La maschile italiana conferma quanto di buono aveva già mostrato agli Europei di Monaco di Baviera centrando la finale iridata a squadre di mercoledì. Il team guidato in pedana da Paolo Pedrotti e Marco Fortuna conquista in qualifica la quinta piazza mondiale con il totale di 247.661, alle spalle di, nell’ordine, Giappone (260.695), Gran Bretagna (252.793) Stati Uniti (252.295) e Cina (249.929). L’ItalGAM, argento continentale, seconda in Europa, per ora, soltanto ai padroni di casa, è partita al cavallo con maniglie e, malgrado l’errore iniziale di Nicola Bartolini, è riuscita a navigare immediatamente sopra quota 40, altitudine mantenuta anche nelle successive rotazioni, eccetto agli anelli (39.132) dove si è sentita la mancanza di due specialisti come Marco Lodadio e Salvatore Maresca. La rincorsa azzurra è stata costante, dimostrando una grande compattezza. Il campione italiano assoluto Yumin Abbadini, con il personale di 81.532, è stato il migliore degli italiani sull’All Around (16°). Lorenzo Casali, invece, mette insieme il totale di 79.765, nonostante l’errore alla sbarra, ed è l'ultimo degli ammessi. Li rivedremo entrambi tra i migliori 24, venerdì 4 novembre. Sempre alla sbarra si è distinto lo specialista Carlo Macchini che ha portato un buon 14.066, insufficiente però per l’accesso alla final eight. Matteo Levantesi, a parte il corpo libero, ha dato il suo solito grande contributo, brillando in particolare alle parallele pari con 14.533. Un altro punteggio buono per la squadra ma che non basta per la sfida tra i migliori otto. Bartolini, oro mondiale in carica, con 14.433 è l'ottavo miglior interprete sul quadrato centrale, l’unico che rivedremo in pedana nel fine settimana. Con una storica finale di gruppo e due individualisti nel concorso generale gli uomini della FGI raggiungono l’obiettivo dichiarato della vigilia: candidarsi per un pass olimpico, l’anno venturo, ai Mondiali di Anversa, e dimostrare completezza e compattezza. “Hanno tenuto di testa e non era facile – ha dichiarato il DTN Giuseppe Cocciaro – Tecnicamente avevamo già dato dei segnali importanti, ma riuscire a confermarli in un contesto di questo livello non era scontato. I ragazzi hanno fatto una gara splendida, esprimendo un’ottima ginnastica, ma soprattutto mi è piaciuta la gestione e il carattere”. “Avevo detto che il nostro valore aggiunto era l’armonia e lo spirito di squadra – ha aggiunto il capodelegazione Rosario Pitton – Dopo la prestazione della femminile, anche la Maschile ha confermato di poter competere contro le grandi superpotenze”. “A parte il mio intoppo al cavallo, dove ho provato un esercizio nuovo – conclude Bartolini – gli altri ragazzi sono stati bravi, con punteggi tutti sopra il 13. Agli anelli abbiamo tenuto, al volteggio con un 13.833 e due salti abbondantemente sopra il 14 abbiamo continuato a macinare. Forse ci avrebbe fatto comodo un punto in più con Lorenzo alle parallele ma gli altri hanno coperto molto bene. Peccato per l’imprecisione di Carlo alla sbarra, senza la quale avrebbe centrato sicuramente la finale. Al corpo libero per ora sono contento, in finale si riparte da zero”.

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