Il Trampolino Elastico salta più alto di quanto non sembri
Ad una prima analisi, frettolosa e superficiale, il bilancio azzurro ai Mondiali di Metz potrebbe sembrare negativo. Soprattutto alla luce del 16° posto nella classifica del Syncro ottenuto lo scorso venerdì dalla coppia composta da Aloi e Cannone – inchiodata, dopo un primo salto da 34.6 ed una seconda esecuzione da 46.6, sul totale di 80.2. In realtà, malgrado il distacco di 8 punti scarsi dal Portogallo (88.00), l’ultimo degli ammessi alla finale, il binomio milanese non è andato poi così lontano dalla 12ª piazza, buona, l’anno venturo, a Birmingham, per strappare il biglietto dei World Games 2013. Tolta, infatti, la seconda rappresentativa giapponese, Dario e Flavio, su ben 29 partecipanti, hanno davanti solo tre Paesi. E se il Canada (85.6) risulta al momento più ostico da agguantare, Bulgaria (80.9) e Svizzera (80.3) sono ampiamente alla nostra portata. Che dire, poi, a livello individuale? Considerando il fine primario della qualificazione olimpica e tralasciando, dunque, l’obiettivo della finale a otto – distante, comunque, 4 punti, un gap non incolmabile - Il 31° posto di Aloi in Francia si trasforma, tolti i terzi e quarti per Nazione, in un 16°, ossia nell’ultimo posto utile per volare ai Giochi di Londra. Oltre al campione dell’Esercito Italiano, dunque, che ce la metterà davvero tutta per conquistare la sua terza Olimpiade, avremo per la prima volta, non uno, bensì due assi nella manica. A parte la sana competizione interna – per passare entrambi dovrebbero entrare nell’ottetto di testa – la doppia chance permette al DTN Fulvio Vailati e al referente della Sezione Ezio Meda di programmare con più calma la preparazione in vista del 28° e decisivo Campionato del Mondo, in programma dal 16 al 19 novembre 2011. Infine, nella graduatoria per Nazione – che dalla prossima edizione assegnerà anche le medaglie – un’Italia acciaccata fisicamente e penalizzata da errori, in condizioni di normalità, certamente evitabili si colloca sul 13° gradino. Visto che di Federazioni oltralpe ce n’erano una trentina, non è poi un piazzamento da buttare. Con tre atleti integri, di sicuro, avremmo portato il tricolore tra le dieci scuole più importanti del pianeta. Insomma, per tutto ciò e per molto altro, vale la pena continuare ad essere ottimisti, lavorando, certo, alacremente, senza mai tralasciare la speranza di compiere l’ennesimo miracolo italiano.