L’Italia conquista la medaglia di bronzo ai 29esimi Campionati d’Europa di Ginnastica Ritmica, con il punteggio totale di 54.875, alle spalle della Russia, oro con 56.900, e della Bielorussia, seconda con 56.325. Le Farfalle iridate partono per prime ai 2 cerchi e 3 nastri e restano inchiodate ad uno scioccante 27.325 (D. 8.975 – A. 9.450 – E. 8.900). Le padrone di casa salgono in pedana subito dopo, nella stessa specialità, e fanno il vuoto con 28.450 (D. 9.525 – A. 9.600 – E. 9.325). Seguono le altre big, qualche outsider, e ci passano tutte davanti. Va bene la Bielorusia con 28.025 (D. 9.325 – A. 9.500 – E. 9.200) e la Bulgaria con 27.800 (D. 9.200 – A. 9.500 – E. 9.100). Ma quando anche la Spagna ci aggancia, pari merito dopo le 5 palle, e Israele ci soffia sul collo con un 27.275, il campanello d’allarme diventa una sirena. Emanuela Maccarani si era già vista rimbalzare il primo ricorso. E’ bastato attendere il 27.550 (D. 8.950 – A. 9.500 – E. 9.100) delle palle azzurre per rivivere anche questa brutta esperienza. Un deja vu di Pechino, che purtroppo ritorna a due mesi da Londra. Il secondo passaggio però sembra riportare un po’ di ordine e logica. Alla Russia con 28.450 (D. 9.550 – A. 9.600 – E. 9.300) piace vincere facile, come diceva uno noto spot televisivo. Le cugine bielorusse chiudono con 28.300 (D. 9400 – A. 9.600 – E. 9.300), sempre alle 5 palle. Quella che cade, stavolta a nastri e cerchi, è una buona  Bulgaria, ferma a quota 26.875 (D. 9.075 – A. 9.200 – E. 8.600), malgrado vantasse il titolo mondiale di specialità. Restano dietro anche le iberiche (27.150) e Israele, 6° con un 27 tondo, per nulla ridimensionate. Ed è questo il punto. Sulla composizione del podio ci avremmo potuto scommettere, ma che l’Italia, tre volte campione del mondo, sarebbe stata la prima delle normali, staccata di quasi due punti dalla coppia marziana, chi l’avrebbe detto? Adesso le ragazze del CTF di Desio dovranno guardarsi le spalle, colpite nell’unico punto debole, la nota del D1, l’espressione corporea. La notizia di Niznij Novgorod, insomma, non è tanto che abbia vinto la Madre Russia su quella Bianca, ma che in sei decimi ci siano altri 4 Paesi, pronti, Oltremanica, a giocarsi le briciole. “Ormai siamo vicini all’evento olimpico – ammette Daniela Delle Chiaie, membro del Comitato Tecnico della FIG – Si stanno infittendo all’interno delle giurie quelle normali relazioni tra Paesi più o meno vicini, soprattutto culturalmente. Il livello complessivo è sempre più alto, gli errori si contano sulle dita di una mano e le esecuzioni sono molto migliorate”. Stanche, un po’ deluse, ma comunque consapevoli della propria forza le nostre ginnaste. Per loro parla la capitana, che nella sua lunga carriera ne ha viste di tutti i colori e non si impressiona certo di fronte a certi giochetti: “Sapevamo che era difficile ripetere l’impresa di Mosca 2010, quando vincemmo il mondiale nella tana del lupo e partire per prime non ci ha di sicuro aiutato, però non va bene essere finite nella mischia. E’ vero, le nostre avversarie migliorano, il movimento evolve anche tra Nazioni un tempo più indietro, e questo, se permettete, è merito dell’impulso dato dall’Italia. Peròanche noi siamo ulteriormente cresciute e, infatti, l’esecuzione è stata quasi superiore a Montpellier. Ci saremmo, allora, aspettate di stare più prossime all’eccellenza, piuttosto che a realtà emergenti”. I fattori esterni erano molti, il campo avverso e la voglia di rivincita delle ginnaste di Irina Viner, strigliate, e non poco, dopo l’ultima apparizione del settembre scorso. “La rivincita va bene – conferma la DTN Marina Piazza – ma non con gli interessi. La Russia ha meritato, lo ribadisco, ma è il vestito dell’Italia ad essere troppo stretto. Il nostro obiettivo era quello di confermarci sul podio, come ha sempre sostenuto il Presidente Agabio, e con alcune ginnaste non in condizione ottimale ciò era tutt’altro che scontato”.  Adesso aspettiamo le finali di domenica, giornata che negli ultimi anni è stata ad appannaggio delle rivali scontente delle nostre Farfalle, tanto da meritarsi il nomignolo di “Contentino Day”. Vedremo, tra due giorni se l’incontinenza russa sarà più grande del vicino Volga, oppure se la notte avrà portato consiglio. Intanto la Santoni e compagne si ritrovano quarte nell’esercizio con i due attrezzi e terze in quello con l’attrezzo singolo. “A Torino fu lo stesso – chiosa la Maccarani – ma allora ebbi sensazioni diverse, peggiori. Io mi sento che a Londra non ci saranno distanze così abissali”.  


 





































































































































CL.


GRUPPO


5 PA


3 NA / 2 CE


TOT.


 1


Russia


28.450


28.450


56.900


 2


Bielorussia


28.300


28.025


56.325


 3


Italia


27.550


27.325


54.875


 4


Bulgaria


27.800


26.875


54.675


 5


Spagna


27.325


27.150


54.475


 6


Israele


27.275


27.000


54.275


 7


Francia


26.150


26.075


52.225


 8


Grecia


26.750


25.425


52.175


 9


Germania


26.400


25.350


51.750


 10


Ucraina


27.100


24.650


51.750


 11


Polonia


24.625


24.900


49.525


 12


Azerbaijan


24.075


24.200


48.275


 13


Repubblica Ceca


23.125


23.150


46.275


 14


Austria 


23.500


22.750


46.250


 15


Gran Bretagna


22.325


21.825


44.150


 16


Slovacchia


25.150


23.000


47.150


 17


Lituania


20.600


21.650


42.250