La candidatura di Roma 2024 passa anche dai Giochi Europei di Baku. Casa Italia nella capitale azera ha accolto circa 150 invitati con un menu tricolore preparato dagli chef di "Eccellenze campane" (dai fusilli di Gragnano al ragù e provolone del monaco alle polpette di eccellenze campane fino al tiramisù e allo spumante Ferrari). Tra loro una ventina di membri Cio, presidenti di federazioni internazionali e di comitati olimpici europei presenti a Baku, invitati dal Coni per una cena di gala proprio in proiezione Roma2024. Padrone di casa il presidente Malagò, visibilmente soddisfatto: "Abbiamo semplicemente fatto a modo nostro l'iniziativa che aveva fatto la Germania ieri pomeriggio con un ricevimento a casa dell'ambasciatore e la Francia che aveva preso un club sul lungomare. Non mi aspettavo così tante persone e penso che è molto importante il rapporto nei confronti dei nostri competitor europei, tedeschi, francesi e americani. Per me la competizione deve essere all'insegna del fair play come d'altronde è lo sport e poi, perché' no, speriamo che dopo il primo voto, ci sia un secondo voto e un terzo voto" ha detto Malagò che al suo tavolo aveva al fianco 8 membri Cio: l'ucraino Valeri Borzov, il francese Tony Estanguet, la svedese Ludmilla Lindberg, la tedesca Claudia Bokel, Austin Sealy delle Barbados, lo spagnolo Jose' Perurena, Lassana Palenfo presidente dei comitati olimpici africani e Beatrice Allen del Gambia. "Quella di Roma è una candidatura molto buona e di qualità" ha commentato lo storico avversario di Mennea, Valeri Borzov. "Io amo l'Italia e gli amici italiani"  ha aggiunto il membro Cio ucraino. E italiano si sente un po' anche il brasiliano membro Cio Bernardo, un passato da giocatore e allenatore di volley a Modena. "E' una candidatura molto bella, l'Italia ha già ospitato i Giochi nel 1960 e poi l'Italia è l'Italia ed ha tutte le condizioni indispensabili per fare i Giochi: mangiare, vino, bellezze storiche sono il biglietto da visita. Siete preparati per fare dei grandi Giochi. L'Italia è la mia seconda patria dopo il Brasile, pur avendo mamma francese e papà polacco". Nel settembre 2017, quando a Lima il Cio deciderà la città per il 2024, Roma dovrà guardarsi dalle avversarie già note come Amburgo, Boston e Parigi, ma probabilmente anche proprio da Baku. Il Presidente della Repubblica dell'Azerbaijan Ilham Aliyev, infatti, ha incontrato il presidente Cio Thomas Bach in vista di una ormai quasi certa candidatura azera per le Olimpiadi del 2024. Il comitato promotore di Roma sta lavorando a testa bassa per preparare al meglio il dossier, la Coordinatrice generale Claudia Bugno e il responsabile delle relazioni internazionali Simone Perillo, costantemente in contatto con il Presidente Luca Cordero di Montezemolo, è stata in questi giorni a Baku proprio per studiare gli impianti, le infrastrutture e l'organizzazione, nella convinzione che, pur nel rispetto di tutti gli altri avversari che non vanno sottovalutati, Roma possa fare meglio con una candidatura sostenibile nel segno della legalità e della trasparenza, in linea con l'agenda 2020. Riguardo i timori sul possibile stallo del Comune capitolino sulla delibera che dovrebbe dare il supporto alla candidatura non c’è preoccupazione perché' si tratta di un ostacolo superabile con un intervento della Giunta dove Marino può contare su una solida maggioranza. In ultima analisi potrebbe intervenire direttamente il Governo. Il Comitato promotore di Roma "spinge" inoltre per una sinergia con il Giubileo, da stringere subito. In questo senso, si sarebbero già avviati contatti con il Vaticano, nella convinzione che Giubileo e Olimpiadi debbano camminare di pari passo.