Continua la marcia di avvicinamento di Vanessa Ferrari alla Coppa del Mondo. Non tanto nel senso proprio del moto a luogo, visto che il caporal maggiore dell’Esercito Italiano è già in Giappone da un paio di giorni, quanto da un punto di vista psico-fisico, essendo ancora a metà strada tra un fuso orario, davvero pesante, da smaltire e la confidenza da prendere con l’attrezzatura nipponica. Roba di poco, per una atleta di grande esperienza, pronta, appena scatterà il semaforo verde, ad alzare d’improvviso lo sguardo della tigre sul rettilineo di fronte a sé. “Vanessa è pronta, tutto è apposto! – ci tranquillizza il suo tecnico – Stiamo solo facendo alcune considerazioni sul programma da portare”. Una difficoltà in più alla trave e un corpo libero sulla carta da urlo, questi i temi di oggi all’ordine del giorno, nel primo allenamento in campo gara. Pretattica o valutazioni d’altro genere, non è dato saperlo. Se non dalla fonte diretta, Enrico Casella, il quale, con la solita professionalità, ci svela qualche segreto della vigilia: “Il Corpo Libero, essendo l’ultimo attrezzo, sarà, giocoforza, il più impegnativo. Valuterò insieme alla ginnasta all’ultimo istante, in base alle sue condizioni.  Sia ben chiaro, la Ferrari è determinata, vuole portare il doppio teso in seconda diagonale. Io spero nello Tsukahara avvitato in prima, anche senza il salto artistico, andrebbe bene lo steso. E se nella terza diagonale facesse solo lo Tsukahara, ci metterei la firma. Nella prova podio ha eseguito proprio questa sequenza, di altissimo spessore tecnico, l’hanno vista tutti e vi assicuro che ha fatto un certo effetto. Il problema, però, non è la capacità o la voglia, entrambe fuori discussione, ma la resistenza. Siamo soltanto all’inizio, speriamo riesca a mostrare anche in competizione quanto di buono ha fatto oggi!”