Uno spettacolo senza età quello della Golden Age. Dinamico, energico, un vero e proprio spot per le nuove generazioni, troppo spesso inchiodate davanti ai videogame. Gli Over 50 di Montecatini erano davvero tali soltanto sulla carta d’identità, perché per quanto si è visto nel Gala di ieri, al PalaTerme, sembravano tanti ginnasti, divertenti e divertiti, complessivamente entusiasti di far parte di un progetto vincente. La location è la stessa di Miss Italia, un luogo preposto, nell’immaginario collettivo, all’elezione della bellezza fisica che per una settimana ha offerto l’icona più bella dell’avvenenza interiore. In una dominante di capelli grigi il tema del colore ha fatto breccia, dipingendo (attraverso l’allegoria di Paolo Ricci), sulle pagine bianche e nere della naturale senescenza, non tanto la gioia di vivere, già intrinseca nell’essere umano, quanto l’affermazione orgogliosa di un modo diverso di ostentarla. Madame de Staël, scrittrice francese della fine del XVIII secolo, sosteneva che "l’anima dei giusti, come i fiori, emanasse più profumo verso la sera". Un profumo che il 4 di ottobre ha pervaso la cittadina termale toscana, conquistata dall’evento al punto di chiederne una prosecuzione ad oltranza. E, invece, sarà Tolosa, nel 2014 ha raccoglierne il testimone, che fu di Portimao, quattro anni or sono, e di Maspalomas, ancor prima. L’aurea aetas, l’Età dell’oro, è la felice perifrasi con la quale l’UEG ha voluto intitolare una grande intuizione, legata al mondo sconfinato ed ancora non del tutto esplorato della Ginnastics for All, la nostra Ginnastica per Tutti. Nulla a che vedere con l’epoca dorata di Esiodo e con l'aurea stirpe di uomini mortali che precedette l’avvento degli dei dell’Olimpo. Eppure il poeta greco nel raccontarci che questipassavan la vita con l'animo sgombro da angosce, lontani, fuori dalle fatiche e dalla miseria; né la misera vecchiaia incombeva su loro [...] tutte le cose belle essi avevano”, in un certo qual modo ci dà la rappresentazione esatta dell’esperienza di Montecatini. Sotto lo sguardo compiaciuto del Presidente dell’Unione Europea di Ginnastica Georges Guelzec, del suo Direttore Amministrativo Kirsi Erofejeff-Engman e del Capo Ufficio Stampa Oriane Do Rosario, si sono succeduti in pedana i migliori 19 gruppi, appartenenti ai Paesi che ne avevano portati più di tre. Escluse, quindi, Belgio, Gran Bretagna e Lettonia, giunte in Valdinievole con un numero inferiore. Con la regia di Massimio Monticelli le grafiche di Fabio Gaggioli introducevano, una dopo l’altra e senza interruzioni, le varie coreografie. Facce pittate con le bandiere nazionali, un artista clown d’intramezzo, ed ecco raggiunto l’intento: formare l’arcobaleno del logo della Golden Age. L’oro lo porta l’Italia, e per la precisione la Società Ginnastica Torino della prof.ssa Maria Rosa Rosato e della Responsabile Tecnica Laura Colombari. E’ l’oro dell’amore, la materia di cui sono fatti gli angeli. Per questo le atlete senza tempo piemontesi si presentano con i cerchi e la composizione dei Campionati del Mondo di Cuba. Una dedica per intenditori ad Elisabetta Mastrostefano, che, da atleta, con quella composizione vinse il bronzo, nel 1971. La riuscita della kermesse, come spesso accade, è merito di coloro che rimangono nascosti dietro le quinte e che al termine dello show, quando le luci si sono riaccese, hanno ricevuto i ringraziamenti del Presidente federale, il prof. Riccardo Agabio, seduto in prima fila accanto al Sindaco Giuseppe Bellandi e al Presidente del C.R. Toscana, l’avv. Grazia Ciarlito. Lo staff della DTN Emiliana Polini - composto da Pierluigi Urru, Pietro Natalicchio, Arianna Alberton, Andrea Zaccaria, Cinzia Delisi, Daniela Schiavon, Valter Miccichè e Alessandra Mazzatosta – coadiuvato dall’Agenzia E-Creative, parte attiva del COL di Massimo Porciani, e, in particolare, dagli Evets coordinator Simone Monaco e Salvatore Conte, si è trasformato così in uno stuolo di irriducibili pionieri, che come i cacciatori del lontano Klondike, ha trovato l’oro, nel luogo più facile dove cercarlo, il cuore della gente.