E’ ancora presto per tirare le somme. Bisognerà attendere la fine dell’ultima suddivisione, la quarta femminile, che si conclude alle 20.00. Però, qualche certezza ce l’abbiamo già. Alla trave, per esempio, dove le nostre due specialiste, Carlotta Ferlito (14.800) ed Elisabetta Preziosa (14.375, si sono incollate alla coda delle due russe, la Mustafina (14.900) e la Dementyeva (14.825). Terza e quarta in una finale continentale. Niente male per la coppia della GAL. E se avremmo scommesso sull’ammissione della brianzola, l’exploit della siciliana è stato davvero dirompente. Protagonista di una gara pulita, senza particolari errori, la Ferlito è finita addirittura davanti alla Ferrari, nella classifica provvisoria del Concorso Generale, candidandosi a raccoglierne la pesante eredita. Un decimo e mezzo divide “Carlo”, come la chiamano le compagne, da Vany. Sesta e settima, tolta di mezzo la terza russa (Yulia Belokobylskaya) con, rispettivamente, i totali di 55.375 e 55.225. Si ripropone, dunque, anche in chiave azzurra, la sfida tra Lissone e Brescia, che da anni vivacizza il campionato italiano di Serie A. Il sorpasso della Ferlito, però, più che ad un affronto somiglia ad un fisiologico passaggio di consegne, tra atlete di generazioni diverse che si stimano reciprocamente. L’All-around è dominato dall’imperiosa Mustafina, solitaria sulla vetta altissima dei suoi 59.750. A rispettosa distanza, quasi tre punti, la connazionale Dementyeva (56.900), poi la rumena Chelaru (56.350), la padrona di casa Elisabeth Seitz (55.850) e la belga Croket (55.625). Chiara Gandolfi, 11ª con 53.375 e la Preziosa 14ª con 52.825, escono a testa alta dalla scena della finale a 24. L’ascesa della Ferlito è testimoniata anche dalla sicura ammissione al corpo libero. La stella di Catania, con il sesto parziale (13.825), ha praticamente blindato la gara di domenica, portando a tre, nell’esordio tra le senior, le sue finali. Praticamente ha mancato solo il volteggio, dove con il doppio salto - lo Yurchenko teso con un avvitamento (13.500) e la ribaltata salto avanti carpiato con mezzo giro (13.325) – non è andata oltre la media di 13.412, buona per la 17ª piazza. La parallela non è mai stata una sua ambizione, diversamente dalla Gandolfi, che però con 13.650, deve accontentarsi, per ora, dell’ingrato ruolo di prima riserva. A sorpresa, tra gli staggi, Vanessa Ferrari potrebbe riscattare il pass mancato al corpo libero. Tre decimi buttati sull’arrivo dell’ultima diagonale per uno sbilanciamento fuori pedana relegano il caporal maggiore dell’Esercito Italiano in 16ª posizione con il personale di 13.475. Alle parallele, invece, con 13.900 è ancora dentro, al settimo posto. In cima a 15.600, come al solito, c’è la Mustafina, 50 millesimi davanti alla Tweddle, che dopo una partenza stentata ha comunque strappato applausi e punti pesanti (15.550). Al terzo posto troviamo l’ennesima russa, Tatiana Nabieva con 15.375. Al corpo libero la campionessa di Mosca con 14.525 deve inchinarsi all’olimpionica Sandra Izbasa, capolista con 14.600. Terza la Chelaru (14.400). Sulla rincorsa dei 25 metri, in conclusione, la svizzera Steingruber grazie alla media di 14.525 pari merito con la Izbasa, sembra intenzionata a proseguire sulla strada vincente della Kaeslin. Alle spalle del duo la solita Mustafina (14.487) a mettere pressione, poi Aliella (14.200) e l’inesauribile Oksana Chusovitina, 36 primavere e 14.200 punti.