Le vittorie sono facili soltanto dopo che le hai ottenute, ma alla vigilia portano sempre con sé quell’ombra tetra della brutta figura imminente, l’umiliazione del favorito sconfitto. E così quando vinci hai fatto il tuo, ma se perdi, poveri noi! Il destino geografico vuole che nel bacino mediterraneo l’Italia si debba confrontare con due Nazioni contro le quali si gioca sovente un posto alle Olimpiadi. Quindi non parliamo di fenomeni, per carità. Quelli orbitano tra gli Urali e i Balcani, oppure tra gli Oceani. Francia e Spagna sono molto simili a noi, vivono le nostre medesime difficoltà e contraddizioni, lottano per un posto al sole. Nella Femminile la squadra iberica non si è neppure presentata, e così, con italiane e francesi, insieme, nella prima suddivisione, si è potuto proclamare il vincitore senza neppure attendere le altre due. Qualcuno ha stigmatizzato l’eccessiva fretta. Qualcuno che non conosce l’Artistica, una disciplina dove non si inventa nulla e nella quale, con tutto il rispetto, Grecia, Egitto, Turchia e Slovenia non avevano contenuti tecnici per impensierire le due capofila. Le transalpine hanno mostrato una ginnastica di livello ma ancora acerba, beccandosi oltre sei punti dalla Ferrari e compagne. Insomma, malgrado tutti i “se” e i “ma” della premessa, ci è piaciuto vincere facile, come dice un noto spot televisivo. La fotografia del concorso a Squadre si è sovrapposta poi con quella delle finali individuali, dove le azzurre hanno confermato la propria superiorità, dominando ovunque, fuorché al volteggio (attrezzo sul quale dovremmo iniziare ad osare di più, se vogliamo dire di fare lo stesso sport delle Americane). Al massimo le sorprese le abbiamo avute al nostro interno, con strani scambi di ruoli tra specialiste. Ad esempio Giorgia Campana che cede la sua parallela a Chiara Gandolfi e si prende, invece, la trave di Elisabetta Preziosa, che a sua volta non riesce nell’impresa più ardua, strappare alla Ferrari lo scettro del corpo libero. Sintomi di ecclettismo che mettono allegria, come la faccia di bronzo di Giulia Leni! L’unica monotona e sempre lei, il cannibale di Orzinuovi, che si fa trovare all’appuntamento lì dove te l’aspetti, entrando per l’ennesima volta nella storia. Con i tre ori conquistati a Mersin, sale ad otto titoli e diventa l'italiana più vincente ai Giochi del Mediterraneo, superando le nuotatrici Manuela Dalla Valle e Cinzia Savi Scarponi, ferme a sette. Visto che con Vany tutto ciò che è straordinario diventa ordinaria amministrazione, i giornalisti provano a montare un caso, leggendo nella sua ritrosia alle interviste una stanchezza agonistica, tanto legittima (ha 22 anni, prima o poi dovrà smettere, non è mica uno scoop!) quanto però immaginaria. Da ora in poi ci permettiamo di suggerire al Caporal Maggiore dell’Esercito d’imitare la filosofia di Francesco Totti, che dopo aver vinto ogni cosa, adesso, punta record e primati personali. Scelga la Ferrari: dal più vicino - le tre partecipazioni olimpiche della sua guida e maestra Monica Bergamelli - agli 86 anni di attività di Johanna Quaas, la ginnasta più longeva del Pianeta. Tra le due sfide, Rio de Janeiro sembra più alla portata. Di fronte allo strapotere dell’Italdonne, annichiliscono anche avversarie vere o presunte, ottime all-arounder del calibro delle spagnole Popa Nedelcu (non pervenuta) e Vargas Motta. Concludendo, il livello era quello che era, e lo sa bene anche quel vecchio lupo di mare (mediterraneo), Enrico Casella, il quale ha colto indicazioni utili, in termini tecnici, d’ambientamento, carattere ed esperienza, in funzione dei prossimi mondiali di Anversa e - perché no? – dell’intero quadriennio. Dati condivisi da altri due esperti, Claudia Ferrè e Mauro Di Rienzo. Altro discorso sul fronte della Maschile. Tra gli uomini la Spagna è stata l’alter ego dell’Italia con le donne. Gomes, Gonzales e compagnia avevano un altro passo, bisogna ammetterlo. Tuttavia, malgrado la sfortuna del cambio orario e dell’incidente a Cingolani, i ragazzi di Sergij Kasperskyy e Marco Fortuna hanno messo in campo il consueto blocco granitico, compiendo il solito miracolo. In quattro contati, due veterani (Enrico Pozzo e Paolo Ottavi) e due giovanotti (Ludovico Edalli e Paolo Principi), sono saliti sulla piazza d’onore, rifilando più di sei punti alla Francia (anch’essa rinnovata ma pur sempre ottava ai Giochi di Londra). Le differenze rispetto al concorso femminile si acuisco nelle gare individuali, dove entrano in gioco molte altre Nazioni e la concorrenza si fa spietata. I greci Petrounias e Kosmidis, lo sloveno Bertoncelj, il croato Seligman non hanno bisogno di presentazione. Se a questi aggiungiamo due spagnoli, due giovani francesi e qualche altra punta dei Paesi nord africani o della Federazione turca, si possono comprendere meglio le difficoltà degli azzurri di Fulvio Vailati. Azzurri capaci, ad ogni modo, di conquistare due medaglie con Pozzo e Principi e di sfiorarne altre due con quest’ultimo. Applausi per tutti. Perché è grazie all’intera delegazione che la FGI si aggiudica il medagliere, con 12 podi (5 ori, 2 argenti e 5 bronzi). Curiosa anche questa complementarietà di metalli. Alle ragazze senza mezze misure, oro o bronzo, hanno risposto i ragazzi d’argento. Ingredienti diversi della medesima ricetta di successo. E non è finita qui! Mentre la missione dell’Artistica rientra oggi alla base, domani parte quella della Ritmica. In palio c’è una sola medaglia, che al momento detiene Julieta Cantaluppi. Con lei, nel Concorso generale, vedremo Federica Febbo e Giulia Di Luca, accompagnate dalla DTN Marina Piazza e dalle rispettive tecniche: Kristina Ghiurova, Germana Germani e Elena Aliprandi. Ci manca un piazzamento per eguagliare i 13 centri delle ultime 4 edizioni, due delle quali disputate in casa (Bari e Pescara). Un motivo in più per fare il tifo per le nostre Farfalle solitarie. 


 


 
17/ 24  Giugno – Mersin – GIOCHI DEL MEDITERRANEO


Vanessa Ferrari 1ª Italia; 1ª conc.gen.; 1ª CL; 3 ª TR

Giorgia Campana 1ª Italia; 4ª conc.gen.; 1ª TR; 3ª PA

Giulia Leni 1ª Italia; 3ª VO

Elisabetta Preziosa 1ª Italia; 3ª CL

Chiara Gandolfi 1ª Italia; 1ª PA


Paolo Principi 2° Italia; 4° conc.gen.; 2° VO; 6° CL; 4° CM; 6° SB

Paolo Ottavi  2° Italia; 7° conc.gen.; 7° AN

Enrico Pozzo 2° Italia; 3° SB

Ludovico Edalli 2° Italia; 8° CL; 5° CM; 5° PA

Andrea Cingolani 2° Italia (infortunato)

 


   

MEDAGLIERE GINNASTICA ARTISTICA

GIOCHI DEL MEDITERRANEO

MERSIN 2013

 












































































Country


Gold


Silver


Bronze


Total


Italia


5


2


5


12


Spagna


3


5


2


10


Grecia


2


1


1


4


Francia


1


3


3


7


Turchia


1


1


1


3


Slovenia


1


0


0


1


Egitto


1


0


0


1


Croazia


0


2


0


2


Tunisia


0


0


2


2