'atmosfera di gioia che si respira da queste parti. L'impresa, infatti, è sotto gli occhi di tutti: 1 Argento e 3 Bronzi YOG, con due ragazzi soltanto. La Ginnastica azzurra non finisce mai di stupire, continuando a tirar fuori talenti purissimi. Il ricambio, a quanto pare, c'è eccome, lo dimostrano i recenti risultati conseguiti agli Europei Juniores di Birmingham e alle Olimpiadi Giovanili di Singapore. Merito di una programmazione federale che trova conferme importanti e che può guardare al futuro con tranquillità. Il nuovo ciclo avviato dal Consiglio Direttivo Federale e dal DTN Fulvio Vailati ha come principale obiettivo il conseguimento della qualificazione ai Giochi di Londra, con delle buone basi gettate addirittura per il quadriennio successivo. Pacca sulla spalla, dunque, a tecnici, dirigenti e società, e giù a lavorare, senza troppe chiacchiere, com'è nello stile del nostro movimento.  


CARLOTTA:Ho buttato quasi un punto su quel triplo avvitamento, ma non mi importa, sono contenta lo stesso – ci dice con il sorriso ad illuminarle il volto – Siamo umane, possiamo sbagliare come ha dimostrato la russa alla trave. Quando sono arrivata qui la Komova non mi calcolava per niente, poi a forza di vedermi a fianco a lei sul podio si è ammorbidita e oggi mi ha addirittura detto good luck (buona fortuna), che credo sia l’unica cosa in Inglese che conosce. Quante medaglie, non posso crederci e sapete che vi dico: forza Sicilia! Con Fichera e Santuccio nella scherma ci siamo fatti valere. A mio padre gli era quasi preso un infarto quando ha letto su internet del mio bronzo nell’All-around, chissà adesso come sarà contento. Qui, invece, ci sono mia mamma e la nonna portafortuna. E pensare che nel warm up, poco prima della gara, sono caduta ed ho dato una brutta strusciata alla gamba. Non mi accadeva più da molto tempo. Per questo sono entrata scura in volto. Mai, neppure nella nostra Serie A, ho ottenuto quel punteggio alla trave. Nei test in collegiale avevo preso al massimo 14.500 ed ora mi ritrovo a meno di 7 decimi dalla cinese, che per me è di un altro pianeta. Credevo di aver fatto l’esercizio della vita nel Concorso Generale, invece...Dopo gli Europei, dove caddi e giunsi ultima, con Paolo Bucci e Claudia Ferrè (i suoi tecnici sia in Nazionale, sia alla GAL Lissone, ndr.) abbiamo deciso di togliere ilJohnson,un elemento che mi disturbava. In verità delle tre medaglie che ho al collo quella che mi aspettavo di meno era il bronzo assoluto. Mi sono sentita come Vanessa Ferrari ai Mondiali di Aarhus. Adesso devo migliorare i miei programmi, dal doppio avvitamento al volteggio agli arrivi più stabili del corpo libero. Per non parlare della parallela che devo quasi ricostruire da zero. L’anno venturo passo senior e voglio aiutare Vanessa e le altre a conquistare il biglietto per Londra ai Campionati del Mondo di Tokio. Poi dal 2012 entreranno anche Erika Fasana e la Deagostini, altre due che si sono già fatte conoscere Oltremanica. Con noi arriva nuova linfa e se il buon giorno si vede dal mattino…”  


LUDOVICO:  “Quando ho visto cadere Kazachkov non ci volevo credere – ha dichiarato Liudo, come lo chiamano i compagni del Centro Tecnico Federale di via Ovada – Non me lo aspettavo davvero, soprattutto dopo il rendimento altalenante che avevo tenuto qui alle parallele (al buon 13.900 in qualifica era seguito il 13.600 nella finale su tutti gli attrezzi, che gli era costato l’ingresso tra i migliori 10 degli Youth Olympic Games, ndr). Volevo riscattare a tutti i costi il mancato ingresso nella finale europea, però non pensavo davvero di arrivare a tanto. Abbiamo lavorato con Gennaro Scala (il tecnico che lo segue, insieme a Serguei Oudalov, nella Pro Patria Bustese, società che milita nella Seria A2 di Artistica maschile, ndr.), soprattutto sulla parte centrale, il mio tallone d’achille, e i risultati finalmente si sono visti. Questa specialità mi è particolarmente congeniale, ma non dite che è la mia preferita, perché non è vero. A me piace la sbarra, anche se il mio idolo si chiama Marian Dragulescu, che non è certo uno sbarrista. C’è mancato poco, comunque, che battessi il 14.200 di Alberto Busnari, campione assoluto alle parallele. Siamo amici, ci alleniamo insieme a Milano e da lui ho imparato molte cose. Mi piacerebbe un giorno raccogliere la sua eredità in Nazionale”.