
Pesaro - Le Farfalle azzurre con tre ori al Check-In per Mosca
La Nazionale azzurra di Ginnastica Ritmica conquista altri due primi posti nelle finali di specialità, dopo quello nel Concorso Generale di ieri. Nell’esercizio con i 5 cerchi le atlete dell'Aeronautica Militare Elisa Santoni, Elisa Blanchi, Angelica Savrayuk e Daniela Masseroni, nonché Giulia Galtarossa (Ardor Padova) e Romina Laurito (Virtus Gallarate), finiscono con il punteggio di 28.300 davanti a Bielorussia (27.900) e Bulgaria (26.750). Nell’altra finale, quella dei 3 nastri e 2 funi le Farfalle di Emanuela Maccarani (assistita da Eva D'Amore e Klarita Kodra) con 28.150 mettono ancora in fila le rivali della Russia Bianca, fallose e staccate a 26.650, e la Germania, terza a quota 26.100. “Sono contento del risultato – ha dichiarato il Presidente Riccardo Agabio, in tribuna con il Segretario Generale Michele Maffei, il consigliere federale Roberto Settimi, il Presidente del C.R Marche FGI Vincenzo Garino, l’Assessore al Turismo e Sport della Regione Serenella Moroder, il collega del Comune di Pesaro Enzo Belloni, il presidente provincia di Pesaro Urbino Matteo Ricci e il Presidente del Coni Provinciale, l’ing. Alberto Pacapelo – Speriamo che sia di buon auspicio per i prossimi Campionati del Mondo (14-26 Settembre). Lo scorso anno le nostre ragazze vinsero qui a Pesaro e poi a Miè, in Giappone. Sappiamo bene che per difendere il titolo mondiale dovremo battere le bravissime russe, mi auguro però che il fattore campo non influisca sulla valutazione oggettiva degli esercizi. Mi complimento con tutto lo staff tecnico, a cominciare da Emanuela Maccarani e dalle sue collaboratrici. Questo gruppo, a distanza di tanti anni, continua a vincere, malgrado qualche fisiologica sostituzione. Le farfalle azzurre non ci hanno mai traditi, impegnandosi sempre allo strenuo, e per questo godono dell’apprezzamento di tutta il nostro movimento”. Trattandosi dell’ottava ed ultima prova della rassegna itinerante della FIG, a conclusione delle premiazioni di giornata si sono svolte quelle definitive della Coppa del Mondo 2010. Sul gradino più alto del podio, questa volta, è salita la Bielorussia, mentre, a livello individuale, il titolo di palla, nastro e fune è andato alla Kanaeva, quello del cerchio pari merito alla connazionale Daria Kondakova. La campionessa olimpica, comunque, ha vinto, anche oggi, tutte le finali di specialità, mietendo applausi dal caloroso pubblico marchigiano. La doppietta russa è stata spezzata soltanto dalla bielorussa Melitina Staniouta, argento nella palla. Per il resto, anche grazie alla terza rappresentante della Federazione di Mosca, Daria Dmitrieva, la supremazia della scuola russa è stata pressocchè schiacciante. Il Comitato organizzatore composto dall’Aurora Fano di Paola Porfiri, dalla Aspes Spa di Filippo Colombo (Direttore dell’Adriatic Arena) e dalla Sportsman Grandi Eventi di Pino Mainieri può comunque rallegrarsi dell’en plein della squadra italiana e del ruolo di talismano guadagnato al termine di due rassegne consecutive degne di un Mondiale. Mettere in piedi un evento di tali dimensioni già di per sé non è facile, confermarsi a distanza di poco tempo lo è ancora di meno. Il team pesarese, affiatato e competente, è riuscito nell’impresa. “Più di così non potevamo davvero fare – commenta, invece, Elisa Blanchi, tornando al successo odierno - Ci siamo impegnate al massimo per tutta l’estate e questo è il risultato. Adesso andiamo nella tana del lupo, sicure dei nostri mezzi. Certo, ci dispiace non esserci potute confrontare qui con la Russia, però finire sopra a due medagliate olimpiche come Bielorussia e Cina significherà pur qualcosa”. Tre ori tre, non sono una cosa da ridere, soprattutto se il corpo giudicante è diretto da figure autorevolissime come Mariya Gigova e Daniela Delle Chiaie. “Il grosso è fatto – taglia corto capitan Santoni, dall’alto della sua esperienza – adesso dobbiamo mantenere concentrazione e precisione. L’importante a Mosca sarà non sbagliare. Quando si vince al sabato è sempre difficile ripetersi il giorno seguente in entrambe le esecuzioni. Invece non abbiamo lasciato nulla alle nostre avversarie, sintomo che ci siamo anche con la testa. Toste e determinate come non mai. Abbiamo ricevuto complimenti da tutti, soprattutto dalle altre delegazioni”. Alla ginnasta romana, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene, fa eco Romina Laurito, che, alle spalle ha una lunga carriera da individualista: “A Follonica ci siamo concentrate principalmente sulla pulizia degli esercizi. Dovevamo correggere piccole imperfezioni emerse a Brema. Non si può mollare adesso, c’è un lavoro da finire. Se sentiamo la pressione del titolo? Macché, dopo gli Europei in Germania si è resettato tutto. Adesso siamo noi che andiamo a caccia di rivincite. Non sarà facile. In Giappone la Russia era una squadra inesperta che ha sbagliato molto. Tra due settimane ci troveremo di fronte un osso veramente duro, ma noi, con questi tre ori, ci siamo affilate le zanne”. La World Cup di Pesaro saluta con un medagliere per l’Italia di 8 podi (3 O. – 2 A. – 3 B.), tre di squadra e cinque giovanili. Come a dire, fulgido presente e un futuro ricco di speranze.