Nel colossale AT&T Stadium di Arlington, in Texas (15.000 spettatori), due piccole ginnaste azzurre hanno appena fatto la storia. Dopo le tappe di Stoccarda e Glasgow, Vanessa Ferrari ed Erika Fasana sbarcano all’American Cup con addosso un fuso di sette ore e la consolazione di essere le uniche due, oltre alle padrone di casa, a difendere la stessa bandiera, quella italiana. Sotto stelle e strisce gigantesche, infatti, sfila prima la coppia americana: Simone Biles oltrepassa la barriera del 62, aggiungendovi altri 299 millesimi, dopo un giro olimpico da bi-campionessa del mondo (16.033 - 15.200 - 15.066 - 16.000), davanti a MyKayla Skinner, seconda a quota 57.832 (15.100-14.266-13.533-14.933). Sul terzo gradino del podio di Dallas troviamo poi una 19enne di Como, che dopo aver concluso un 2014 da incorniciare, tra finali iridate nel lontano Oriente e l’esordio in World Cup bagnato con una doccia scozzese da settimo posto, ricomincia il 2015 da un bronzo negli States, la Patria olimpica della ginnastica rosa. L’atleta cresciuta con Lura Rizzoli a Fino Mornasco ed esplosa alla corte di Enrico Casella alla Brixia mette insieme 56.633 (14.533 - 13.900 - 13.800 - 14.400) lasciandosi alle spalle la venezuelana Jessica Lopez, quarta con 56.365 (15.000 - 14.933 - 13.166 - 13.266) - ma vincitrice della rassegna 2014/2015 e del premio da 24 mila franchi svizzeri - e la canadese Elsabeth Black, quinta con 56.132 (14.566 - 13.000 - 14.266 - 14.300). Sul sesto gradino, solo apparentemente defilata, ecco la Leonessa di Brescia, il vero motore dell’impresa Oltreoceano. Con la sua esperienza, una classe smisurata e quello spirito immortale della “garista” di razza Vanessa Ferrari da un lato sostiene Erika nella sua rincorsa, dall’altro bissa con il punteggio complessivo di 55.731 (14.133 - 13.966 - 13.866 - 13.766) la sesta piazza del 6 dicembre a Glasgow, precedendo, l’australiana Emily Little 55.165 (14.766 - 13.166 - 13.633 - 13.600), la giapponese Natsumi Sasada 53.733 (13.833 - 13.500 - 14.200 - 12.200) e la britannica Claudia Fragapane 52.532(14.633 - 12.633 - 13.500 - 11.766). Sesta come nell’All-around di Nanning: una costante, interrotta dal 4° posto di Stoccarda, che dimostra come il Caporal maggiore dell’Esercito Italiano, malgrado le 24 primavere, riesca a mantenersi sempre tra le migliori del Pianeta, lasciando nelle sue rivali l’inquietante sensazione che, una volta per l’attrezzatura gaelica non tanto buona, un’altra per il Jet Leg texano, non abbia in realtà spinto al massimo. Sul fronte maschile registriamo la vittoria di tappa e generale dell’ucraino Oleg Verniaiev con il totale di (90.597), vanamente inseguito dal giapponese Ryohei Kato (90.098) e dall' statunitense Donnell Whittenburg (89.932).