
Minsk - La primavera azzurra dei piccoli attrezzi: Italia 6ª All-around e 7ª di specialità
I 27esimi Campionati Europei di Ginnastica Ritmica si chiudono con lo storico settimo posto della squadretta italiana. Il 24.550 di M.Carmen Crescenzi, Chiara Di Battista, Alessia Medoro, Francesca Medoro, Alessia Russo e Valentina Savastio va molto al di là del significato puramente numerico. L’Italbaby ritorna nel salotto buono della competizione giovanile - dal quale mancava dai due argenti di Asken - dimostrando che dietro ai successi delle Farfalle di Emanuela Maccarani, c’è un lavoro importante delle altre tecniche federali, il supporto delle società, a cominciare dall’Armonia d’Abruzzo che ha messo insieme questa rappresentativa, la programmazione della DTN Marina Piazza e, soprattutto, un futuro assicurato. I successi di questi ultimi anni non sono frutto del caso oppure di una generazione di fenomeni. La continuità di risultati e il ricambio delle ginnaste testimoniano la bontà del progetto avviato anni or sono dal Presidente Agabio. La delegazione guidata da Roberto Settimi è rientrata, dunque, in un clima di grande euforia. All’ottima prestazione delle individualiste senior si è aggiunta, infatti, quella altrettanto valida delle teatine allenate da Germana Germani. La fucina di Chieti, lo staff della vulcanica Anna Mazziotti, continua a sfornare campionesse. Non bastavano le varie Eva D’Amore, Fabrizia D’Ottavio o l’ultimo arrivo Chiara Ianni, il club abruzzese, campione d’Italia in carica, è un bacino infinito al quale il CTF di Desio ha sempre guardato con grande attenzione. Per la cronaca la finale alle 5 funi dei Team Junior si è conclusa con la vittoria annunciata della Russia, che però, malgrado il 27.100, ha faticato molto per superare le padrone di casa della Bielorussia, leader del Concorso Generale (quello nel quale la Di Battista e compagne hanno ottenuto il sesto gradino con 48.900), staccate di appena 6 decimi a quota 26.500. Terza piazza per l’Azerbaijan (25.825), che ha senz’altro beneficiato dei falli di Israele, scivolato in quinta posizione dietro alla Bulgaria. Sul fronte delle individualiste senior la rassegna continentale consacra definitivamente Liubov Charkashyna. La 23enne, idolo locale, si impone infatti in ben due attrezzi, con la palla e alle clavette, approfittando, anche qui, degli errori delle stelle russe. Eugenia Kanaeva in primis. La zarina di Omsk riesce a conservare il titolo al cerchio e al nastro, respingendo gli assalti della scalpitante Kondakova, senza però ripetere gli en plein dei bei tempi. Segno di un declino di Kanai oppure della crescita complessiva del movimento? A Montpellier l’ardua sentenza.