L'atmosfera nella BT Arena sta raggiungendo il massimo dell'energia. Con l'inizio della competizione, venerdì, i gruppi e le individualiste impegnate nei Mondiali juniores di Ritmica hanno approfittato della possibilità di allenarsi sulla pedana di gara, durante il podium training, un grazioso spazio circondato da un campo di soffice tappeto posto davanti a striscioni viola che alludono a "passione" e "magia”, i due temi alla base della manifestazione. Tra le curiosità della giornata le prove del team New Zealand, giunto forse dal luogo più ameno del pianeta, per misurarsi con gli astri nascenti della costellazione dei piccoli attrezzi. Se ci fosse un premio per il viaggio più lungo, loro sarebbero sul podio. Con le australiane, di certo - le individualiste Alicia Tan, Miyabi Akiya e Alisa Kochemazova e le componenti del gruppo Klara Coburn, Trinity Ferrer-Bucal, Erica Santana, Mia Swift, Andrea Wang e Serena Yoo - che hanno impiegato 37 ore per arrivare in Romania.

Le quattordicenni Kiwi Athena Li e Neala Wicomb provengono, invece, da diverse parti dell'Isola del Nord della Nuova Zelanda, ma si conoscono da molto tempo. Li, cresciuta in un sobborgo di Auckland, quest'anno ha vinto i Campionati nazionali di categoria e sogna di competere ai Giochi del Commonwealth da senior. Wicomb proviene da Wellington, a otto ore di auto a sud. La ginnastica ritmica è "un modo divertente per fare esercizio", dice. Entrambe hanno alimentato la propria passione seguendo le attuali etoile della disciplina ed è bellissimo scoprire che anche così lontano, la stella polare è la nostra Sofia Raffaeli, insieme a Stiliana Nikolova. L’oro e il bronzo all around, seppur a loro volta giovanissime, hanno già ispirato le nuove generazioni, secondo un sondaggio molto informale condotto dalla Federazione Internazionale alla BTArena.

L’italiana e la bulgara sono state menzionate più e più volte. "È molto espressiva", spiega la promettente singaporiana Kate Lee, parlando di Nikolova. La sua compagna di squadra Megan Tan, che ha scoperto la ritmica attratta dalla combinazione di danza, musica e ginnastica ammira Raffaeli, invocando la sua fluidità e grazia. Oggi le individualiste azzurre hanno assaggiato il field of play rumeno, consapevoli che le stesse emozioni, prima di loro, doveva averle provate il vulcano di Chiaravalle, nel 2019 a Mosca. Ci sono da difendere i suoi titoli e non sarà facile, ma il pensiero che il mondo veda in loro le nuove interpreti di una scuola vincente, probabilmente le carica, al tempo stesso, di responsabilità e orgoglio. Obiettivo le final eight di specialità in programma domenica (diretta su ItaliaTeam.tv). Per ora il sogno è sempre più reale. Guai a svegliarle, perché come diceva Nelson Mandela, un altro splendido esempio dell’emisfero australe Mondo che dal Sud Africa ha saputo capovolgere il mondo, “un vincitore è un sognatore che non si è arreso”.

Foto Volker Minkus / FIG

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