In attesa di vedere in azione Vanessa Ferrari e Carlotta Ferlito, inserite nella terza di quattro suddivisioni femminili, le altre due italiane, Elisabetta Preziosa e Chiara Gandolfi si godono gli abbracci di tecnici e parenti. La romana della Olos Gym in particolare è cors subito in tribuna dove ci sono la mamma e l’allenatrice societaria Francesca Cavallo. “All’inizio, sulla trave, mi tremava tutto – confessa Chiara, al fianco di Mauro Di Rienzo – Essendo la prima a salire sull’attrezzo un po’ di tensione l’ho avvertita. La parallela? Potevo anche fare meglio ma c’è stato un imprevisto che non mi ha consentito di esprimermi al massimo delle mie potenzialità. Dopo un salto, infatti, mi si è tolta la fascetta da una mano, senza la quale non sono proprio abituata a gareggiare. Per fortuna avevo Elisabetta accanto a me, che mi incitava e mi dava qualche consiglio. Sono contenta, comunque, ho rotto il ghiaccio”. Per quanto riguarda la Preziosa, a parte un po’ di rammarico per una caduta goffa dalla parallela, il bilancio è più che positivo: “Mi dispiace perché lo jager non lo sbaglio mai – ci racconta la campionessa di Lissone – Mi sarei aspettata un errore sulla nuova uscita, tutt’al più. Sono soddisfatta, invece, per la trave. Fino ad ora è stata una gara strana, hanno raccolto poco le rumene e pure la russa, malgrado il punteggio, mi hanno detto che non è apparsa impeccabile. Ci sono delle luci strane in pedana, passano da un’intensità all’altra e danno fastidio”. Da Claudia Ferrè ci facciamo raccontare qualche altra impressione, più tecnica: “Betta alla trave non ha fatto la ruota senza unita con lo «scale» per evitare un grosso sbilanciamento. Al corpo libero ha stoppato bene tutti gli arrivi, mentre sugli staggi è arrivata dal giro troppo in caduta, non trovando più il tempo per la presa”.