L’azzurrina Enus Mariani conquista la medaglia d’oro nel Concorso Generale juniores dei 29esimi Campionati Europei, in corso in questi giorni a Bruxelles. La 14enne di Cantù, che in qualifica era caduta sia alla trave che alle parallele, entrando con il sesto punteggio, sbaraglia tutta la concorrenza e al termine di una gara perfetta si laurea reginetta continentale, raccogliendo l’eredita della russa Victoria Komova. La lombarda della Pro Lissone, cresciuta dai tecnici Massimo Gallina e Federica Gatti, con il punteggio complessivo di 56.265 (VO 13.700; PA 14.566; TR 13.966; CL 14.033) si lascia alle spalle la favorita della vigilia, la russa Evgeniya Shelgunova (55.199), di un anno più grande, e la rumena Andreea Munteanu (54.857). Staccata di 75 millesimi l’altra italiana, Elisa Meneghini che, malgrado il secondo posto nel concorso di ammissione, a causa di una caduta alla trave sulla serie indietro flic salto, finisce ai piedi del podio. Il risultato della Mariani è storico, l’ennesimo primato di questo decennio di incredibili trionfi. Nessuna giovanissima era mai riuscita prima ad aggiudicarsi l’All-around continentale, neppure Vanessa Ferrari (che oggi si è messa al servizio della compagna preparandole gli staggi delle parallele) ad Amsterdam nel 2004, quando agli inizi della sua fulgida carriera giunse seconda dietro la rumena Nistor. L’altra che ci andò vicino fu Adriana Crisci a Birmingham nel 1996. Nell’albo d’oro, infatti, la FGI annovera due vittorie di specialità, entrambe al maschile e agli anelli, con Matteo Morandi e Matteo Ferretti (l’attuale medico della Nazionale di Artistica). Oltre, quindi, ad essere il 3° oro juniores della Ginnastica Italiana, quella di oggi è la nostra 27ª medaglia giovanile, la seconda di Bruxelles, dopo l’argento di squadra di mercoledì scorso. “Nel 2011 era cresciuta molto di statura – ricorda Gallina in mixed zone– Ha passato un anno pieno di problemi fisici. Dopo l’incontro a Capo D’Orlando abbiamo deciso che non avrebbe fatto i Campionati di Categoria. Una decisione difficile visto che Enus è stata la campionessa italiana Allieve per tre anni consecutivi, dal 2008 al 2010. Ma un’infiammazione tendinea non ci faceva stare tranquilli. Oggi posso dire che è stata la scelta giusta”. Proprio così, perché al posto del titolo Junior I Fascia è arrivato quello continentale. Non sta nella pelle anche Federica Gatti, giunta all’Expo di Bruxelles con tanti tifosi e, in testa, la famiglia Mariani. “Ci abbiamo sempre creduto – confessa – anche dopo gli errori in qualifica. Che fosse pronta lo sapevamo, doveva soltanto dimostrare il suo enorme potenziale. Sono felicissima!”. Intanto la canturina, trapiantata in Brianza, tra Meda, dove vive, e Lissone, dove si allena (quando non è a Brescia, al mercoledì e al sabato, in quel PalAlgeco della Brixia, fucina di metalli pesanti) si concede ai flash dei fotografi e alle prime interviste. Un sorriso solare le illumina il visino incredulo: “Una dedica? Ai miei genitori e ai miei tecnici, Massimo e Federica. Dopo le cadute in qualifica ci tenevo a far bene e sono stata particolarmente contenta di partire proprio dalle parallele (che oggi ha dominato, ottenendo il punteggio più alto sugli staggi e il secondo di giornata, dopo il 14.641 della spagola Popa Nedelcu al volteggio, ndr.). Quando ho capito di aver vinto? Dopo l’ultima rotazione – risponde, dimostrando di sapere già come si rimpallano le domande banali – Adesso mi devo concentrare sulle finali di domenica, sono dentro al volteggio e al corpo libero (dove ha preso, nella gara odierna, il secondo parziale, dietro la russa Kharenkova, le uniche due sopra quota 14)”. Questa giornata straordinaria, iniziata con un giro per Bruxelles, così, per distrarsi un po’ con le compagne e gli allenatori, volge al termine. Della Mariani parlano tutti, addetti ai lavori, giudici, volontari. E’ lei la nuova giovane star del Vecchio Continente. “Ma siamo tutte brave – precisa, quasi a schernirsi – Anche Elisa Meneghini (con la quale divide la palestra di Lissone dall’età di 7 anni), Lara Mori, Tea Ugrin e Alessia Leolini meritano gli stessi riflettori. Le altre che non gareggiavano oggi ci sono state vicino e questa è la forza del nostro gruppo, siamo unite!”. A proposito della Meneghini. Asciugata qualche comprensibile lacrimuccia di delusione, torna il sorriso. “Alla trave ho accusato lo stress di salire per ultima – ci confida il talento purissimo della GAL che, domenica sera, in cinque giorni, avrà fatto 12 esercizi, tra squadra, all-around e specialità, essendosi qualificata in tutti gli attrezzi – Non mi piace aspettare così tanto. Dopo la caduta mi sono fatta forza. Ora cercherò di dare il massimo dopodomani, voglio cancellare subito questa delusione”. Il suo allenatore, Anton Stolyar, dall’alto della sua esperienza, si ritiene però più che soddisfatto (e ne ha ben donde, aggiungiamo, perché c’è mancato pochissimo che due italiane monopolizzassero l’Europeo baby, lasciando a guardare le ginnaste del suo paese d’origine, la Russia) e prova a consolare la sua atleta: “Sbagliare fa parte del gioco, succede. Con la caduta alla trave Elisa è giunta a meno di un decimo dal bronzo. Abbiamo le ginnaste più forti del momento, cosa possiamo desiderare di più?”. In effetti sembra proprio che la nidiata 1997-98 sia foriera di grandi soddisfazioni. Lasciamole crescere, ma una cosa è certa. Le Senior che domani si giocheranno il podio a squadre sanno che alle loro spalle sta crescendo una new generation davvero eccezionale.