Dall’oblò dell’aereo che riporta la Delegazione azzurra a Milano le bianche scogliere di Dover sembrano un sorriso a 32 denti. Lo stesso stampato sul viso di ognuno dei partecipanti ad una missione che più compiuta di così, francamente, non l’avremmo saputa pensare. Invece, mentre i milionari del pallone andavano in vacanza per la sosta natalizia, i nostri ragazzi ci davano giù di brutto per sovvertire i pronostici avversi e l’Italdonne si rifaceva il trucco, ringiovanendo d'un paio d'elementi. “In una battaglia vince colui che ha fermamente deciso di vincere”, faceva dire Lev Tolstoj in Guerra e Pace al principe Andrea Bolkonsky. Anche nello sport la differenza, spesso, tra le stelle e le stalle, la fa le testa dei suoi protagonisti. Sweet London, insomma, non è un addio ma un arrivederci. Eccetto per qualcuno, un maschio e una femmina, che a causa di un regolamento peregrino, dovrà smagrire il gruppo da sei a cinque ginnasti.“Per sperare di vincere la lotteria bisogna comprare il biglietto”, dichiara con una felice metafora un ispirato Presidente Agabio. La lotteria sono i Giochi Olimpici, un vero e proprio terno al Lotto, dove potrà accadere di tutto, come ha dimostrato Pechino. La parte razionale, quella dalla quale si evince lavoro e programmazione di un intero quadriennio, era rappresentata dalle qualifiche e qui si può dire che l'Italia abbia fatto il massimo, acquistando tutti i pass (i biglietti) messi in vendita dal CIO. “Londra sta chiamando”, cantavano i Clashnel 1979 quando dei nostri atleti era nato il solo Busnari, il più vecchio, con quattro ammissioni olimpiche alle spalle, Tianjin, Anaheim, Stoccarda, Tokyo e la capitale del Regno Unito in appello. La Union Flag, la bandiera dell'Unione, è tornata a sventolare negli spogliatoi GAM e GAF, grazie ai collegiali di Milano e Brescia, e quando spunta l'azzurro sui cieli della nostra Ginnastica, voilà, come d'incanto, siamo capaci di imprese incredibili. Perché? Siamo bravi, non c'è altra ragione. E a tal proposito, accantonato il discorso a cinque cerchi, Vanessa Ferrari, Carlotta Ferlito e Matteo Morandi hanno preso le misure per la prossima Estate, in quanto, da ora in poi, gli specialisti si concentreranno per una nuova caccia, stavolta alle medaglie del LOCOG. D'altronde le terre d'Oltremanica ci portano bene, ormai possiamo dirlo. Nel 1908 Alberto Braglia trionfava nel concorso generale. Alla North Greenwich Arena, un secolo dopo (nel 2009), Igor Cassina esplose l'ultimo acuto della sua straordinaria carriera, il bronzo mondiale alla sbarra. A Birmingham, non troppo distante, si presentarono all'Europa nel 2010 le Ferlito, le Fasana e le Deagostini, brillanti sia in squadra che a livello individuale, mentre sul castello il Dog si faceva beffe anche di un impronunciabile Vulcano islandese. Cosa ci porterà la 30ª rassegna olimpica? L'ultima volta siamo rimasti con tre grida strozzate in gola e un credito sul destino grande quanto la Muraglia cinese. Ricordiamo tutti le aspettative che c'erano intorno a quella delegazione, Bilo campione in carica sul ferro, Morandi e Coppolino eredi del Signore degli Anelli, le Fafalle d'argento (un bozzolo dal quale uscirà poi una tripletta dorata), Giovannini e Benolli volteggiste continentali, e soprattutto lei, il cannibale d'Aarhus ed Amsterdam, Vanessa Ferrari, capitana di un Team giunto ai piedi del podio tedesco, appena l'anno precedente. Nel 2012, Ritmica a parte, ci presentiamo più cauti, ma non meno determinati. Le carte ce le teniamo strette in mano, lasciando che altri facciano il proprio gioco. La Maschile brasiliana, ad ottobre, esultava ad ogni esecuzione, tra abbracci e braccia al cielo, dimenticando, forse, che c'era ancora da giocare la partita di ritorno. L'esperienza è stata determinante e, alla fine, si sono viste le vere dimostrazioni di giubilo da parte, malgrado i quattro anni in più, degli stessi di Stoccarda 2007. I Soliti Sospetti (v. pag.10 de Il Ginnasta n.5/2007). Ecco, il fenomeno italiano, probabilmente, in questo momento è allo studio degli esperti del settore. Se il bacino di utenza langue, a dispetto di Superpotenze quali Russia, Cina, Giappone e Stati Uniti, noi riusciamo a compensare la mancanza di ricambio, come forse nessun altro al mondo, amministrando le poche risorse disponibili, attraverso ignizioni di tattica e motivazionali. La marcia di avvicinamento, a fari spenti, dunque, verso i Giochi di Sua Maestà passa ora attraverso la serie A, gli Assoluti e, principalmente, gli Europei maschili di Montpellier (21/27 Maggio) e femminili di Bruxelles (8/13 Maggio). Flavio Cannone, invece, dovrà volare a San Pietroburgo da 10 al 15 aprile per la 23esima edizione del torneo UEG. Il trampolinista di Ponte San Pietro merita una menzione speciale. Dal 1998, l'anno in cui Losanna riconobbe questa disciplina, Sydney a parte, il 30enne bergamasco ha sempre risposto all'appello. Pioniere di uno sport giovane, che necessita di impianti di un'altezza inaudita, di spazi larghi, difficilmente reperibili nel nostro Paese, passerà alla storia, come tutti gli apripista, come un folle sognatore, l'ennesima mosca bianca. Di fatto, da solo, grazie alla testardaggine di un altro utopista, il referente del Settore Ezio Meda, e di suo figlio Gigi, entrambi tecnici della Milano 2000, nonché con il sostegno del DTN Fulvio Vailati e di tutto il Consiglio Direttivo Federale, il caporale dell'Esercito Italiano ci consentirà di guardare le gare del prossimo 3 agosto con un occhio più interessato. A proposito del Direttore Tecnico Nazionale, un uomo solo al comando, questa vittoria è soprattutto sua e del prof. Agabio che lo ha sempre sostenuto. Quando nel 2009 riprese la Femminile in molti pensarono che non sarebbe riuscito a condurre in porto tutte e tre le Sezioni. Lo ritroviamo, invece, ancora sul ponte dell'Ammiraglia, mentre, silenzioso, scruta le sue navi, saldamente ancorate nella rada londinese. Nel frattempo, in mare, abbiamo l'ultimo battello. Ieri Federica Febbo è arrivata al The Clarendon Hotel del Blackheath Village, accompagnata dalla DTN Marina Piazza, dalla sua allenatrice Germana Germani e dal fisioterapista Gianni Caldarone. Per oggi, sempre all'O2 Arena, era prevista la prova podio mentre domani, lunedì 16, a partire da mezzogiorno, si comincerà a far sul serio. Nei piccoli attrezzi sembreremmo sazi, dopo la scorpacciata di Montpellier, ma, considerato come è andata fin qui, verrebbe da dire: l'appetito vien mangiando! 

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