L’Europeo è cominciato, questa mattina, con il Gruppo B junior e dalle 12.00 è proseguito con il Gruppo A, nella canonica alternanza tra cerchio e palla. In quest’ultimo attrezzo si è cimentata l’azzurrina Sofia Lodi, protagonista di un 24.400 (D. 7.350 – A. 8.650 – E. 8.500) che purtroppo non le ha permesso di entrare in finale, relegandola in 14ª posizione . “Sarà per la prossima volta – ha dichiarato Sofia -  D’altra parte ho appena iniziato, spero di avere molte altre occasioni. Se potessi tornerei subito in pedana. La passione e il divertimento hanno prevalso sull’emozione. Voglio mandare un saluto ai miei genitori e a Mattia e Lorenzo, i miei fratelli”. La bresciana, apripista del terzetto italiano, è stata molto brava, anche a mascherare qualche piccola imprecisione. Peccato per un decimo di penalità sulla durata della musica, che l’ha costretta di un soffio alle spalle della rumena Filiorianu e della spagnola Plaza. “Mi sembra che Sofia abbia avuto una buona reazione emotiva – racconta a caldo Elisabetta Ladavas - Le ragazze sentono la pressione di una pedana così importante. Non ha commesso gravi falli o perdite, come da richiesta della Direttrice Tecnica. Un’esecuzione di buon impatto, non c’è che dire”. Strepitosa la piccola stella russa, Yana Kudryavtseva, leader alla palla con 27.450 (D. 8250. A. 9650. E. 9550), che avevamo già ammirato a Pesaro. Dietro di lei si qualificano per la finalina di domenica la bielorussa Halkina (26.750), l’azera Derunda (26.300), l’ucraina Mulmina (26.200), la georgiana Pharulava (26.000), la bulgara Trashlieva (25.550), l’estone Jerogina (25.425) e la moldava Dulgheru (25.000). Sul fronte opposto, quello del cerchio la pescarese Carmen Crescenzi si presenta a modo suo, con quella personalità spiccata che già l’ha segnalata come una ginnasta da tenere sotto stretta osservazione. Il suo 25.800 (D. 7.750 – A. 9.000 – E. 9.050) è il risultato di una prova di carattere, sottolineata da un body e da un accompagnamento musicale degni di un torero nell’Arena di Niznij Novgorod. “Prima di entrare avevo una gran fifa – ci svela l’atleta dell’Armonia D’Abruzzo - poi quando ho rischiato di perdere il cerchio al primo salto mi sono liberata ed ho cominciato a prenderci gusto. Lì ho lasciato almeno un decimo, ma in finale posso recuperare anche mezzo punto. Scaramanzie?  Ogni volta le cambio, ripetendo le cose che ho fatto nella prova pedana, quando questa va bene, oppure evitandole se è andata male”. Carmen etra nell’ottetto d’eccellenza con il 5° parziale, davanti alla bulgara Trashlieva (25.275), all’ucraina Romanova (25.125) e all’israeliana Levina (25.100), tutte interpreti di scuole prestigiose. In testa c’è la russa Borisova (27.400), quella che a Pesaro buttò all’aria la medaglia d’oro a vantaggio della bielorussa Cheldishkina. Lo scherzetto non riesce, stavolta, alla sua connazionale, Alena Bolotina, seconda con un ritardo di 7 decimi a quota 26.700. Sul terzo gradino provvisorio, lo stesso che all’Adriatic Arena divise con la Crescenzi, troviamo la georgiana Khvedelidze che con 26.225 tiene per ora giù dal podio virtuale l’azera Niftaliyeva (25.850). Con il personale della Crescenzi l’Italbaby a metà del guado si colloca in 7ª posizione con il totale di 50.200, dopo, nell’ordine, la Russia (54.850), la Bielorussia (53.450), la Georgia (52.225), l’Azerbaijan (52.150), l’Ucraina (51.325) e la Bulgaria (50.825). “Cercheremo di migliorarci, anche se è difficile – ha commentato Germana Germani - Abbiamo Israele e la Germania alle calcagna, ma noi proveremo comunque ad agguantare Bulgaria e Ucraina. Con la Crescenzi, argento a Pesaro alle clavette, e la Merlo, che comunque al nastro è molto forte, possiamo dire la nostra. Sono contenta per Carmen. Ha lavorato molto bene. Tremava all’ingresso, ma è stata attenta e sveglia. Adesso che ha rotto il ghiaccio spero che domani vada ancora meglio. E’ vero che è il suo secondo europeo, ma a Minsk gareggiava nell’insieme con le 5 funi junior ed era tuta un’altra cosa. In un anno da individualista ha fatto passi da gigante. Non dimentichiamo che 14 anni li compie ad ottobre, è normale quando si è così piccoli sentire un po’ la pressione. Io, ad ogni modo, ero più agitata di lei. Alla fine ci siamo abbracciate al kiss & cry ma siamo solo a metà dell’opera. Nel pomeriggio allenamento e poi tutti a tifare la squadra”.