



Maribor – EYOF 2023. A tu per tu con i protagonisti: Manuel Berettera
Manuel Berettera, classe 2006, è la stella dell’Artistica Brescia. È arrivato nella società lombarda da molto piccolo perché la sorella più grande, Gaia, praticava ginnastica. Il suo allenatore, Pietro Bani, lo ha visto nascere – sportivamente parlando – perché Manuel ha messo il suo primo piede sulla pedana del corpo libero all’età di 3 anni: “La caratteristica che lo contraddistingue è sicuramente la voglia e l’impegno che mette ogni giorno per superare i propri limiti – ha detto il suo coach - I suoi attrezzi di punta sono sicuramente corpo libero e sbarra e qui a Maribor lo ha dimostrato accedendo alla finale a otto proprio in quest’ultima”. Carattere positivo e sempre scherzoso, cerca di dare sempre la carica ai suoi compagni durante una gara. La sua tenacia lo contraddistingue. Ecco la sua intervista.
Come si è avvicinato alla ginnastica?
Mi sono avvicinato alla ginnastica artistica grazie a mia sorella che l'ha praticata. Fin dalla nascita mia madre mi portava nel passeggino in palestra per prendere mia sorella e all' età di tre anni ho potuto iniziare il corso di psicomotricità.
Quando ha capito che sarebbe stato convocato in nazionale si ricorda quali fossero i suoi pensieri, preoccupazioni e obiettivi di quel periodo?
La prima volta che sono stato convocato in nazionale ho provato un'emozione molto forte seguita da un gran senso di responsabilità. Ho realizzato che mi accingevo a rappresentare l’Italia e sapevo di dover dare sempre il mio meglio. Da alcuni tornei internazionali e poi dal COMEGYM di Mersin, sono stato convocato per il Mondiale Junior di Antalya, non ho parole per descrivere quel momento che, in quanto a felicità, è stato battuto solo dal bronzo vinto con la squadra. La stessa emozione provata mettendo al collo l’argento qui agli EYOF di Maribor perché, secondo me, non è il metallo della medaglia a fare la differenza ma il lavoro che c’è dietro a ripagare di tutto.
Quali sono le qualità che la rappresentano? L’attrezzo su cui si sente più a suo agio e quello che non le piace?
La qualità che mi rappresenta maggiormente è la carica e la positività che porto all' interno di una squadra. L'attrezzo in cui mi sento più a mio agio è la sbarra. Quando salgo lì intorno a me non c’è più nulla e questo mi piace. Ciò che non mi piace proprio invece è la parallela (ammette sorridendo, ndr.)
Ci racconta una sua giornata tipo?
Mi sveglio alle 6:40, prendo l'autobus alle 7:30 per iniziare scuola alle 8:30 fino alle 14:00, poi vado in palestra e inizio allenamento alle 15:00 fino alle 19:30. Successivamente torno a casa faccio la doccia e ceno. Durante la sera studio e faccio i compiti fino alle 23 quanto poi vado a letto.
Qual è stata l’esperienza sportiva più bella fatta fino ad ora?
L'esperienza sportiva più bella fino ad ora è stata senza dubbio il Mondiale ad Antalya di qualche mese fa dove ho provato emozioni fortissime. Ora ci aggiungo anche gli EYOF che stiamo facendo qui a Maribor e che ci ha già regalato un argento di squadra e un oro per Tommy (Brugnami, ndr.). Poter conoscere tanti atleti di altri sport e di altre nazioni è veramente bello. Sembra di essere ad una mini Olimpiade.
Se dovesse indicare il suo punto di riferimento in palestra chi sarebbe?
Il mio punto di riferimento in palestra è il mio allenatore Pietro Bani. È anche grazie a lui se sono qui oggi e sto ottenendo questi risultati.
Ha un modello di ginnasta che vuole imitare?
Si, Samuel Mikulak. Lo stimo per soprattutto per la sua carica e per la sua ginnastica. Per me è un idolo.
Ha un rito scaramantico prima di entrare in gara?
Non ho un vero e proprio rito scaramantico ma durante la gara mi capita spesso di mettere in ordine le ciabatte o altri oggetti che utilizzo in gara. A volte lo faccio senza rendermene conto.
Quando è in gara qual è il momento più difficile da affrontare secondo lei?
Il momento più difficile da affrontare quando si è in gara, secondo me, è il primo attrezzo che segna l’inizio della competizione. Una buona partenza può darti sicurezza ed energia. Sbagliarlo ti costringe anche a ricercare la giusta mentalità per riprenderti dall'errore.
Può dare un consiglio ai tanti giovani atleti che si avvicinano alla ginnastica?
Certo, fidatevi di voi stessi, non smettete mai di sognare e soprattutto non abbattetevi nelle giornate no perché fanno parte del gioco e sono proprio quelle che vi aiuteranno a crescere e migliorare.
Il suo obiettivo più importante che rincorre giornalmente?
Il sogno di tutti gli sportivi: l'Olimpiade.