
Portimao - Il mattino ha l'oro in bocca? Peccato nasca ad Est...
Nelle finali di specialità la Russia completa la missione e si porta a casa tutte le medaglie d’oro in palio. Su 9 competizioni, tra squadre ed individualiste, junior o senior, la Federazione di Mosca conquista 9 primi posti, 5 argenti (piazzando la seconda ginnasta in tutte le gare che ne consentivano la presenza) e 1 bronzo nell’en plein del Concorso Generale (dove le ginnaste erano tre!), trasformando, di fatto, la Coppa del Mondo di Portimao in una sorta di trial russo, con altre 33 Nazioni a fare da spettatrici. Le uniche a guadagnare uno spicchio di podio sono state le due bielorusse Melitina Staniouta e Liubov Charkashyna, l’azera Aliya Garaeva e la bulgara Silviya Miteva, tutte rigorosamente dotate di un passaporto dell’Est Europeo, mentre tra i gruppi, oltre alla solita Russia Bianca - terza nell’all-around, nei 3 nastri con 2 cerchi senior, nonché nel Junior Team - si sono inserite l’Italia di Emanuela Maccarani, sempre presente sia nel completo che nei singoli attrezzi, e Israele, argento con le 5 palle e nella final eight d’insieme giovanile. Insomma, francamente, fatichiamo a credere che una sola Federazione, per quanto sia il faro indiscusso di questo sport ed abbia una scuola di antichissima tradizione e dallo sconfinato bacino, possa accaparrarsi 15 medaglie, cioè tutte quelle accaparrabili, lasciando alle rivali nient’altro che le briciole. Rivali che poi, azzurre escluse, parlano la stessa lingua. La competizione sportiva, lo dice la parola stessa, senza competitor non ha ragione d’esistere. Non vale la pena partire, affrontare il costo della trasferta, pagare altresì il prezzo del biglietto. Di questo passo la Ritmica rischia di perdere la sua credibilità e con essa il riconoscimento stesso del Comitato Olimpico Internazionale. Ciò non toglie però che quando si sbaglia si debba pagare il conto dei propri errori, come è successo nella routine con le palle alla Santoni e compagne. Purché questa regola “costituzionale” valga per tutti. Invece l’impressione è sempre la stessa, per vincere le azzurre non solo devono essere perfette ma sperare che la Russia compia degli sfaceli, come accadde a Miè e a Mosca. Ma dato che non ci piace gufare le nostre avversarie l’augurio è che la 25ª edizione della World Cup lusitana sia archiviata come una clamorosa coincidenza di eventi fortunati e che a Montpellier le Campionesse del Mondo in carica tornino ad essere la squadra da battere.
1. Russia 27.950
2. Italia 27.650
3. Bielorussia 27.150
4. Giappone 26.700
5. Svizzera 26.350
6. Israele 26.300
7. Spagna 26.050
8. Bulgaria 25.175